Arte e Cultura

Avrai sempre un posto nel mio hard disk

In uscita oggi, per Pioggia Rossa Dischi, Avrai sempre un posto nel mio hard disk, il nuovo album di Tutte Le Cose Inutili: un viaggio dentro noi stessi, verso il superamento del senso di abbandono che solo la fine di una storia d’amore può dare.

Muovendosi con disinvoltura tra il punk e l’alternative rock, il duo toscano racconta i mesi che seguono un evento così traumatico: l’incredulità davanti a un’inaspettata solitudine, l’attaccamento ai ricordi anche quando si sente che ormai è tardi, la rabbia violenta che esplode dentro come una guerra, e l’amarezza, potente quanto apparentemente implacabile.

Link: https://spoti.fi/3S1CRyU

Avrai sempre un posto nel mio hard disk non è un disco dedicato al lutto, ma alla rinascita: le canzoni sono i capitoli di un percorso di crescita, le tappe del processo di cura e guarigione. Tutte Le Cose Inutili, però, ci ricordano quanto sia importante non essere ipocriti, accettare e gridare il proprio dolore, dichiarare i nostri stati d’animo in tutto il loro orrore.

Tutte Le Cose Inutili è un duo, chitarra e batteria, classe 1990 e votato al cantautorato punk. Dal 2011 ha pubblicato tre dischi, tre libri e suonato in oltre 350 concerti in tutta Italia. Avrai sempre un posto nel mio hard disk esce a cinque anni di distanza dall’ultima fatica discografica ed è il disco-manifesto della loro idea di fare musica: tante parole importanti, figlie del nuovo cantautorato italiano, cantate, parlate e urlate sopra un tappeto di musica diretto e incisivo, fatto di chitarre e batteria. Nessun campionamento, musica suonata e registrata in presa diretta, per non sminuire e bloccare la loro irriverenza e la loro genuinità.

L’album è stato registrato al Greenfog Studio di Genova da Mattia Cominotto, già al lavoro con Meganoidi, Tre allegri ragazzi morti, Punkreas, Od Fulmine e molti altri. Dentro le nove tracce che compongono l’album, dodici anni di concerti, una chitarra, una batteria e le voci di Lao e Meo in un tutt’uno indissolubile. Il disco è un inno alla musica suonata nelle sale prove, alle canzoni che escono per esigenza, ai chilometri fatti in autostrada.

La grafica del disco è stata curata dal batterista, Francesco Meucci.

Tutte Le Cose Inutili parla del disco Avrai sempre un posto nel mio hard disk

Il disco si apre con “Dimmi dove sei stamattina, il primo giorno che non sei più mia” (Allontamarsi). La canzone racconta il risveglio dopo la fine di una storia d’amore, l’abbandono, quando ogni fuoco si è spento. Sembra ancora impossibile: i ricordi sono troppo vicini. La polvere in una stanza, che si poggia ovunque e nessuno pulisce, diventa metafora della mancanza e dell’abbandono.

LVI parla dello scoppio di una guerra. Fino a un attimo prima sembra tutto al suo posto, e poi senza che nessuno se ne rendesse conto il mondo si è rovesciato. Nella stessa situazione ci troviamo a volte noi, ignari degli eventi, costretti in un eterno naufragio senza approdo. E gli altri ci dicono che comunque “lei ha fatto anche delle cose buone”.

Tardi tardissimo è ambientata in provincia e parla del sentirsi in trappola in una città nella quale succede tutto nelle solite quattro strade, una città fatta di luoghi e rapporti sociali.

E dove può succedere che due persone che abitano a soli sette minuti di strada possano sentirsi distanti anni luce. Poi un giorno il destino cambia tutto

Ho conosciuto tua madre. Lei aveva avuto un brutto incidente ma ripeteva che non si era fatta niente. E adesso che sei tu a essere caduto, adesso che sei rimasto solo, ti ripeti, facendoti forza, che non ti sei fatto niente, anche se sai benissimo che non è vero.

