Cronaca

Manipolazione fisica e virtuale, come difendersi?

Anche all’interno della Legge 29 Maggio 2017 nr. 71 troviamo la parola manipolazione quale azione illecita meritevole di punizione che rientra tra un elenco preciso che identifica il fenomeno del cyberbullismo.

Come accade per le altre parole usate all’interno dell’articolo 1 della citata Legge quali per esempio  il ricatto e la pressione anche nel caso della manipolazione è necessario cercare di capire meglio di cosa si tratta. Purtroppo non è facile identificare con chiarezza questa tipologia di azione illecita che purtroppo possiede un ampio raggio d’azione in quanto viene elaborata nei minimi dettagli dall’attaccante sia esso fisico o cyber per colpire la vittima prescelta nel suo punto debole, in modo tale da ingannarla o creare in lei una situazione psicologica attraverso la quale  ottenere il vantaggio volutoIn primo luogo cerchiamo di definire con l’aiuto del dizionario la parola manipolazione per capire come viene definita.

Secondo il dizionario la manipolazione è definita come quell’insieme di azioni volte a imbrogliare l’altro mettendo in atto una subdola rielaborazione della verità che viene trasformata agli occhi della vittima e presentata con informazioni alterate o con omissione di notizie e dati importanti al fine di limitare la libertà di autodeterminarsi nella vittima. Questa viene dunque orientata e manovrata verso quella scelta che più si avvicina ai fini  che devono essere raggiunti dall’aggressore siano essi di natura morale, economica e/o psicologica. Per esempio nel caso di una violenza psicologica perpetrata al fine di isolare la vittima prescelta ed allontanarla dalle amicizie il soggetto attaccante potrebbe usare le parole e pronunciare delle frasi che possano far sentire la vittima in colpa per l’azione che vorrebbe fare – davanti ad una solita alternativa – quale per esempio uscire la sera a mangiare una pizza in compagnia. 

Altra tipologia di manipolazione cyber potrebbe configurasi attraverso il continuo invio di sms o immagini  audio che riportano alla cybervittima solo una parte della realtà fisica o online tale da indurla a pensare che quello che viene continuamente proposto corrisponda alla verità.

Un esempio è quello di indurre la cybervittima a postare qualcosa con l’illusione di ottenere dei vantaggi in popolarità o guadagni facili sfruttando poi i contenuti ottenuti ed estorti con l’inganno per altri scopi fino a poi trasformare la manipolazione in ricatto quando la vittima si ritrae dal soddisfare l’aguzzino. Dal punto di vista  della giurisprudenza, la manipolazione è spesso associata alla manipolazione del mercato finanziario ed economico, anche se si dibatte sul peso che assume all’interno di un illecito penale l’azione di manipolazione psicologica ai danni della vittima.

Purtroppo la manipolazione psicologica è una forma di aggressione che crea gravi danni ma che è molto difficile da provare all’interno di un processo

Questo perché alcune volte la manipolazione avviene in totale assenza di violenza e minaccia e semplicemente attraverso la suggestione atta a convincere la vittima – sia essa fisica o cyber – di essere fragile ed insicura ma soprattutto incapace di autodeterminarsi liberamente e dunque bisognosa di qualcuno che la tuteli. 

L’azione dell’aggressore tende a schiavizzare e diventa dunque così convincente tanto da rendere la vittima totalmente sottomessa alla sua autorità fino a diventare in toto dipendente dall’attaccante. Questa tipologia di azione manipolatoria si può riscontrare spesso in alcuni gruppi che hanno delle pratiche autolesioniste che portano gli adepti ad essere totalmente preda della volontà del gruppo. Purtroppo ad oggi la manipolazione psicologica viene punita solo con la fattispecie di cui all’art. 610 del codice penale rubricato violenza privata che prevede però che la forma di manipolazione sia accompagnata da violenza e minaccia.

Foto di LoboStudioHamburg / 405 images da Pixabay

Fiorella Mandaglio

Fiorella Mandaglio, nata a Erba è una giurista appassionata del mondo digitale su cui si specializza. Da anni collabora con diversi Istituti Scolastici e promuove progetti per la formazione ed il contrasto al Bullismo, Cyberbullismo e Violenza di Genere. Autrice di “Storie di Lupi Moderni” inserito nella categoria Formazione dal Servizio Scuola Studi ed Università – Progetto “Leggere nei Bibliopoint” dell’istituzione Biblioteche di Roma Capitale “Bibliografia Young Adult” pensata ad uso di insegnati bibliotecari e ragazzi.

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