Green tourism. Il verde che non stinge!
Il termine green declinato all’economia ha portato una nuova definizione anche nel turismo: quella di green tourism.
Green tourism è di sicuro sinonimo di turismo su piccola scala, che prevede la visita di aree naturali riducendo al minimo gli impatti ambientali, cercando di minimizzare o di invertire gli effetti negativi del viaggio. Per quanto una bella esperienza, viaggiare porta con sé degli effetti collaterali sui territori come il sovraffollamento, ed in questo modo viene meno la capacità di carico di un territorio, la distruzione del patrimonio culturale e dell’ambiente con atti di vandalismo o incendi non dolosi.
Ci fa sospirare il fatto che attualmente sempre più destinazioni ed imprese turistiche stanno nascendo sulla buona scia green, mettendo a punto sistemi estremamente innovativi per non incappare nel greenwashing, ovvero quell’ecologismo solo di facciata buono per cercare di accaparrarsi il segmento di mercato che prova solo a seguire uno stile di vita coerente con l’ambiente.
È qui che nascono false etichette, si diffondono informazioni vaghe e si enfatizzano caratteristiche green che in realtà non lo sono
Il green marketing dovrebbe cercare di essere all’altezza di questo bombardamento mediatico in modo da essere la soluzione per sensibilizzare i viaggiatori nello scegliere le strutture ricettive o gli ecomusei, con ricaduta anche sui mezzi di trasporto prediligendo la bicicletta o una bella camminata.
Il green tourism ha inoltre in sé la capacità di istruire il viaggiatore prima di andare in vacanza a scegliere prodotti locali, non sprecare l’acqua e tante piccole accortezze che ognuno di noi potrebbe avere per fare davvero la differenza.
In copertina: Torino Giardini Reali, foto di Giulia Vinci