Arte e Cultura

Enrico VIII e l’assolutismo in Inghilterra

Enrico nasce il 28 giugno 1491 a Greenwich, terzo figlio di Edoardo VII ed Elisabetta di York. Sarà Enrico VIII.

Nel 1502, tuttavia, appena venti settimane dopo il matrimonio con Caterina d’Aragona, il fratello di Enrico ed erede al trono Arturo muore, facendo sì che divenga proprio Enrico l’erede; è lui, nel 1509, a sposare Caterina d’Aragona, che però non riuscirà mai a dargli un erede maschio, ma soltanto una femmina, Maria. Nei primi anni di regno Enrico mostra già una certa tendenza all’assolutismo, ma dà anche enorme impulso alla cultura ed all’edilizia e, tramite un’accorta politica estera, traina il Paese nel novero delle grandi potenze europee.

Nel 1531 Enrico, dopo numerosi tentativi falliti di far dichiarare nullo il proprio matrimonio con Caterina, ripudia la consorte e nel 1533 sposa Anna Bolena, dama di compagnia dell’ormai ex regina. Anna darà alla luce una figlia, la futura regina Elisabetta, ma anche lei non riuscirà a concepire un erede maschio. Nel 1534 Enrico fa approvare dal Parlamento l’Atto di Supremazia, che lo riconosce quale capo supremo della Chiesa d’Inghilterra in luogo del Papa; l’atto segna l’inizio dello scisma anglicano ed è il primo di una lunga serie di provvedimenti contro Roma, come la legge che nel 1535 sopprime i monasteri minori, consentendo allo Stato di confiscarne i beni.

Nel 1536, a seguito di accuse di adulterio, incesto e persino stregoneria

Anna Bolena viene giustiziata ed il re sposa la terza moglie, Jane Seymour: ella gli dà finalmente il sospirato erede maschio, Edoardo, ma muore di infezione pochi giorni dopo il parto. Nel 1538 Enrico viene formalmente scomunicato, ma non cessa la sua azione per epurare la Chiesa cattolica dall’Inghilterra. Nel 1539 il re sposa Anna di Cleves, ma quasi subito manifesta l’intenzione di divorziare; saggiamente, Anna non si oppone e per questo riceve un generoso vitalizio e manterrà ottimi rapporti con il sovrano.

La scelta per la quinta sposa ricade allora sulla diciassettenne Catherine Howard, ma anche lei nel 1542 viene giustiziata per adulterio. Nel luglio 1543, il re si sposa per la sesta ed ultima volta con la facoltosa vedova Catherine Parr, che condivide il suo intento riformatore e lo aiuta a riconciliarsi con le figlie Maria ed Elisabetta, nuovamente inserite nella linea di successione, seppur solo dopo il figlio Edoardo.

Nel 1544 Enrico guida un’invasione della Francia, conquistando la città di Boulogne, ma viene infine costretto a siglare un trattato di pace a causa della mancanza di fondi per proseguire la campagna. Nonostante le finanze lasciategli dal padre e le risorse depredate ai monasteri, infatti, Enrico VIII è quasi in bancarotta. Negli ultimi anni di vita, peraltro, Enrico VIII conosce un declino psicofisico inarrestabile: diventa ormai gravemente obeso, non riesce quasi più a camminare a causa sia del peso, sia della gotta, sia di ferite alle gambe infette e mal curate.

Alcuni storici sostengono che negli ultimi anni il re soffra di scorbuto, altri ipotizzano che soffra di problemi cerebrali o di una malattia del sangue o neurologica

Certo è, come detto, che il re non passa serenamente gli ultimi anni di vita e si spegne infine il 28 gennaio 1547 nel Palazzo di Whitehall, all’età di 55 anni, per poi essere tumulato nel Castello di Windsor. Lascia quale erede il figlio Edoardo, futuro Edoardo VI, che però per il momento ha appena nove anni e deve quindi essere assistito da un consiglio di esecutori testamentari.

Andrea Barricelli

Andrea Barricelli è nato nel 1990 a Roma, dove vive e lavora come avvocato. Appassionato di storia e letteratura, gestisce dal 2020 un podcast dedicato alla prima sulla Webradio SenzaBarcode. Per quanto riguarda la seconda, invece, ha pubblicato un'irriverente parodia dell'Iliade, denominata “Troiade”, con Rupe Mutevole Edizioni, nonché “Dominio e Ribellione” e “Equilibrio e Cambiamento”, editi da CTL Editore nella collana editoriale SenzaBarcode.

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