“Afrodisiaco” (TdE ProductionZ), è il nuovo album della giovane cantautrice valdostana Helen Aria, disponibile su tutte le piattaforme digitali.
Afrodisiaco di Helen Aria è un album ispirato agli anni ‘70. La presenza del violoncello è il fil rouge che, giocando con sonorità sperimentali, unisce i 14 brani muovendosi tra atmosfere sognanti e ritmi incalzanti. L’intero lavoro propone un viaggio attraverso la natura, caratterizzato dal suono cristallino e delicato dell’autoharp e dal timbro brillante del flauto traverso che trovano la loro complementarietà con i suoni acustici di chitarre, basso e batteria.
L’intervista
Te lo ricordi il primo momento emozionante della tua carriera, quando ti sei cimentata davanti a un pubblico per la prima volta?
Lo ricordo benissimo! Era lo spettacolo della scuola al secondo anno di liceo. Suonavo la chitarra acustica e cantavo accompagnata da un mio amico alla chitarra elettrica. Mi ricordo la grande emozione, ero molto nervosa perché avremmo suonato di fronte a circa 500 persone che tra l’altro avrei rivisto ogni giorno in istituto! Alla fine è stata un’esperienza molto gratificante e da lì non ho più smesso di suonare nei live show.
Quali doti, secondo te, sono in genere necessarie per emergere?
Non me lo sono mai chiesto, non è quello a cui punto e non penso ci siano delle doti fondamentali. Come diceva Flaubert “il successo è una conseguenza, non un obiettivo”. Una persona deve cercare di essere sempre sincera con se stessa e di non scendere a compromessi troppo limitanti. Secondo me bisogna fare ciò che dice il cuore, la musica è comunicare, trasmettere ciò che si prova e non c’è cosa peggiore di dover mentire a me stessa o al pubblico. Diventare “famosi” a questo punto sarebbe una condanna non un beneficio. Sto cercando di costruire basi solide per poter vivere di musica, se il successo arriverà sarò felice, in caso contrario sarò comunque felice perché mi potrò svegliare ogni mattina in pace con me stessa facendo ciò che più amo fare.
Parliamo del tuo nuovo album, Afrodisiaco. Cosa lega le tracce che lo compongono e quanto c’è di te in questi brani?
In questi brani c’è tutto il mio cuore. Penso molto ai testi, devono rispecchiare alla perfezione le mie emozioni e per il sound c’è una grande ricerca in studio di registrazione insieme al produttore Momo Riva. Il fil rouge è la presenza del violoncello che, giocando con sonorità sperimentali, unisce i 14 brani muovendosi tra atmosfere sognanti e ritmi incalzanti.
Come si colloca Helen Aria nel panorama musicale?
Non sono mai stata brava con le etichette e forse non sono in grado di trovare una collocazione netta e definita. In ogni caso penso che la mia musica sia un miscuglio di generi, quelli che ascolto più frequentemente: “alternative”, “elettronica”, e “black music”.
Stai pensando a delle date per presentare il disco? Quanta voglia hai di tornare sul palco?
Sono già riuscita a presentare qualche brano dell’album nel mese di dicembre e appena la situazione migliorerà ulteriormente cercherò sicuramente di organizzare altre date. Non vedo l’ora di tornare sul palco, poter condividere la propria musica con il pubblico è sempre una grande emozione.
Ci ricordi come trovarti sui social?
Certo, questi sono i link:
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