Password, chiave della nostra vita: attenti al lupo!
Oggi giorno ognuno di noi conosce bene il significato della parola password. Viene utilizzata praticamente per tutto: i servizi della rete, i social, gli acquisti online fino a servizi bancari e finanziari.
L’avatar virtuale viene attivato e fa il suo ingresso nel mondo digitale attraverso delle credenziali che sono composte da Username e giustappunto la password. Quest’ultima per essere efficace e difficilmente scoperta dai criminali informatici deve avere delle caratteristiche ben precise ed essere – come si dice con terminologia specifica – robusta, ovvero talmente complessa da rendere difficile la sua discovery da parte di sconosciuti, curiosi e criminali informatici.
Ma in questa sede non ci soffermiamo tanto su come creare una password robusta ed efficace, quanto su come con superficialità affidiamo coscientemente il bene più prezioso delle nostre credenziali ovvero la password, ad altri soggetti che diventano loro malgrado autorizzati a farne uso. Molte volte la fiducia ci porta a condividere le credenziali d’accesso dei nostri account con persone che in quel preciso istante della nostra vita ci stanno accanto.
A volte si tratta di persone con cui si ha una relazione affettiva, amicizia o confidenti di cui ci fidiamo, colleghi di lavoro e così via che si pensa siano corretti, onesti e che mai metterebbero in atto azioni lesive nei nostri confronti.
La fiducia che proviamo in quel momento non mette al riparo però dalla possibilità che quando le relazioni finiscono purtroppo le nostra vita online è facilmente accessibile anche da quelle persone perché la prima cosa di cui ci si dimentica è proprio l’aver condiviso le credenziali d’accesso ai siti online
Spesso ci si accorge del danno quando è in atto. È doveroso ricordare che così facendo la persona che ha libero accesso ad un account altrui può tranquillamente navigare in rete spacciandosi per il proprietario di quel account e dunque, di conseguenza, chiunque vedrà post o commenti sarà portato a credere che quei contenuti sono stati correttamente condivisi dal legittimo intestatario.
Ma il nocciolo della questione trattata è il tradimento della fiducia riposta negli altri che accade quando per vendetta la persona con cui avevamo condiviso le credenziali, nello specifico la password, la sostituisce con un’altra impedendo l’accesso al sito al legittimo proprietario ed iniziando così le azioni malevole penalmente rilevanti collegate al cyberbullismo ed al cyberstalking. A questo punto diventa difficile chiudere gli account e limitare i danni d’immagine, della privacy, le diffamazioni e le messe in ridicolo che possono essere compiute in modo indisturbato e con la specifica di aver fornito personalmente ed inconsapevolmente la chiave d’accesso alla proprie vita online all’aguzzino cibernetico.