Arte e Cultura

Intervista a Dabièl: “Giò”

Disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali “Giò”, il nuovo singolo di Dabiel.

Il brano è una sorta di richiesta d’aiuto nei confronti di Giò, un alter- ego che abita nell’artista ed è fonte d’ispirazione per fare musica. Dabièl insegue questa figura perché sa che in esso ci sono tante risposte e soluzioni: un viaggio nel proprio Io e nella propria coscienza. Bisogna immaginare due figure, una nera ed una bianca che tentano di dialogare tra loro: quella nera, più cupa, realista, con la malinconia e la paura di rimanere solo che lo affligge, che parla ad una figura bianca (Giò), sfuggente, ironica e capace di sorprendere in qualsiasi modo o momento, ma che alla fine sarà in grado di svelare il giusto percorso da intraprendere.

Ecco cosa ci ha raccontato:

Qual è stato il momento in cui hai capito che era ora di dar vita al tuo progetto musicale?

La musica mi ha sempre accompagnato ed è già qualche anno che sto tentando di metter su un progetto che abbia un’idea, un’originalità, qualcosa che possa affermarsi al grande pubblico. È nei momenti più difficili che viene fuori la parte migliore di sé stessi, credo che la musica sia la risposta più potente che io abbia per questo mondo e per questa realtà.

Come senti di essere evoluto da quando hai cominciato a fare musica ad oggi?

Ho lavorato molto su me stesso; all’inizio avevo qualche incertezza, poi ho intrapreso quella che credo sia la strada giusta. Essere me stesso sempre cercando di sfornare prodotti validi e che possano piacere al pubblico.

In che modo il brano “Giò” è rappresentativo della tua persona?

Il brano è davvero molto personale perché parla del mio alter ego, una personalità più spensierata e sognante, con tante idee da mettere in campo. Racconta la mia voglia di dimostrare che anche davanti ad una realtà cupa, c’è sempre un momento in cui la luce in fondo al tunnel è l’inizio di un qualcosa di magico.

Che musica stai ascoltando in questo periodo?

Ascolto musica in maniera quasi ossessiva; non ricordo più l’ultimo giorno in cui non ho ascoltato nemmeno una canzone. Vario davvero molto: mi piace ascoltare brani felici in momenti tristi e viceversa. È un modo particolare di mixare le emozioni che sono il sale della vita.

C’è un artista con cui vorresti condividere il palco?

Questa domanda è molto difficile per me. La prima canzone che ho scritto e che ho pubblicato “Canzone Protestante”, aveva come ispirazione un grande artista della mia amata Puglia. Mi piacerebbe condividere il palco con i migliori artisti del passato e dei nostri giorni ,ma al momento Caparezza e i Maneskin sono lì, davanti ai miei occhi

Cosa ne pensi?

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