Cronaca

Automedicazioni e dr Google. VediamociChiara ci aiuta

Da una ricerca condotta su oltre 10000 donne promossa dal portale VediamociChiara prende vita a nuovi servizi di consulenza gratuita. Disputandum con Maria Luisa Barbarulo.

Come siamo state durante i periodi di maggiore restrizione e crisi causati dalla pandemia? La survery condotta dal portale VediamociChiarawww.vediamocichiara.it – rivela che il 94% delle utilizzatrici ha accusato almeno uno di questi disturbi: mal di testa, mal di denti, aumento di peso, mal di schiena, insonnia e altri. Dato in linea con la natura del portale stesso, come ricorda Maria Luisa Barbarulo, fondatrice e presidente. Quello che maggiormente inquieta però è riscontrare che il 65% di queste donne ha fatto ricorso a farmaci di automedicazione.

Da informazioni ricevute da amici, parenti o pubblicità, fino ad affidarsi all’ormai noto dottor Google che, come ci ha raccontato Consulcesi a ottobre 2020, nel periodo del lockdown ha raddoppiato i pazienti.

È vero che i medici hanno vissuto oltre un anno di stravolgimento della propria attività, ed è altrettanto appurato che si sono ingegnati con tutti gli strumenti che avevano a disposizione. Da chi si recava nelle case dei pazienti più anziani, restando alla finestra o fuori dalla porta. O anche a chi si è munito di strumenti tecnologici e ha fatto consulti e visite in videochiamata. È cronaca anche alcuni spiacevoli episodi di medici di famiglia che non volevano ricevere i pazienti e che non hanno fatto nulla per aiutare, ma sono minime parti, numeri marginali, che non possono e non devono in alcun modo oscurare lo splendido lavoro dei più.

Eppure, almeno l’81% delle pazienti, nonostante le misure di sicurezza, temeva di contagiarsi e ha preferito non recarsi allo studio medico o a fare accertamenti

Il 59% delle utenti che hanno partecipato alla ricerca di VediamociChiara, ha dichiarato di non essere riuscita a incontrare il proprio medico e ha sottolineato di aver trovato una valida alternativa, appunto, nei sistemi telematici. WhatsApp, risultato il mezzo preferito per i contatti urgenti. Telefono e videochiamata per colloqui più approfonditi.

Un dato che fa riflettere è composto dal 53% delle interpellate che ha ammesso, legittimamente, di apprezzare anche questi nuovi metodi d’incontro, ma ravvisando difficoltà nel comprendere esattamente la terminologia medica.

A questo proposito, Maria Luisa Barbarulo, nell’intervista che trovate a fondo pagina, racconta che VediamoChiara sta elaborando un corso, rivolto ai medici, per aiutarli a essere più facilmente compresi dall’utenza non specializzata.

Foto di StockSnap da Pixabay

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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