Roma

La damnatio memoriae di Flavio Stilicone

Agli antichi romani non piacevano le vie di mezzo. Poteva tranquillamente succedere che un uomo potente sprofondasse nella più disperata dimenticanza.

Flavio Stilicone ne è d’esempio in quanto sulla sua memoria, dopo che fu giustiziato per tradimento, si abbatté inesorabilmente la damnatio memoriae. Che cosa è la damnatio memoriae? La Treccani dice: Condanna, che si decretava in Roma antica in casi gravissimi, per effetto della quale veniva cancellato ogni ricordo (ritratti, iscrizioni) dei personaggi colpiti da un tale decreto.

Ogni riferimento alla persona condannata veniva inesorabilmente cancellato a colpi di scalpello in ogni luogo dell’Impero romano.
Flavio Stilicone, patrizio e console dell’Impero romano d’Occidente, fu condannato a morte per tradimento e su di lui gravò la damnatio memoriae. La sua colpa? Aver cercato di rendere romani alcuni popoli barbari che stavano invadendo i territori.

Ma non sempre le ciambelle riescono con il buco e ancora oggi è possibile trovare inciso il nome di Flavio Stilicone. Basta recarsi a Porta Maggiore, la più imponente e maledetta porta delle Mura Aureliane. È sufficiente guardare al lato della porta di via Labicana perché è ancora ben visibile il nome di Flavio Stilicone a memoria dei lavori di rifacimento fatti per rendere maggiormente efficace quella porta di ingresso nell’antica città di Roma.

L’iscrizione dice: “Il Senato e il Popolo di Roma appose per gli Imperatori Cesari Nostri Signori e principi invittissimi Arcadio e Onorio, vittoriosi e trionfanti, sempre augusti, per celebrare la restaurazione delle mura, porte e torri della Città Eterna, dopo la rimozioni di grandi quantità di detriti. Dietro suggerimento del distinto e illustre soldato e comandante di entrambe le forze armate, Flavio Stilicone, le loro statue vennero erette a perpetuo ricordo del loro nome. Flavio Macrobio Longiniano, distinto prefetto dell’Urbe, devoto alle loro maestà e ai divini numi curò il lavoro”.

Infatti, Porta Maggiore non era originariamente come la si vede oggi

Al suo posto ne sorgeva una sola (Porta Praenestina) che serviva anche a raccordare otto acquedotti che faceva confluire l’acqua in città. Otto degli undici esistenti all’epoca. Con l’erezione delle Mura Aureliane, le arcate degli acquedotti furono trasformate in quelle della porta odierna: Porta Praenestina e Porta Labicana.

Inoltre, Porta Maggiore era importante anche per la vita pubblica dei romani. Lo snodo degli acquedotti aveva necessariamente implementato la sua fortificazione, rendendola possente, anche se ciò non sempre era favorevole per la chiusura della città. Durante l’assedio dei Goti, tutte e due le arcate di Porta Maggiore furono serrate tanto da costringere i barbari a un ripiegamento vista la tenacia della difesa dei romani. Successivamente, fu necessario pagare un pedaggio per attraversare Porta Maggiore e avere accesso alla città. E la tariffa prevista per questa porta è stata la maggiore di tutte le altre per quasi undici secoli. Un vero e proprio centro nevralgico di Roma.

E il nome di Flavio Stilicone è ancora impresso lì nonostante fosse stata sancita la sua damnatio memoriae.

Non si conoscono i motivi per cui non sia stato cancellato. Probabilmente per una dimenticanza o forse volutamente. Ma ancora esiste, scolpito nel marmo e ben saldo alle mura che difendevano Roma. Flavio Stilicone, nato da padre vandalo e madre romana, era diventato condottiero e console. E il suo nome è ancora inciso proprio su quelle mura che hanno strenuamente difeso la sua città. La damnatio memoriae si è tramutata in una damnatio parziale. E il caso ha voluto che proprio in uno di punti di Roma, dove è matematico essere coinvolti nel caos del traffico della Capitale, si sia travolti da una dannazione.

Perché anche stamattina, attraversare l’imponente Porta Maggiore è stata un’impresa. Chissà quante damnatio memoriae sono state pronunciate dalle centinaia di macchine, motorini, bus, tram e pedoni (di ogni età, genere e provenienza etnica) che quotidianamente la abitano.
Porta Maggiore non deve essere ricordata solo per la damnatio memoriae di Flavio Stilicone. Nasconde tanti altri segreti e curiosità che scopriremo in altre occasioni.

Anche questa è la bellezza di Roma.

Claudio Chiavari

Scrittore che pensa...e a volte sbaglia! Viaggiatore...anche con il pensiero! Libero di essere se stesso!

error: Condividi, non copiare!