Politica

Mdp finisce qui, per Renzi unica speranza Berlusconi

Mdp porta avanti il disegno che ne giustifica la nascita: chiudere con Renzi. A Renzi non resta che sperare in Berlusconi che non ricambia.

Come prevedibile Mdp sceglie l’opzione che ne giustifica la nascita, chiudere con Renzi ed aprire a sinistra. D’altra parte la scelta era obbligata. Lo si doveva all’elettorato di sinistra che ha più volte schiaffeggiato il Bomba a partire dal referendum istituzionale. Troppe guerre causate da giovani quarantenni bulletti per pensare che l’elettore non si sarebbe stufato. Un partito di governo per essere appetibile deve puntare all’elettore di fascia media che, però, non ama smargiassate, scossoni e stravolgimenti. L’illusione Renzi è stata brevissima, per molti di loro rimane l’amaro in bocca di essersi per l’ennesima volta fatti fregare da un pifferaio.

Elettori che non sopportano di dover rinunciare alle pensioni per far vivere in precarietà i loro figli. Hanno nostalgia della mitica, perché mitizzata, età dell’oro: gli anni ’80. Sanno perfettamente che verranno rimpiazzati da nuove leve di immigrati la cui seconda generazione a breve voterà, e non è detto che lo farà per chi oggi si batte per lo ius soli. Tutto intorno il loro mondo sta cambiando e hanno bisogno di punti di riferimento non beghe di partito e opzioni salasso.

L’Mdp eredita tutto il malcontento che circonda la figura di Renzi. Pensare che la vecchia classe dirigente si facesse mettere in soffitta senza reagire è arroganza pura. E poiché noi siamo la patria del contrappasso, il rottamatore rischia di finire rottamato.

Saranno in molti ad aspettare lungo la riva del fiume, non solo sindacati e dissidenti. Complice la nuova pessima legge elettorale i cespugli intorno al Pd non saranno in grado di cambiare il destino alle urne. Il sottobosco di cespugli avrebbe avuto un senso nel caso assai difficile si fosse trovato un accordo a sinistra. Ora che il sogno è svanito rimane l’appetito vorace dei cespuglietti che sarà difficile da placare. Insomma, il Pd finisce nel gorgo esattamente l’opposto di quello che avrebbe voluto il Bomba.

Unica speranza resta Silvio Berlusconi

Sfumato l’accordo con Mdp a Renzi non rimane che sperare in un nuovo patto post elettorale del Nazareno per sognare il governo del Paese. Alle urne ognuno per sé che poi ci si rivede in fase di formazione del Governo. Ovviamente siamo nelle ipotesi di pura fantasia. Perché nel mentre Renzi faceva il ganzo, o gonzo, Berlusconi si preparava la strada per un ritorno al passato sfruttando questa vena nostalgica per i bei tempi che furono. Nostalgia che attanaglia e pervade un buon numero di italici sognatori. Gli anni ’80 con i loro affari immobiliari ed i loro BOT sono spesso solo un sogno vintage, però fa leva su chi si rende conto che dello stipendio non v’è certezza e della pensione ancora meno.

Berlusconi è un vecchio volpone, nonostante tutte le sue vicissitudini resta un “bene rifugio”. Ed in qualità di bene rifugio tira fuori tutto il suo armamentario choc che ci fece transitare, senza nemmeno troppi scossoni fino all’arrivo di Monti, tra la fine del Muro di Berlino e della vecchia partitocrazia spazzata via da Mani Pulite alla nuova Europa post guerra fredda. Ecco tirare fuori l’innalzamento delle pensioni minime e l’abolizione delle tasse automobilistiche. Farsi garante per i populisti e post fascisti: lo fece con Bossi e Fini prima e ora con Salvini e Meloni. Il nemico da abbattere non sono più comunisti di un tempo, ma i 5 Stelle.

Questo Berlusconi di un Renzi – Fonzie non sa che farsene. A Berlusconi servono figure rassicuranti per controbilanciare il peso che si porta a destra. Ha bisogno di liberali, di federalisti europei, di giuristi antigiustizialisti, di economisti, di imprenditori, di gente vera.

Diego Sabatinelli

Dal ’95 letteralmente “batto le strade” di Roma per promuovere le iniziative nonviolente radicali, a partire dalla raccolta firme su 20 referendum che si svolge proprio quell’anno…

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