Cronaca

Smart Working: uno strumento destinato a rimanere

Gli oltre due anni di pandemia da Covid19 hanno avuto tra le conseguenze più rilevanti nel mondo del lavoro l’introduzione in pianta stabile dello smart working.

Il così detto lavoro agile ha consentito alle aziende di poter mantenere la propria operatività nel rispetto delle restrizioni per il contenimento dei contagi. Uno strumento che, secondo la road map impostata dal Governo, dovrebbe essere messo da parte, almeno parzialmente, nell’imminente futuro, ma che è destinato a ricoprire un ruolo centrale anche nei mesi a venire, evidenziata dalla grande disponibilità da parte delle aziende e dei lavoratori di poterne ancora disporre, visti anche in vantaggi economici per entrambi i soggetti in causa.

Secondo un’indagine condotta dal Codacons, infatti, il singolo dipendente quando lavora in smart working arriva a risparmiare una cifra che va dai 2845 euro ai 5115 euro annui, con la possibilità di guadagnare 7 giorni complessivi, venendo meno gli spostamenti casa-ufficio e le somme spese per la benzina. Per le aziende, stante anche la crisi energetica e l’aumento delle bollette, il taglio dei costi può arrivare anche a un -30%, e un risparmio fino a 10mila euro annui per singolo membro del personale.

Le scadenze dello smart working

Con la fine dello stato d’emergenza dello scorso 31 marzo, sarebbero dovute cadere anche le deroghe per l’utilizzo dello smart working senza accordo individuale tra datore di lavoro e dipendente che, però, sono state prorogate inizialmente fino al 30 giugno, e successivamente spostate fino al 31 agosto attraverso un emendamento che prevede ancora la procedura semplificata, in attesa del nuovo protocollo per aggiornare le misure di contrasto al Covid19.

In particolare, il 31 luglio scadrà il diritto dello smart working senza necessità di accordo individuale per i genitori che hanno a carico un figlio con 14 anni o meno, e per i lavoratori definiti “fragili”, previo accertamento da parte del medico competente. Il 31 agosto invece verrà meno la possibilità per tutti i lavoratori del settore privato di poter richiedere il lavoro agile unicamente con la procedura di comunicazione semplificata, da cui ne consegue che a partire dal primo settembre 2022 per poter continuare a lavorare a distanza sarà obbligatoria la stipula di accordo scritto e sottoscritto tra le parti, in cui dovranno essere esplicitate la durata e le modalità dell’intesa.

Il parere di aziende e lavoratori

Stando ai dati dell’Osservatorio Smart Working 2021 della School of Management del Politecnico di Milano, gli italiani che continueranno ad utilizzare il lavoro agile anche dopo la fine dell’emergenza saranno circa 4,4 milioni che utilizzeranno tale strumento in forma alternata rispetto al lavoro in presenza. A questo si aggiunge che l’81% delle grandi aziende italiane ha adottato questo regime, mentre le PMI hanno fatto registrare un 53% di adesioni.

Un trend che verrà confermato anche nel prossimo futuro visto il parere favorevole delle imprese e dei suoi dipendenti, a fronte di vantaggi economici rilevanti, accennati in precedenza.

Secondo uno studio portato avanti dall’Aidp, Associazione italiana per la direzione del personale, risalente allo scorso aprile, con la partecipazione di 850 direttori delle risorse umane, 9 aziende su 10 ritengono che lo smart working continuerà ad essere una delle modalità lavorative contemplate anche al termine dell’emergenza sanitaria

A rinforzare questa sensazione, la sempre maggiore richiesta da parte dei lavoratori e dei nuovi assunti di poter utilizzare il lavoro agile (58% del totale), come prerogativa per poter accettare il nuovo incarico o rimanere all’interno del personale d’impresa.

Nell’indagine viene sottolineato, inoltre, che solo il 37% delle aziende ha predisposto un ritorno completo al lavoro in presenza, mentre l’88% si è detto disponibile a prevedere ancora questa forma di lavoro da remoto. Non è un caso, infatti, che in rete nell’ultimo periodo sui motori di ricerca una delle chiavi più ricercate sia “lavoro agile smart working”, evidenziando un grandissimo interesse per questo argomento, vista anche la recente risalita dei contagi Covid e le previsioni allarmanti per il periodo autunnale.

Foto di Junjira Konsang da Pixabay

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