Sergio Sinesi svela Il segreto di Lübeck
Da gennaio 2023 Il segreto di Lübeck raccontato nel romanzo d’esordio di Sergio Sinesi, per la Casa Editrice ferrarese, Argentodorato.
Il segreto di Lübeck (Argentodorato) è un avvincente poliziesco carico di riferimenti storici e di intrecci che percorrono l’Europa, con un messaggio: “cercando troverete”. L’autore, Sergio Sinesi, è pugliese di origine, milanese d’adozione, ex dirigente, si è cimentato nella scrittura nel 2013, subito dopo la pensione. Ha all’attivo due altri romanzi, In bianco e nero (VJ Edizioni, 2018) e La vita che sfugge (Montag, 2020). Con Il segreto di Lübeck arriva all’attenzione di SenzaBarcode, per nostra fortuna, e vogliamo subito conoscere meglio lui e il suo progetto editoriale.
Benvenuto tra le nostre pagine, Sergio, subito voglio sapere: quanto c’è di reale e quanto di fantasia in Il segreto di Lübeck?
“Si tratta di un’opera di fantasia. Di reale c’è solo il grande J. S. Bach e le sue Variazioni Goldberg: Un’Aria, 30 Variazioni, infine un’altra Aria”.
Da J.S. Bach. al violoncellista J.M. Lübeck passando nel periodo nazista: raccontaci il percorso del tuo libro
“La vicenda si svolge ai nostri tempi. Solo che per arrivare alla soluzione si dovrà partire dai tempi di Bach. Tempi in cui viveva J. M. Lübeck, un violoncellista che ha la sfortuna di riconoscere l’assassino del suo migliore amico. Per paura fugge da Lipsia, e fuggirà per tutta la vita ogni qualvolta leggerà della morte di un musicista cui accanto al cadavere ci sarà come firma un bigliettino con il numero consecutivo di una Variazione Goldberg.
Prima di morire scriverà una lettera che fortunatamente troverà un ispettore di polizia del Reich che sta indagando su un gerarca nazista, e lo aiuterà a risolvere i casi di altre esecuzioni accadute a quei tempi. Oggi quella lettera è nelle mani di Georg Bauer, figlio di quell’ispettore zelante, che la mostra a un commissario di polizia a dimostrazione che altre morti stanno accadendo oggi con la stessa firma. I morti oggi sono scienziati dediti allo sviluppo di un’Intelligenza Artificiale capace di interagire con l’uomo. Ma ormai siamo giunti alla 30a Variazione e il killer si premura di avvisare: ‘Cercando troverete’. Trovare il legame tra i delitti iniziati nel 18° secolo a oggi sarà compito del nostro commissario”.
Da dieci anni ti sei votato alla scrittura, qual è stato il percorso che ti ha portato a “carta e penna?”
“Ho sempre letto molto e iniziato a scrivere tardi, praticamente non appena sono andato in pensione. Con l’approssimarsi della fine del mio percorso di vita ho sentito il bisogno di lasciare traccia di me alle mie figlie. Questo perché a me manca la storia dei miei genitori morti ormai da tempo. Ecco mettendomi a scrivere ho voluto rimediare a questo”.
A chi dedichi questo libro?
“Il libro è dedicato ai miei due amici, Francesco e Giuseppe, conosciuti al tempo delle scuole serali. La scuola è capace di creare legami duraturi e nel nostro caso non abbiamo mai interrotto i contatti nonostante le nostre vite abbiano preso strade diverse. Però il percorso iniziato allora è rimasto coerente in noi anche col passare del tempo, nonostante un’evoluzione della società che neppure immaginavamo allora, coerente all’idea del rispetto degli altri, della vita e di noi stessi”.