Cronaca

Paesaggi Rurali Storici una via contro il climate change

Cop26, “Un oliveto assorbe più CO2 di un bosco, l’Italia può insegnare al mondo”. Dal Congresso dei Paesaggi Rurali Storici una via contro il climate change.

Dal 5 al 7 novembre a Firenze i delegati di 27 luoghi iscritti al Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici si confrontano con rappresentanti di Istituzioni e Università. Domenica mattina le conclusioni, con il Vicedirettore generale della FAO Maurizio Martina.

“I leader mondiali dichiarano stop alla deforestazione, ma l’Italia ha già conseguito questo obiettivo, avendo abbandonato 10.000.000 di aree agricole e conseguentemente aumentato la superficie forestale che è passata da 5 ad 11 milioni di ettari. Esiste invece la necessità di gestire i boschi abbandonati e favorire una agricoltura sostenibile a bassa intensità energetica per ridurre le emissioni di CO2 e l’importazione di alimenti che contribuiscono all’impronta ecologica del nostro paese senza sottrarre ulteriori terreni all’agricoltura, ma anzi recuperandoli a questa funzione”. 

È quanto dichiara Mauro Agnoletti, professore della Scuola di Agraria dell’Università di Firenze e coordinatore del comitato organizzatore del Congresso nazionale dei Paesaggi Rurali Storici, che si terrà proprio a Firenze da venerdì 5 a domenica 7 novembre (Auditorium Sant’Apollonia, via San Gallo 25/a). Il commento arriva puntuale sul dibattito avviato in seno alla Cop26, in corso a Glasgow in questi giorni.

Così prosegue Agnoletti

“Dobbiamo ricordare che alcune colture agricole, come gli oliveti, assorbono più CO2 di un bosco e possono contribuire sia alla produzione di alimenti che alla mitigazione del riscaldamento. L’Italia può contribuire alla salvaguardia del pianeta insegnando come si combina produzione alimentare e conservazione dell’ambiente, puntando su produzioni di qualità associate a qualità del paesaggio. I paesaggi storici italiani, collegati al programma mondiale FAO GIAHS, sono esempi di adattamento a climi ed ambienti difficili e mutevoli che hanno resistito alla prova del tempo. Di questo ed altro ancora si discute al primo congresso nazionale dei paesaggi rurali storici”.

Durante la tre giorni, organizzata in diverse sessioni tematiche, prenderanno la parola i delegati dei 27 siti iscritti al Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici, provenienti da tutta Italia, i rappresentanti di FAO, Governo e Regioni, associazioni di categoria, professori e ricercatori universitari. L’evento è organizzato da Università degli Studi di Firenze, insieme allo spin off Horizons, la start up dell’Università di Firenze che si occupa della valorizzazione del paesaggio rurale, in collaborazione con il MIPAAF – Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali e del Consiglio della Regione Toscana.

Ad aprire il Congresso, venerdì 5 alle ore 14.30 gli interventi di

Mauro Agnoletti, professore della Scuola di Agraria dell’Università di Firenze e coordinatore del comitato organizzatore , Vincenzo Ceccarelli, Consiglio della Regione Toscana, Gian Marco Centinaio, Sottosegretario Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Susanna Cenni, Vicepresidente Commissione Agricoltura Camera dei Deputati, Endo Yoshihide, Coordinatore del Programma FAO GIAHS, Giuseppe Ambrosio, Consigliere ministeriale e Presidente del Gruppo di lavoro MIPAAF UNESCO, Federico Caner, Assessore Turismo e Agricoltura Regione Veneto, Enrica Onorati, Assessora Agricoltura, Foreste Regione Lazio, Dino Scanavino, Presidente Nazionale CIA Agricoltori. Sabato i tavoli tecnici tra i rappresentanti dei territori, domenica mattina il tavolo di lavoro conclusivo, con l’intervento – tra gli altri – di Maurizio Martina, Vicedirettore generale della FAO.

L’evento è accreditato dall’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Firenze. Info e registrazioni: https://landscapeunifi.it/  – info@horizonspinoff.com

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