Arte e Cultura

Il passo della gatta di Mirella Bonora

Per i tipi di Argentodorato, esce Il passo della gatta. Il primo romanzo di Mirella Bonora. Promozione by SBS Comunicazione

La firma l’aveva già messo su un racconto vincitore del concorso indetto da Argentodorato Editore, contenuto nel volume Città silenziose. Mirella Bonora era già stata nostra ospite raccontandoci proprio della sua amata Ferrara, descritta nel racconto, immersa nel silenzio del lockdown. Con Il passo della gatta esordisce con un libro interamente frutto della sua penna. In questa intervista vogliamo conoscere meglio l’autrice e il suo romanzo, tra pochi giorni in libreria.

Bentornata su SenzaBarcode Mirella! La prima cosa che ha suscitato la mia curiosità è proprio il rapporto della protagonista con la città che ami, Ferrara.

Ci racconti il tuo romanzo e chi è la gatta?

In realtà in questo romanzo troviamo due protagoniste, due giovani donne coinvolte nella stessa misteriosa avventura, l’una apparentemente per un caso fortuito, l’altra per quello che crede un semplice incarico professionale. Agiscono indipendentemente, senza incontrarsi, per buona parte della vicenda. Sullo sfondo, la città di Ferrara, che percepiscono e vivono in modo molto diverso. Per la più giovane, una studentessa, Ferrara è la città che l’ha accolta, un posto nuovo in cui, magari, mettere radici. Per l’altra la città rappresenta un doloroso passato da dimenticare. È una città che odia e ama al tempo stesso.

La gatta si chiama Morgana, una tipetta tutta coda e occhietti curiosi, ovviamente di poche parole. Si trova nella casa che ospita la giovane studentessa e le sue fugaci apparizioni avvengono sempre in luoghi e momenti significativi per la vicenda. Sembra ne sappia più di chiunque altro su quanto accade.

Si legge dalla sinossi “A Ferrara si imbatterà nei fantasmi di un passato dolceamaro e mai risolto, combatterà nemici inaspettati e subirà le bizzarrie del caso, che la porrà sulla strada di Daisy, brillante studentessa universitaria con lo spirito da detective, e dei suoi amici”.

Devo ammettere che sembra molto avvincente!

La storia si basa su qualche leggenda legata alla tradizione popolare o è completamente una tua invenzione?

“La storia è totalmente di mia invenzione, ma poggia su basi molto solide, perché la città stessa diventa il teatro della piccola avventura, una sorta di caccia al tesoro, che i protagonisti affrontano. La descrizione dei luoghi è quindi minuziosa e parte fondamentale dell’intreccio è proprio l’indagine che si snoda in un particolare quartiere cittadino, quello in cui si trovano alcune bellissime Ville Liberty, progettate e costruite da un famoso architetto, Ciro Contini, nel primo Novecento. Ovviamente a un certo punto interviene la finzione letteraria, ma ciò che mi stava a cuore era fornire uno scorcio di quel quartiere storico, in cui si trovano tesori dimenticati. La storia condurrà poi i personaggi anche in altri luoghi della città medievale”.

Ami l’arte, la storia e sei stata anche un’insegnante: tutte queste passioni e attività ti hanno formata anche come scrittrice?

Certamente sì. L’insegnamento, in particolare, forma il modo in cui pensi, in cui ti esprimi. Ogni volta che qualcosa suscita la mia emozione o la mia curiosità, la mia mente comincia un po’ a giocarci, finché trova la via della scrittura, prende la forma di una storia. Ma immediatamente dopo mi chiedo se questa storia sarà comprensibile, condivisibile, se trasferirà nei lettori qualcosa.

Tra pochi giorni il tuo libro sarà disponibile dal sito della Casa Editrice, in tutti gli store online e le librerie, sei pronta a condividerlo?

Assolutamente sì, anzi, non vedo l’ora! Questa è una storia che vive nella mia mente da tanto tempo ed è davvero arrivato il momento di portarla fuori!

Sarà possibile incontrare Mirella Bonora, sabato 1 aprile, dalle 17, alla Libreria Albatros di Cento, in Corso del Guercino 55/A.

SenzaBarcode Redazione

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