Cronaca

La pandemia un acceleratore per l’obesità infantile

Piernicola Garofalo, endocrinologo: “Il ritorno a scuola è solo un primo passo. Fondamentale anche l’attività sportiva che per gli over 12, possibile solo dopo la vaccinazione anti-Covid”.

L’obesità infantile rappresenta un’emergenza da ormai quasi due decenni, ma da quando è scoppiata la pandemia è stata registrata un’accelerazione che non ha precedenti. “Alcuni studi indicano che in un solo anno si è verificato un aumento di peso pari a quello che ci si sarebbe aspettato avvenisse in ben 5 anni”, dice Piernicola Garofalo, endocrinologo dell’Associazione Medici Endocrinologi (AME).

Ora però che i vaccini anti-Covid ci consentono di contrastare e contenere l’emergenza, abbiamo l’urgenza di occuparci del problema dell’obesità giovanile. A lanciare l’appello sono gli specialisti dell’AME, che dopo la pandemia hanno registrato un significativo aumento di piccoli pazienti in sovrappeso e obesi.

“Gli effetti della pandemia sono sotto gli occhi di tutti”, dice Garofalo. “Moltissime persone, sia adulti e bambini, sono ingrassate e a documentarlo sono diversi studi scientifici. Tra questi, uno studio recentemente pubblicato dalla rivista JAMA, che ha confrontato l’indice di massa corporea di bambini e ragazzi dai 5 ai 17 anni d’età nel periodo pre-pandemia (da marzo 2019 a gennaio 2020) con quello registrato durante la pandemia (marzo 2020 e gennaio 2021). I risultati – continua – mostrano che il peso medio dei bambini tra i 5 e gli 11 anni d’età è aumentato di 2,30 chilogrammi; quello dei ragazzi tra i 12 e 15 anni di 2, 31 chilogrammi; e quello dei ragazzi di 16 e 17 anni di 1,03 chilogrammi”. 

In particolare, la fascia d’età più colpita è quella che va dai 5 agli 11 anni: l’aumento di peso è passato dal 36 al 45 per cento

“I lunghi periodi trascorsi in casa hanno portato ad aumentare il consumo di cibi spazzatura e bevande zuccherate e a ridurre l’attività fisica, con più ore passate davanti alla tv e al pc”, spiega Garofalo. “Un danno enorme per i nostri bambini e ragazzi – prosegue – a cui non si può porre rimedio solo riprendendo la vita di prima come se nulla fosse. La scuola e la famiglia, devono fare uno sforzo maggiore dal punto di vista dell’educazione alimentare”. Il ritorno a scuola è solo un primo passo. “E’ bene far riprendere o far cominciare ai propri figli – sottolinea Garofalo – un’attività sportiva. Qualcosa che, secondo le attuali regole, per gli over 12 è possibile solo con la vaccinazione anti-Covid”.

Secondo l’AME questo dovrebbe essere un incentivo per i genitori indecisi se vaccinare o meno i propri figli. “Oltre a essere una protezione contro il Covid, il vaccino può diventare l’inizio di un percorso verso il ritorno a un peso più sano”, dice Garofalo. “L’obesità infantile, come noto, porta con sé tutta una serie di rischi per la salute, anche nella vita adulta, dalle malattie metaboliche a quelle cardiovascolari e, come dimostrano le evidenze scientifiche, a maggiori complicazioni in caso di infezione da Covid-19”, conclude l’esperto.

L’obesità infantile e degli adulti sarà uno dei temi centrali del prossimo congresso AME che si terrà il 11- 14 novembre 2021 a Trieste

SenzaBarcode Redazione

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