Cronaca

Luigi Pirandello a Roma

” Io sono colei che mi si crede.”
” Ed ecco o signori come parla la verità!
Siete contenti?”

Luigi Pirandello (Così è se vi pare). A Roma, via Bosio, 13B.

Lo Studio ha sede in un villino costruito intorno agli anni Dieci nell’allora Via Alessandro Torlonia in una zona di Roma immersa nel verde e che ritorna in numerose pagine pirandelliane.

Luigi Pirandello casa dentroL’appartamento è costituito da un ampio soggiorno-studio, da una camera da letto e da una terrazza. L’arredo è quello originale: risale al 1933, quando lo scrittore vi si trasferì al suo rientro in Italia, dopo gli anni trascorsi a Berlino e a Parigi. Parte della mobilia, in stile fiorentino, risale al 1910 e proviene da precedenti abitazioni dello scrittore (una scrivania, due librerie a vetrine, due savonarola). Acquisti successivi furono invece il grande divano, le poltrone, una seconda scrivania, alcune scaffalature e l’intera camera da letto, in stile razionale.

La biblioteca comprende circa 2.000 volumi appartenuti allo scrittore. Lo studio conserva inoltre gli oggetti d’uso, compresa la piccola macchina da scrivere portatile divenuta un inseparabile strumento di lavoro. Tra i quadri figurano quattro opere del figlio Fausto. Numerosi i manoscritti relativi a poesie, romanzi e drammi.

Lo Studio, oltre ad essere il luogo della scrittura (nei primi anni della permanenza in via Bosio, Luigi Pirandello portava aLuigi Pirandello  casa fuori compimento Pensaci Giacomino! e Così è (se vi pare), era anche luogo di conversazione e ritrovo: il divano e le poltrone accoglievano i suoi incontri con i familiari e con le personalità a lui vicine; ricordiamo, tra gli altri, i nomi di Lucio d’Ambra, Silvio d’Amico, Eduardo De Filippo.

Dalla luminosità e dall’ampiezza dello Studio si passa alla sobrietà di una stanza da letto dalle linee essenziali con un terrazzo dal quale, allora, si potevano scorgere i pini di Villa Torlonia. Gli abiti, i cappelli, il bastone, la divisa della Reale Accademia d’Italia sono ancora conservati nell’armadio.

È in questa stanza che il 10 dicembre del 1936 Luigi Pirandello muore.

Dopo varie controversie gli eredi si sono accordati purché lo Stato a sua volta si impegnasse a consegnare lo Studio al Ministero dell’Educazione Nazionale affinché il tutto venisse mantenuto nel modo in cui si trovava.

Aboliamo Roma fa schifo

Stabilire se una città è vivibile o no dipende molto da fattori individuali. Al di là dei problemi che esistono come ogni città del mondo e contro le sterili lamentele di chi sa "solo parlare male", noi siamo innamorati di Roma e vogliamo valorizzarla ricordando a tutti il suo prezioso patrimonio artistico, storico, culturale etc

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