Arte e Cultura

Pixaren’t e la prima versione di Toy Story 3

Nel 2004 nacque Disney Circle 7 Animation (il cui nome interno agli studios era Pixaren’t), il cui scopo era creare sequel di film Pixar senza il loro supporto. Il loro primo progetto fu Toy Story 3.

Dopo il grande successo di Toy Story, Pixar firmò con Disney un contratto per cinque film (A Bug’s life, Monsters & Co, Gli incredibili e Cars). Dopo il gran successo di tutte queste pellicole, il presidente di Pixar (Steve Jobs) ed il CEO di Disney (Michael Eisner) non riuscirono a trovare un accordo per prolungare la collaborazione Disney-Pixar.
Non tutto era perduto per la casa di Topolino visto che i diritti di tutti i film Pixar creati fino ad ora erano in mano loro.

Eisner decise di continuare a lavorare su queste proprietà intellettuali senza il contributo di Pixar. Nel 2004 nacque Disney Circle 7 Animation (il cui nome interno agli studios era “Pixaren’t”), il cui scopo era creare sequel di film Pixar senza il loro supporto. Il loro primo progetto fu “Toy Story 3” (che nulla ha a che fare con la pellicola uscita nel 2010).

In Toy Story 2 venne presentata l’idea della produzione di massa dei giocattoli e questo “terzo capitolo” avrebbe esplorato ulteriormente questo concetto.
Buzz, a causa di alcuni malfunzionamenti, sarebbe stato spedito in Taiwan Quindi, il resto del gruppo dei giocattoli di Andy sarebbe andato a salvarlo. La trama è identica a quella del secondo capitolo (in questo caso, però, non è più Woody colui che è stato rapito).

Nel secondo atto si sarebbe scoperto che questo malfunzionamento è comune a tutti i Buzz e che quindi tutti i giocattoli portati a Taiwan sarebbero stati distrutti

La pellicola sarebbe uscita in direct-to-video (uscita diretta in DVD) e non avrebbe avuto Tom Hanks nel cast originale. La sceneggiatura, pubblicata online, è debole, piena di momenti assurdi e fuori contesto rispetto ai precedenti due capitoli della saga. Online sono stati resi pubblici anche dei test sull’animazione (non un granchè) e dei concept art.

Il resto lo conosciamo. Nel 2005 Michael Eisner lascia il suo posto di CEO a Bob Iger che nel 2006 contratta con Pixar, acquistandola per 7.4 miliardi di dollari. In seguito la Circle 7 Animation venne chiusa licenziando oltre 140 animatori.


Giovanni Salomi

Giovanni Salomi è nato a Busto Arsizio il 12 febbraio 2001. Studente di cinema presso il DAMS di Bologna. Fin da piccolo appassionato di cinema, ha sempre studiato con interesse tutto ciò che sta davanti e dietro le quinte. Dal 2016 al 2020, scrive presso il portale “L’Informazione” con la rubrica “Il film del fine settimana”, nella sezione “Conoscere e sapere”, in cui presenta le pellicole del momento. Per tre anni, co-presenta un programma radiofonico, “B-Movie”, insieme a Giovanni Castiglioni, dove approfondisce e discute le ultime novità nel mondo del cinema. Per svariati anni ha collaborato con i cinema della zona di Busto Arsizio (ha lavorato presso il Teatro Sociale ed il Cinema Lux).

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