060606 uno sguardo ai dipendenti e al servizio
Da qualche mese il servizio 060606 Chiama Roma è passato da Almaviva Contact ad Abramo Customer Care S.p.A. che si è aggiudicato il bando con un ribasso del 30%. Uno sguardo ai dipendenti e al servizio.
Abbiamo seguito l’evolversi della situazione già da prima della vincita della Abramo Customer Care S.p.A. ai danni della Almaviva Contact, quando appunto il servizio 060606 Chiama Roma passa all’area di busines controllata dalla Abramo Holding S.p.A. ossia la Abramo Customer Care S.p.A., definita sul sito internet ufficiale “uno dei leader nel mercato nazionale dei Contact Center in outsourcing”, la sede operativa, dove si trovano le postazioni che rispondono allo 060606, è a Crotone.
Fino a qui nulla di nuovo per i lettori di SenzaBarcode, come già ci era noto che la Abramo Customer Care S.p.A. non è in possesso della certificazione SA8000 -che invece può vantare la Abramo Holding S.p.A.- che nel bando Consip usato dal Comune di Roma per questa nuova commessa non era neppure richiesto. Anche se a molti è sembrata un’anomalia -dato che pareva assolutamente necessaria e non passa per osmosi dalla Holding alla controllata- sappiamo come da risposta all’interrogazione dell’onorevole consigliera comunale Immacolata Battaglia, che la Abramo Customer Care S.p.A. sta avviando i procedimenti per ottenere anche questa certificazione. Restano altri interrogativi a proposito del bando che nelle sedi opportune verranno sollevati e una nuova domanda la porgo ai consiglieri capitolini: sappiamo che durante l’Assestamento bilancio Delib. N 44 del 31.07.2015, sono stati stanziati 700 mila euro per il servizio 060606, a quale scopo? Come si vede anche nel dettaglio la voce dei 700 mila euro ha come giustificativo “Chiama Roma 060606, integrazione fondi… per superamento dei volumi…”. La differenza tra le offerte è stata di circa 2 milioni di euro, se dopo 4 mesi i romani versano 700 mila euro c’è da chiedersi cosa accadrà alla scadenza dell’appalto.
Quando si lavora per gare e commesse, si può vincere o perdere, il titolare lo sa come ne è consapevole il dipendente, quindi deve essere chiaro che la nostra non è una lamentela a questo, la nostra ricerca è finalizzata alla massima chiarezza e trasparenza: ribasso del 30%, mancanza di una certificazione etica, servizio de-localizzato e via discorrendo… se tutto si è svolto a regola d’arte ogni dipendente che ha perso il posto si metterà l’anima in pace perché questo è il mercato, ma solo allora.
Questa gara ha creato anche una crisi occupazionale che ha obbligato a ferie forzate e contratto di solidarietà i dipendenti Almaviva Contact. Incontro Lorena Roscetti, ex operatrice dello 060606 presso la Almaviva Contact che mi spiega come stanno procedendo le cose per loro
… 280 persone sono dovute restare a casa per un mese dovendo consumare tutte le ferie … per aspettare una collocazione che non sarebbe forse mai arrivata, perché purtroppo il servizio dello 060606, che noi avevamo da quasi 8 anni, impiegava la maggior parte degli operatori presenti sul sito di Roma. Oggi la condizione è che dopo un mese che siamo stati lasciati a casa ci è aumentata anche la solidarietà (contratto di solidarietà, ossia Legge 863/1984, uno strumento di integrazione salariale che consente la tutela dell’occupazione attraverso la diminuzione dell’orario di lavoro senza la perdita totale della retribuzione del lavoratore n.d.r.), siamo stati spostati su commesse che avranno un termine… ed ecco che noi perdiamo soldi dallo stipendio e c’è un esubero addirittura adesso di 500 persone.
Il nostro non è un attacco alla Abramo Customer Care S.p.A. o alla Holding S.p.A. tanto meno ai dipendenti che ora svolgono il delicato servizio dello 060606 Chiama Roma, ma un vero interesse per le tasche dei cittadini romani, alla tutela dei dipendenti che gestivano in passato il servizio egualmente a quelli che lo gestiscono oggi, e non ultimi i cittadini che si ritrovano a chiamare un numero che oggi non è in grado di fornire un servizio adeguato, moltissime sono le mail di lamentela e nei forum dei consumatori non si contano le situazioni grottesche, sappiamo di persone mandate al Circo Massimo per entrare al teatro delle Terme di Caracalla, o di vere e proprie estenuanti attese che hanno avuto come risposta “signora, non la so aiutare”, ma tutto questo era prevedibile, gli operatori svolgono il servizio da soli 4 mesi, non conoscono il territorio e parliamo di Roma la capitale d’Italia che ha sulle sue strade 3 milioni di persone ogni giorno più turisti di ogni nazionalità, c’è gente che vuole andare al Pincio o al cinema all’aperto a Villa Borghese, chi chiede quale sia L’ASL di competenza del proprio Municipio e chi come fare una carta d’identità o pubblicazione di matrimonio. Il personale non sembra abbia ricevuto un corretto addestramento il ché rende il loro lavoro ancora più ostico.
Le domande sono tante, le risposte poche ma siamo disposti ad attendere.
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Ringraziamo il LightCafèRoma per l’ospitalità