Arte e Cultura

Penis project per umani migliori

Penis project per umani migliori scritto e diretto da Patrizia Schiavo con Antonio De Stefano, Emanuele Durante, Roberto Fazioli, Dario Guidi, Eugenio Marinelli e Patrizia Schiavo.

L’intento è di dare ascolto e voce a una comunità come utopia di trasformazione della società ed ‘utilizzare’ il  Teatro come strumento di consapevolezza e rivoluzione, in quanto sguardo, visione, voce, istanza critica, specchio della società.Nella nuova opera della Schiavo, l’organo sessuale maschile è solo il pretesto “pulp”, l’origine, il punto di partenza. Emblema di vulnerabilità quando ironicamente emergono le debolezze, e si toccano, allo scopo di sfatarli, gli inevitabili stereotipi: le dimensioni, l’ansia da prestazione; ma anche virilità, potere generativo, quando si tratta di ritrovare fiducia e coraggio attraverso i rituali, sulle orme delle antiche tradizioni.

Ma anche strumento di conflitto, prevaricazione, violenza, talora inflitta, talora subita, perché anche il maschio è vittima di violenza, non certamente come e quanto la donna, ma l’abuso tribale per essere ammesso dalla parte dei “forti” continua ad essere perpetrato, non solo a sud del mondo. Omofobia e pedofilia continuano a mietere vittime al di là del genere.

Un gruppo di uomini, prototipi selezionati per rappresentare diverse tipologie maschili

entrano a far parte di un “programma” che potremo definire di “terapia sociale”, che step by step, seguiti da telecamere a circuito chiuso, come in un “reality show”, li porterà alla liberazione dagli stereotipi, dalle inibizioni, dall’ansia da prestazione, dalla cultura patriarcale. Durante la registrazione di un programma televisivo dal titolo “Penis project per umani migliori”, una conduttrice-sessuologa guiderà, tra domande scomode, voci off e azioni “psicomagiche” gli ospiti-attori in un percorso che li porterà a confessarsi, confrontarsi, mettere in discussione la dottrina fallocentrica e di conseguenza la nostra cultura, ancora troppo maschilista e sessista.

Viviamo ancora in una società sessista: l’uomo ha potere sulla sua compagna-moglie-amante: possesso, per meglio dire. Le società ancora giustificano – in parte o completamente – questo potere, e finché vi sarà giustificazione le donne verranno uccise, inesorabilmente.

Perciò si tratta di un altro modo di dire NO alla violenza. Un altro modo per metterci in discussione, confrontarci al di là dei generi, per vincere l’indifferenza.

Attori in video: Oronzo Salvati (Giulio), Mimmo Chianese (il medico) e con Gabriele Ansini, Alessandro De Feo, Michele Fazzitta, Osmìn Lima Espinosa, Jacopo Mauriello, E. Marinelli, Simone Veltroni, e con la partecipazione di Andrea Bernetti, psicoterapeuta fondatore del Centro Prima (Prevenzione intervento maltrattamenti). Debutta il 10 maggio al teatro OFF/OFF Theatre in via Giulia a Roma la seconda tappa del progetto centrato sul tema della violenza di genere, avviato con lo spettacolo “Il Laboratorio della Vagina” sulla spinta dell’urgenza sociale e del consenso di pubblico e critica dal Fringe Festival 2017 all’ OFF / OFF Theatre 2018.

Dal 10 al 15 maggio al Off/Off Theatre, via Giulia, 20. Prenotazione al 06. 89239515

SenzaBarcode Redazione

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