Cronaca

Lo slang BRO: nuovo termine o gergo ripreso dal passato? 

Hoy, BRO … tutti noi abbiamo sentito almeno una volta dei ragazzi salutarsi in questo modo e magari ci siamo chiesti: cosa significa? 

Purtroppo a volte il linguaggio e gli slang usati dai nostri adolescenti sembrano incomprensibili e molto lontani dal nostro modo di comunicare specialmente quando a una semplice domanda o richiesta fatta al piccolo di casa, questo ci risponde con uno slang, un’espressione o una parola troncata accompagnata da sbuffi o prese in giro, volte a sottolineare quanto gli adulti siano lontani dal linguaggio digisocial

Spesso si rimane tra il basito, perplesso e stizzito cercando di far finta di averne immediatamente capito il significato, oppure, con nonchalance, si ignora la battuta facendo finta di nulla. Ma attenzione, nulla è impossibile! E se queste espressioni sembrano appena coniate, con un pizzico di pazienza, scopriremo che in realtà non è così.  In effetti questo slang non è stato coniato dal nulla nel mondo digitale ma anzi, trova la sua origine proprio da coloro che oggi vengono definiti “boomer” dai digital-teen già la usavano in tempi passati con intenti e significato – forse – diverso.  Come è facile intuire la nostra fantastica parolina BRO, altro non è che la troncatura della parola inglese brother che nella nostra lingua viene tradotto con il termine “fratello”. 

Seppur scontato, è utile ricordare che entrambi i termini vogliono indicare che la persona a cui si riferisce appartiene al proprio nucleo familiare e nello specifico è un consanguineo.  Con il trascorrere del tempo, in America – specialmente tra i giovani della California del Sud –  il concetto di legame profondo con il compagno d’avventura di sempre, inizia a essere espresso attraverso l’uso della parola “brother”, tanto che si amplia fino a esprimere e inglobare il sentimento di stretta colleganza anche a quei rapporti di amicizia di lunga data – persone che sono rimaste sempre unite fin dai primi giorni dell’asilo – il cui rapporto amicale poteva quasi essere identificato in fratellanza.

Ecco dunque che i primissimi a coniare lo slang BRO, sono ragazzi americani che tra il 1970-1980

Lo usavano anche nei loro testi rap per esprimere la stima e il rispetto provato per il loro carissimo amico. Se siete scettici e fortunati, provate ad ascoltare il singolo “We Got Our Own Thang” del famoso rapper Heavy d. e scoprirete che da questa data storica, il termine BRO, spesso pronunciato nelle esibizioni, diventa sempre più utilizzato fino quasi a diventare un gergo popolare che identificava anche un movimento culturale. Ma dalla fine degli anni ’80 a oggi?

Il culmine dell’uso della parola per identificare un legame di amicizia profondo si ottiene nel primo decennio degli anni duemila, dove coloro additati come “i BRO …” erano gli amici stretti, ovvero la solita compagnia di amici con cui si usciva la sera per divertirsi.  Dopo questo breve excursus sull’origine dello slang BRO, torniamo ai nostri “digital-teen-ager” che utilizzano questo slang non solo per esprimere fratellanza, amicizia storica, legame stretto ma, a seconda del tono e dall’espressione con cui viene pronunciato, diventa un appellativo per persone che non si conoscono a cui devi per forza dare una risposta. 

È bene sottolineare che in alcuni casi l’appellativo BRO viene usato con la traduzione in italiano ed ecco che avremo il FRA che sostituisce il BRO. L’unica cosa che mi sovviene per chiudere con simpatia questa curiosità è che per gli adulti esiste una battuta simpatica per rispondere al BRO giovanile grazie alla lingua svedese che con il termine BRO si identifica un ponte mentre per il FRA ,resta solo l’aggancio alle preposizioni articolate.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

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Fiorella Mandaglio

Fiorella Mandaglio, nata a Erba è una giurista appassionata del mondo digitale su cui si specializza. Da anni collabora con diversi Istituti Scolastici e promuove progetti per la formazione ed il contrasto al Bullismo, Cyberbullismo e Violenza di Genere. Autrice di “Storie di Lupi Moderni” inserito nella categoria Formazione dal Servizio Scuola Studi ed Università – Progetto “Leggere nei Bibliopoint” dell’istituzione Biblioteche di Roma Capitale “Bibliografia Young Adult” pensata ad uso di insegnati bibliotecari e ragazzi.

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