Arte e Cultura

Dario Pasquali a Casa Sanremo Writers

Wuthering winds di Dario Pasquali è quel vento di tempesta che riesce a mescolare anche le idee, fino a non sapere più chi è chi e chi dice cosa.

Pubblicato per i Robinson a giugno 2022 è stato presentato anche da SBS Comunicazione durante i mercatini di Natale, l’8 dicembre in Piazza della Balduina, da Ginevra Lupo. Non è un giallo, ma non è solo un noir, è sicuramente un libro che tiene inchiodati alle pagine. Casa Sanremo Writers lo ha selezionato per la sua prestigiosa vetrina.

Wuthering winds non è forse un libro “facile” (ammesso esistano libri così), di sicuro è appassionante, ci racconti questa storia?

Wuthering winds è la storia di un padre e un figlio, che nel presente sono un uomo anziano, il padre, che deve affrontare i suoi ultimi giorni di vita e un giovane, e il figlio, che decide di stare accanto a suo padre, mentre lui stesso è ancora alla ricerca di un suo vero posto nel mondo. Le loro storie di bambini vengono raccontate dai primi anni di vita, si intrecciano con il presente venendo dal passato, e inizialmente non viene svelato chi dei due bambini, Alex e Carlo, sia il padre e chi il figlio. Questo si capirà un po’ alla volta, pagina dopo pagina, e sarà uno dei tanti misteri svelati nel libro.

Alex e Carlo sono diversi tra loro, vivono esperienze particolari, Carlo ha una personalità forte, ha una madre che gioca con la seduzione, e che tradisce il marito, Alessandro è apparentemente più debole, si ritrova nelle mani di rapitori di bambini, e lì conosce una bambina dagli occhi verdi. Poi c’è una donna giovane, Celine, con una vita misteriosa, che sembra avere contatti con personaggi appartenenti alla malavita organizzata, e che in qualche modo incrocia sia la storia del figlio che quella del padre.

Ad un certo punto cominciano i colpi di scena

vengono a galla segreti, storie parallele, verità nascoste e imprevedibili, amore, sesso, violenza, tradimenti, segreti, bugie. Sembra che ci sia un vento tempestoso (Wuthering winds) che soffia, spinge, e mette in disordine a caso, come se tutto fosse unicamente governato dal caos, e qualsiasi tentativo di controllare, di mettere ordine appare inutile.

L’unica certezza è che quel vento spinge le storie verso il futuro, sempre in avanti, di generazione in generazione, dai padri ai figli. 

Padri e i figli, nel tuo romanzo non hanno ruoli definiti, pensi che lo siano nella vita reale?

Nello scrivere Wuthering winds mi sono chiesto quale fosse il significato di essere padre ed essere figlio. Ovviamente ci sono mille modi per essere padre ed essere figlio, ma c’è una sola cosa che accomuna tutti: è quel passaggio del testimone, proprio come nelle corse a staffetta, nel momento in cui un padre lancia un figlio verso il futuro, perché ora tocca a lui, e in questa squadra composta da due atleti, non è necessario avere lo stesso sangue.

Lo scorrere del tempo rende ineluttabile questo destino, e in Wuthering winds Alex e Carlo vivono proprio il momento in cui il testimone deve passare dalla mano di uno all’altro. Per cui ci può essere poca chiarezza nel ruolo di padre e in quello di figlio, per il modo di essere di ognuno, ma alla fine il tempo, che io rappresento come un vento tempestoso, spinge sempre in un’unica direzione, e stabilisce il momento del passaggio di testimone.

“Cammino veloce per la strada, sperando che nessuno mi segua, non so dove andare, decido di evitare luoghi conosciuti, che possono dare indicazioni o indizi ai nemici, per cui procedo un po’ a caso, penso solo ad allontanarmi. Ho la sensazione che tutti quelli che vedo per strada siano lì per me, che abbiano qualcosa da dire o ridire sulla mia vita. E già, gli uomini bianchi e gli uomini neri, i buoni e i cattivi, i dottori pazzi, e tutto il resto, e Celine che c’è e non c’è, forse la devo proprio smettere con la mia immaginazione”.

Questo è un estratto del tuo libro, è un passaggio carico di introspezione per il personaggio, ma anche riflessioni per il lettore ed ho la sensazione che vi siano più storie e strati, non un racconto e un mistero, ma anche metafore e paradossi. È così?

A me sembra che sia così nella realtà, la complessità governa le nostre vite e le nostre storie, ma una storia raccontata in un libro non è tenuta a raccontare la realtà, e non deve necessariamente mettere in scena la complessità dell’esistenza. Un punto su cui spesso rifletto è proprio come stabilire il giusto livello di semplificazione che la lettura e la scrittura richiede.

Devo confessare di prediligere le storie complesse, strutturate su diversi livelli, con diversi punti di vista, imprevedibili e piene di colpi di scena. In Love Killers, il mio libro precedente, ho messa in scena ben quattro finali diversi, prima di arrivare al vero finale.

Una delle sensazioni che preferisco quando leggo un libro è proprio quella di perdere l’orientamento, di arrivare al punto in cui non si hanno più riferimenti, come in un labirinto, e allora continuare, pagina dopo pagina ad avanzare, senza sapere dove si sta andando e se mai si arriverà all’uscita. E poi infine trovare il percorso, la via per uscire ed avere tutte le risposte.

La tua scrittura è scorrevole, matura e consapevole. Hai a catalogo diversi libri e stai lavorando a qualcosa di nuovo, dove trovi l’ispirazione e chi è il tuo esempio?

Ho sempre molte idee, per cui ho più libri in cantiere nello stesso momento, e sono sempre in arretrato.

In particolare sto ultimando un libro ambientato in Val d’Orcia, pieno di suggestioni diverse: la bellezza dei luoghi, le leggende, la storia, il passato, il presente, e le storie di donne di una congrega, di frati in un’abbazia, di uomini e donne che vengono dal nord interessati al business dei vaccini, amori, omicidi, e una misteriosa strega che si aggira di notte tra i boschi.

I miei autori preferiti sono maggiormente stranieri, Philip Roth, Peter Handke, Don de Lillo, Bret Easton Ellis. Leggo sempre molto, ma cerco anche di contaminare le mie idee con suggestioni provenienti da fonti diverse, come i film, le serie televisive e la musica. Infine ho imparato che vivere in ogni caso aiuta ad avere idee.

Tre parole chiave per descrivere Casa Sanremo writers, per te!

Una grande opportunità.

Dario Pasquali a Casa Sanremo writers il 10 febbraio. L’Agenzia di promozione è SBS Comunicazione.

link all’acquisto del libroPer conoscere meglio Dario.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Comunicazione e SBS edizioni si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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