George Walker Bush, figlio d’arte
George Walker Bush nasce a New Haven, Connecticut, il 6 luglio 1946, primo di sei figli di George Helbert Walker Bush e Barbara Pierce.
Il futuro Presidente cresce in Texas, dove la famiglia si sposta quando lui è ancora molto piccolo e frequenta con profitto le scuole, dimostrandosi avido lettore ed appassionato di storia. Concluso il servizio militare, Bush si laurea a Yale e, nel 1977, sposa Laura Welch, risolvendo al contempo i problemi di alcolismo.
Nel 1995 vince le elezioni per il posto di Governatore del Texas e si batte per il miglioramento dell’offerta educativa, per tagliare le tasse e per combattere la droga. Il buon lavoro svolto nei due mandati texani gli vale la candidatura alla Presidenza contro Al Gore: Bush vince le elezioni con un margine risicatissimo e dopo un’aspra battaglia legale risolta solo dal contestato intervento della Corte Suprema.
La Presidenza Bush è drammaticamente segnata dalla politica estera: dopo i drammatici attentati dell’11 settembre 2001, gli USA lanciano la guerra internazionale al terrorismo, bombardando ed invadendo in primo luogo l’Afghanistan dei talebani. Sempre in ragione dell’emergenza, Bush fa approvare il controverso Patriot Act, una riforma che amplia in maniera enorme i poteri dell’intelligence e delle forze di sicurezza, a scapito però della privacy dei cittadini.
In politica interna, Bush viene contestato per il rifiuto di ratificare l’adesione degli USA al Protocollo di Kyoto, ma fa anche approvare una serie di provvedimenti contro l’inquinamento delle acque e che facilitino la bonifica dei siti industriali
fa inoltre approvare un provvedimento definito Clean Skies Act per migliorare la qualità dell’aria. Dal punto di vista economico, Bush porta avanti un drastico taglio delle tasse, che sul breve periodo causa un aumento dei consumi; al tempo stesso dà un forte impulso alla crescita del PIL; tuttavia, il taglio delle tasse finirà per assottigliare le risorse statali, in buona concorrenza con l’aumento delle spese del budget statale, che cresce in modo esponenziale sia per l’aumento delle spese militari che per il finanziamento di una serie di programmi voluti da Bush.
Fra tali programmi vanno menzionati sicuramente il No Child Left Behind, un gruppo di riforme che assicurano a più bambini l’accesso all’istruzione e l’espansione del programma Medicare per fornire farmaci ad un numero più elevato di cittadini. Sempre dal punto di vista sanitario, Bush adotta una serie di provvedimenti per contrastare l’AIDS, sia nel Paese che in Africa, che portano molti commentatori a giudicarlo il Presidente più attivo nella storia degli USA nella lotta alla terribile malattia.
Nel 2003, come noto, la guerra al terrorismo porta gli USA a dichiarare guerra all’Iraq di Saddam Hussein, ritenuto falsamente colpevole di possedere armi di distruzione di massa e facente parte, secondo Bush, di un Asse del Male assieme ad Iran e Corea del Nord
Il secondo mandato di Bush è segnato invece dal disastro dell’Uragano Katrina, che causa quasi duemila vittime e vede polemiche feroci per il ritardo e la caoticità dei soccorsi. Il disastro di Katrina, peraltro, è anche economico e costringe l’amministrazione ad investimenti molto onerosi, che certamente non aiutano a risanare il deficit già corposo. Oltretutto, se il PIL continua a crescere, nel secondo mandato di Bush si ha anche un leggero, ma presente aumento della disoccupazione che il Presidente viene giudicato incapace di affrontare.
Dopo la Presidenza Bush continua a fare politica, sostenendo John McCain alle elezioni del 2008, perse da quest’ultimo contro Barack Obama e, negli ultimi anni, schierandosi con quella parte del Partito Repubblicano che non approva le controverse politiche di Donald Trump.
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