Barattolo racconta il desiderio di poter tornare indietro nel tempo, riabbracciando con la mente la meraviglia delle prime volte, i cuori che battono senza sosta. È qualcosa per cui saremmo disposti quasi a pregare, proprio ora che dentro di noi sappiamo che si può andare solo avanti, senza più voltarsi.

Grosseto è un viaggio in macchina che non finisce mai, sulla tangenziale che porta a Grosseto, una strada tutta identica dall’inizio alla fine. Così è la canzone, ridondante; sembra di sentirci dentro il “Quando si arriva?” rivolto a nostro padre quando, andando verso il mare, sembrava non si arrivasse mai. Così una storia d’amore, anche se finita, sembra lasciare strascichi infiniti.

Athos, ladro di scalette è dedicata a un signore che veniva sempre a vederci, raccoglieva le scalette dei concerti e le pubblicava su un sito. Parla dello svelare in anticipo il finale: come l’addio in una relazione rivela qualcosa che poteva sembrare lontanissimo nel tempo, così Athos, morendo improvvisamente, cessa di esistere.

Ragazzone racconta il farsi forza, il tirarsi su di morale. Quello che può dirci un amico o che possiamo dire a noi stessi. Ci ricorda che siamo piccolissimi, insignificanti, e tra cent’anni saremo grandi ma morti, e che anche i grandi dolori e le piccole tragedie quotidiane col tempo svaniscono, come si dissolve la brina la mattina.

L’enorme responsabilità dell’essere il mio hard disk è la risoluzione, l’accettazione, la consapevolezza, è un andare avanti, è l’essere consapevoli che una persona è diventata parte dei ricordi indissolubili della tua vita ma che i ricordi non sono la vita e si deve andare avanti. Lei rimarrà per sempre dentro un hard disk insieme a tutte le cose della tua vita, quelle importanti e quelle inutili, nel per sempre digitale, che esisterà anche quando noi non ci saremo più.

Prodotto da Tutte le Cose Inutili con la partecipazione e la collaborazione di Mattia Cominotto. Registrato in presa diretta, mixato e masterizzato al Greenfog Studio di Genova

Biografia

Il progetto vede la luce nel 2012 con un album lo-fi dal titolo E forse ne faccio due, messo sottovuoto in macelleria. A giugno 2013 esce il libro + cd Preghiere Underground a distribuzione nazionale. Dopo molte date in giro per l’Italia, Dovremmo Essere Sempre Così viene pubblicato ad aprile 2014. L’album è anticipato da un Ep di outtakes.

A gennaio 2016 esce il loro secondo libro Luce e notte fonda in 300 esemplari, ognuno reso unico da una Polaroid diversa in copertina. Ad aprile 2016 viene rilasciato il singolo Stelle comete (che raggiunge gli 80 mila ascolti sulle piattaforme digitali) e vengono premiati con la Targa MEI Social.

Il loro disco Non ti preoccupare esce a gennaio 2018. A ottobre dello stesso anno viene pubblicato il loro terzo libro, Resistere. A dicembre 2019, in occasione dell’ultima data del tour al Capanno Blackout di Prato, esce in edizione limitata in cassetta Eppure non avevamo paura e viene pubblicato il reading inedito Davvero lasciamo tutto.

Gli anni successivi li vedono impegnati nella stesura delle nuove canzoni, che vengono registrate a maggio 2022 al Greenfog Studio di Genova da Mattia Cominotto. Il 4 novembre 2022 esce su tutti gli stores digitali Allontamarsi, il primo singolo che anticipa l’uscita del loro quarto disco ufficiale, e un mese dopo Ragazzone. Tornano in tour con oltre venti date nel 2023 e pubblicano i singoli Tardi Tardissimo e Barattolo. Il 20 ottobre 2023 esce, per Pioggia Rossa Dischi, il loro nuovo disco Avrai sempre un posto nel mio hard disk.

Contatti
https://www.instagram.com/tuttelecoseinutili
https://www.facebook.com/TutteLeCoseInutili/
https://open.spotify.com/artist/3Zav70yLUdQ8MZzmavzfMK

Info: info@tuttelecoseinutili.it

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