Cronaca

Sexting e minori: il rovescio della medaglia

Pericoli nascosti tra le pieghe di una chat, una relazione virtuale troppo intima, eccesso di fiducia e inconsapevolezza. Da qui nasce il fenomeno del sexting.

Spesso i pericoli in rete nascono da comportamenti digitali errati che nascono da una educazione digitale poco consapevole o dalla totale fiducia che si nutre nell’altro soprattutto nel momenti in cui si vive una relazione. Ecco dove prende forma il sexting.

Non di rado capita che – in particolar modo gli adolescenti  che vivono la scoperta della propria sensualità e dell’altro – un componente della coppia ceda alla bella lusinga di inviare delle fotografie di nudo o acconsenta alla ripresa video di approcci sessuali o di effusioni intime esplicite ignorando che il pericolo che si nasconde in questi consensi – basati sulla fiducia o sull’emozione ed il sentimento di quel momento – possano essere violati e traditi nel momento in cui la relazione finisce e si istaura nell’altro – che fino a qualche giorno prima diceva di amare – la rabbia e la voglia di vendetta.

Purtroppo il fenomeno del sexting – parola formata dal termine sex (sesso) e texting (messaggio) resta il punto di partenza da cui può scaturire la divulgazione di  immagini di nudo o a sfondo sessuale senza il consenso della vittima – che si ribadisce aveva acconsentito ad inviare o a farsi riprendere nei momenti intimi – o peggio ancora a diventare materiale prezioso che il cyber molestatore può condividere fino a farlo diventare virale su canali dediti alla pornografia mettendo così in atto quell’illecito penale chiamato revenge porn – ovvero la ormai nota vendetta pornografica.

Lo scambio di immagini di nudo, sensuali o di effusioni esplicite

avviene quasi sempre – di norma – attraverso applicazioni o sistemi di messaggistica che promettono la distruzione automatica del documento, in questo caso l’immagine che è stata inviata entro un tempo massimo – di solito 24 ore – entro cui deve essere visualizzata dalla persona che riceve il messaggio. Questo specifica condizione di autodistruzione del messaggio,  mette al sicuro il mittente che invia sicuro che a breve il contenuto non sarà più esistente e crea una falsa tranquillità che purtroppo può essere messa in crisi dal fatto che il riceve – il destinatario del messaggio – tende a conservare il contenuto elettronico per  poter ricordare o per rivivere l’emozione provata attraverso degli screen-shot o semplicemente scaricando sul proprio dispositivo il video o l’immagine.

A questo punto, dopo il classico litigio, la rabbia e la fame di vendetta passa attraverso un semplice click. Postare il contenuto salvato per danneggiare la reputazione digitale dell’altro è un gioco da ragazzi. Ecco dunque come la semplice pratica del sexting- azione con cui all’interno di una relazione si manda consensualmente una immagine sensuale, di nudo o di sesso esplicito – diventa un pericolo.

In questo caso si ribadisce che il pericolo non si trova all’interno nella rete, ma cova nella possibilità che l’altro arrabbiato, deluso, o per vendetta decida di farla pagare cara all’altro attraverso la pubblicazione di quel materiale che mette in imbarazzo la vittima fino a creare una danno alla sua reputazione a causa della viralità della rete, dei post e dei commenti che come spesso accade diventano offensivi, diffamatori e volgari.

Foto di Kellepics da Pixabay

Fiorella Mandaglio

Fiorella Mandaglio, nata a Erba è una giurista appassionata del mondo digitale su cui si specializza. Da anni collabora con diversi Istituti Scolastici e promuove progetti per la formazione ed il contrasto al Bullismo, Cyberbullismo e Violenza di Genere. Autrice di “Storie di Lupi Moderni” inserito nella categoria Formazione dal Servizio Scuola Studi ed Università – Progetto “Leggere nei Bibliopoint” dell’istituzione Biblioteche di Roma Capitale “Bibliografia Young Adult” pensata ad uso di insegnati bibliotecari e ragazzi.

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