Suggerimenti non richiesti a Paolo Tronca
Caro commissario Paolo Tronca, oltre ad augurarLe buon lavoro, vorremmo offrire dei suggerimenti non richiesti, Ignazio Marino non ci ascoltò.
Il sindaco dimesso iniziò il suo incarico con le idee ben chiare per un minimo di obiettivi raggiungibili. Decise subito di dar seguito alle mire più becere dei romani da salotto -che non scendono mai in strada se non con ncc ad attenderli- e cavalcare l’onda dei luoghi comuni. Castigamatti, ma solo contro gli ultimi, era troppo facile solleticare le pance dei romani ormai abbrutiti dai savonarola usciti come funghi, ed il fungo oltre ad essere parassita e sovente allucinogeno. All’inizio funziona attaccare le categorie per poter catturare simpatie di massa e di pancia, evidentemente sviare l’attenzione è buon metodo per occultare le responsabilità. Alla lunga, però, tanti ultimi messi insieme sono una potenza e sono quelli che tengono famiglia e vanno a votare, sono quei due terzi di romani che non rivoterebbero Ignazio Marino e ad oggi nemmeno il PD. Le cinquantamila firme di appoggio a Marino non sono ad esempio quelle delle borgate e delle periferie rimaste sempre più abbandonate da un’amministrazione che ha concentrato tutti i suoi sforzi nelle zone dei salotti e non sono nemmeno quelle dei dipendenti massacrati ed umiliati.
I dipendenti
Chi porterà avanti Roma durante il Giubileo? Potete continuare a vomitare insulti su insulti contro i dipendenti capitolini, ma quelli ci sono e quelli vanno coinvolti. Inutile sperare di fare le nozze con i fichi secchi puntando la pistola contro i fichi: li avete già fatti secchi! Dopo essere stati delegittimati, squalificati, insultati, maltrattati urbi et orbi grazie a giornali compiacenti, a blog compiacenti, alle tv compiacenti adesso si spera che il morto a cui hanno tolto 2 o 300 euro dalla busta paga risorga come un Lazzaro? Se questo è l’obiettivo Roma ha già fallito. Tra i corridoi si vociferava ‘dove passa Nieri non cresce busta paga’ alcune battute dopo il taglio netto degli stipendi fatto dalla passata giunta. Sono fioccate bugie ad uso e consumo della stampa e per i romani che hanno abboccato: biblica, ricorda Sodoma, quella che indicava nel salario accessorio unilaterale la forma che avrebbe premiato i più meritevoli. Ora che i dipendenti capitolini oltraggiati e malpagati sono stati annichiliti pensate di poter fare il Giubileo? Il malato è morto, forse ci vorrebbe la resurrezione.
Gli orridi vigili
Parliamo degli odiatissimi vigili, meglio sarebbe chiamarlo Corpo Polizia Locale, i quali con l’amministrazione Ignazio Marino hanno subito tutto il possibile becerume di luoghi comuni alimentato all’ennesima potenza. Qualsiasi categoria avrebbe subito il colpo e mollato ogni buona intenzione rifugiandosi nell’oblio, scappando dall’assedio quotidiano di microfoni della stampa, blogger d’assalto intestinale, conduttori televisivi in cerca di facile audience. Ma i numeri sono impietosi e non c’è bisogno di nasconderli: i vigili non ci sono! Riportiamo i dati del sindacato Sulpl: Milano copre un’area pari a 181,800 ettari e dispone di 3.000 agenti, solo il 15° Municipio Cassia di Roma copre un’area di 186,700 ettari disponendo di 200 agenti. In proporzione la Capitale dovrebbe avere 21.000 agenti invece di 5900 con età media prossima ai 50 anni. A questi numeri si dovrebbero aggiungere i molteplici compiti che vengono richiesti a questi cinquantenni, e che non è solo viabilità ma: controllo edilizia, commercio, cantieri, tutela ambiente, assistenza emarginati e minori, presenza dei campi Rom, decoro urbano, indagini delegate dalla magistratura, presenza istituzionale e tanto altro che è inutile ricordarLe dott. Paolo Tronca perché dovrebbe conoscere i compiti istituzionali svolti a Milano. A differenza di Milano dove ci sono i trasporti che funzionano a Roma se mancano gli agenti in determinati incroci si blocca tutta la Capitale senza via d’uscita.
AMA e ATAC
Nessuno ci toglie l’idea che fin dai tempi del “Salva Roma” sulle due società hanno svolazzato avvoltoi pronti a mangiarsi la carcassa e prendersi una bella fetta di potere romano, e in questo quadro dentro ci stanno un po’ tutti: da parlamentari a consiglieri capitolini passando per imprenditori mai sazi. Questo è il vero business altro che l’accoglienza dei rifugiati: si parla di miliardi di euro. E quando si parla di miliardi si scatenano le orde più feroci, sulla pelle dei due colossi allo stremo si avventano gli orridi uccellacci ma a farne le spese sono gli ultimi, quelli che poi guidano autobus sgangherati che spesso si guastano, conducono metro altrettanto sfasciate, che prendono insulti e anche schiaffi di cui sono responsabili coloro che conducono le ormai arcinote campagne diffamatorie. Ma è quel personale che andrà a spazzare le strade durante il Giubileo, anche in questo caso malvolentieri e con tanto disprezzo in corpo. Questa è una Capitale che odia, gli uni contro gli altri mentre altri sperano che dall’odio nasca un fiore da mettere nel loro vaso.