Cronaca

Generazione Z: sappiamo chi sono?

Quando trattiamo di tematiche legate al cyberbullismo ed al mondo digitale spesso facciamo il paragone tra i nativi ed migranti digitali. Conosciamo la generazione Z?

Due gruppi generazionali che sono nati con una tecnologia avanzata e quelli che hanno dovuto imparare ed abituarsi all’ingresso nella loro quotidianità del digitale. In primo luogo bisogna sapere che i ragazzi della generazione Z sono i figli della generazione X ovvero coloro che sono nati tra gli anni definiti d’oro periodo storico che si può collocare negli anni del dopoguerra che hanno portato al raggiungimento del noto miracolo economico italiano ovvero –  per precisione – quegli anni compresi tra il 1965 ed il 1980.

Ma tornando alla generazione Z, anche se può sembrare banale, ci soffermiamo sul perché è stata scelta la lettera Z per classificare questa generazione. Il principio applicato è molto semplice: la lettera Z è stata usata poiché il metro usato dagli studiosi della materia era quello dell’ordine alfabetico e –  come può essere ovvio – nello studio delle generazioni gli esperti erano già arrivati alla lettera Y  e dunque – in successione – vi era la Z.

La curiosità è che per scegliere il nome con cui definire questa generazione furono indetti ben due concorsi online, uno proposto dall’azienda Strauss & Howe ed uno proposto da USA Today all’interno dei quali furono proposti altre terminologie che a volte sentiamo ancora pronunciare per definire i nativi digitali quali per esempio la Gen Tech ,  iGeneration, e Digital Natives. Ma dopo aver curiosato sulle origini della denominazione generazione Z vediamo un po’ le caratteristiche di questi giovani nati tra gli anni 1997 e 2012. Come ben sappiamo vengono definiti anche nativi digitali.

Questo in quanto fin dalla nascita si sono trovati ad interagire con il mondo della tecnologia che in origine era il super televisore a colori multicanale ed i videogiochi

Dopo gli anni novanta il boom tecnologico ha invaso la vita del quotidiano e lo sviluppo della rete  caratterizzato dall’inarrestabile evoluzione del web ha portato la generazione Z ad interagire fin dalla culla con una enorme quantità di strumenti tecnologici. Inutile dire che hanno subito creato una connessione molto forte con la rete  facilitati delle capacità di apprendimento propri dell’età evolutiva caratterizzata da ripetizione, l’osservazione e rinforzo che li porta ad imparare le novità con più facilità rispetto alle generazioni precedenti che spesso hanno trovato molte difficoltà ad apprendere l’uso del digitale.

Non a caso fin dai primi anni di vita l’infante si ritrovava a cimentarsi nell’uso dei telefoni cellulari dei genitori apprendendo con facilità i segreti nascosti della tecnologia curiosando nel menù impostazioni dello strumento mentre il babbo e la mamma  trovavano difficoltà nel gestire in modo corretto lo stesso strumento a causa di poco interesse, impegni di lavoro o delle consuetudini acquisite con cui si dovevano confrontare  senza dimenticare una buona dose di diffidenza nell’uso del digitale.

La generazione Z possiede fin dall’infanzia un telefono cellulare ed un pc anche nel periodo in cui non era necessario per la DAD – introdotta con la pandemia – cosa che ha reso il legame  adolescenti e connessione in rete ancora più forte, importante e sotto certi aspetti pericolo e foriero di gravi sindrome depressive. Secondo  alcuni esperti generazionali questa generazione Z ha istaurato un proprio legame di tipo digitale con la rete che viene costantemente utilizzata per qualsiasi aspetto di vita quotidiana e come rifugio alle delusioni percepite nella vita reale.

Altro fattore interessante è quello che riguarda quella che definirei la rivoluzione dell’apprendimento

Con l’uso di APP WEB. La generazione Z si può considerare quella che per prima ha dovuto assimilare una metodologia di studio che ha visto l’ingresso dello strumento tecnologico nella didattica per l’apprendimento scolastico e che poi – a breve – si troverà a doversi confrontare con quello che viene definito il lavoro digitale dove intelligenza artificiale e tecnologia avranno un ruolo decisivo durante tutto lo sviluppo della loro carriera.

 Foto di geralt / 23827 images da Pixabay

Fiorella Mandaglio

Fiorella Mandaglio, nata a Erba è una giurista appassionata del mondo digitale su cui si specializza. Da anni collabora con diversi Istituti Scolastici e promuove progetti per la formazione ed il contrasto al Bullismo, Cyberbullismo e Violenza di Genere. Autrice di “Storie di Lupi Moderni” inserito nella categoria Formazione dal Servizio Scuola Studi ed Università – Progetto “Leggere nei Bibliopoint” dell’istituzione Biblioteche di Roma Capitale “Bibliografia Young Adult” pensata ad uso di insegnati bibliotecari e ragazzi.

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