Arte e Cultura

Enrico III e le disposizioni di Oxford

Il futuro Enrico III nasce a Winchester il 1 ottobre 1207, figlio maggiore di Giovanni Senzaterra e della seconda consorte, Isabella d’Angouleme.

Quando ha appena nove anni il padre, Giovanni Senzaterra, muore, ma fa in tempo a nominarlo erede in un periodo difficile, con il conflitto con i baroni ancora attivo: in seguito ala vittoriosa battaglia di Lincoln nel 1217 viene siglato il trattato di Lambeth, in base al quale il principe francese Luigi, alleato dei baroni, si ritira dal territorio inglese e rinuncia alle mire sul trono di Enrico, che da parte sua si impegna a rafforzare la Magna Charta.

Nel 1227 Enrico è sufficientemente adulto da assumere anche formalmente il controllo del regno e, come primo atto, organizza un’invasione della Francia che in teoria dovrebbe riguadagnare all’Inghilterra il territorio perduto, ma che si risolve sostanzialmente in un dispendioso nulla di fatto.

Nel 1236 Enrico sposa la dodicenne Eleonora di Provenza, che gli darà cinque figli. Negli anni successivi Enrico riesce ad organizzare una convivenza pacifica con i vicini regni di Scozia, Galles ed Irlanda, anche se i critici lo accusano più che altro di scarsa iniziativa e di non grande abilità militare.

In parte quest’ultima accusa corrisponde al vero dato che in Francia Enrico prova ancora una volta a recuperare le terre perdute, ma nel 1242 subisce una disastrosa sconfitta a Taillebourg

L’evento inoltre causa parecchi mugugni, ancora una volta, fra i baroni, fra i quali spicca Simone di Montfort Enrico tuttavia è uomo estremamente pio, rispettoso, incline al perdono ed al compromesso e mite, forse anche troppo. Nel l 1252 scoppia una violenta rivolta in Guascogna, una delle poche terre francesi ancora in mano agli inglesi; l’evento assorbe tutta l’attenzione di Enrico, che peraltro vede un nuovo contrasto con Simone di Montfort, accusato di aver provocato la rivolta con i suoi metodi eccessivamente intransigenti. Un altro motivo di attrito con i baroni sorge quando Enrico tenta di conquistare la Sicilia per fare del figlio Edmondo il re dell’isola, anche in vista di una possibile partenza per la Terra Santa.

Se inizialmente Enrico trova un accordo in tal senso con Papa Innocenzo IV, che si offre di finanziare la campagna militare inglese, il successore al soglio di Pietro, Papa Alessandro IV, non è dello stesso avviso ed anzi chiede ad Enrico di restituirgli le somme già anticipate. Poiché il re inglese non ha modo di ripagare quanto già anticipato dal precedente pontefice, è costretto a chiedere i soldi sia ai baroni che al clero, che d’altra parte da lui aveva sempre ricevuto grosse sovvenzioni.

Nel 1258 un gruppo di baroni, fra cui ovviamente Simone di Montfort, si ribella apertamente ad Enrico

il re, temendo di essere circondato com’era stato per il padre, è costretto ad emanare le cosiddette disposizioni di Oxford, una serie di norme che di fatto limitano il potere del monarca, demandando parte delle decisioni ad un consiglio di ventiquattro uomini, scelti in parte fra i baroni ed in parte fra membri del clero. Si tratta, secondo gli storici, della prima, rudimentale forma di Parlamento della storia inglese; nel 1259 Enrico fa ritorno in Francia per stipulare una pace effettiva con Luigi e ne approfitta per riallacciare buoni rapporti con Roma e chiedere al Papa di essere dispensato dal giuramento fatto ai baroni con la concessione delle disposizioni di Oxford.

Nel 1261 Enrico ha successo e viene infine dispensato dal giuramento: ne approfitta per scatenare una vigorosa offensiva contro i baroni, riottenendo il controllo di parecchi castelli e fortezze; nel 1263, tuttavia, Riccardo di Clare, conte di Gloucester ed uno dei suoi maggiori alleati, muore, il che indebolisce ancora una volta la sua posizione e porta, ancora una volta, alla guerra aperta con i baroni, comandati tanto per cambiare da Simone di Montfort.

Nel 1264 i ribelli riescono ad infliggere una dura sconfitta alle forze reali nella battaglia di Lewes, in seguito alla quale Enrico è costretto a ripristinare le disposizioni di Oxford ed a perdonare i ribelli; tuttavia l’anno dopo, nella battaglia di Elvesham, le forze fedeli al sovrano, comandate dal figlio ed erede Edoardo, ottengono una clamorosa rivincita, sconfiggendo l’armata baronale e, cosa ancora più importante, uccidendo Simone di Montfort, il cui corpo viene peraltro mutilato dopo lo scontro.

La grande vittoria consente ad Enrico di recuperare ancora una volta potere ed il re non tarda a vendicarsi dei rivoltosi, sequestrando e saccheggiando le loro terre

Tuttavia viene convinto dal Papa ad adottare una politica meno draconiana e lui acconsente a restituire ai rivoltosi le terre sequestrate, seppur dopo un riscatto. Negli ultimi anni di regno, nei quali Enrico si dedica al mantenimento della pace ed a questioni religiose, si fa sempre più prominente la figura del figlio Edoardo. Enrico muore infine il 16 novembre 1272 a Westminster, mentre Edoardo è impegnato in Terra Santa e viene sepolto nell’Abbazia che aveva contribuito ad abbellire, dopo tuttora riposa.

Andrea Barricelli

Andrea Barricelli è nato nel 1990 a Roma, dove vive e lavora come avvocato. Appassionato di storia e letteratura, gestisce dal 2020 un podcast dedicato alla prima sulla Webradio SenzaBarcode. Per quanto riguarda la seconda, invece, ha pubblicato un'irriverente parodia dell'Iliade, denominata “Troiade”, con Rupe Mutevole Edizioni, nonché “Dominio e Ribellione” e “Equilibrio e Cambiamento”, editi da CTL Editore nella collana editoriale SenzaBarcode.

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