Arte e Cultura

Ronald Reagan, un attore alla Casa Bianca

Ronald Wilson Reagan nasce il 6 febbraio 1911 a Tampico, Illinois. Fin dall’infanzia dimostra amore per la recitazione e, nel 1937, dopo una breve carriera radiofonica, approda ad Hollywood.

Nel 1939 vanta già 19 pellicole all’attivo e viene apprezzato per la sua presenza scenica -è alto 1.85- e la voce chiara. Nel 1940 si sposa con la collega Jane Wyman, dalla quale divorzierà nel 1949. A causa della sua forte miopia Ronald Reagan viene esentato dal partecipare alla guerra, ma svolge comunque il servizio militare recitando in oltre 400 fra pellicole motivazionali e di addestramento per i soldati al fronte.

Congedato nel 1945, Ronald Reagan prosegue la carriera cinematografica e, nel 1947, viene eletto Presidente della Screen Actors Guild, il più importante sindacato di attori degli Stati Uniti d’America. Nel 1949, dopo il divorzio dalla prima moglie, Reagan incontra l’attrice Nancy Davis: i due si sposano nel 1952, avranno due figli e descriveranno sempre la loro relazione come qualcosa di realmente speciale. Negli anni ’50 Reagan si avvicina sempre di più al mondo della politica: inizialmente di tendenze democratiche, si avvicina tuttavia al Partito Repubblicano perché fortemente convinto che sia il migliore per combattere la minaccia comunista.

Nel 1976, dopo due mandati da Governatore della California, Reagan si candida alle primarie del Partito Repubblicano

viene sconfitto, seppur di poco, dal Presidente in carica, Gerald Ford. Nel 1980 Ronald Reagan si candida nuovamente alla Presidenza contro Jimmy Carter e trionfa puntando su quelli che sono e saranno i suoi cavalli di battaglia, vale a dire l’anticomunismo, l’abbassamento delle tasse come stimolo all’economia, il liberalismo. L’ex attore vara infatti una politica nota come Reaganomics: secondo quest’ultima, un taglio delle tasse, in particolare a favore delle imprese, stimola queste ultime ad investire, ad assumere più personale, producendo più reddito e, quindi, aumentando il gettito fiscale. 

Anche se i più critici lo accusano di aver sacrificato le fasce più povere della popolazione sull’altare della sua politica, va detto che l’inflazione cala di quasi otto punti percentuale, il tasso di disoccupazione di cinque, vengono creati ben sedici milioni di nuovi posti di lavoro e, dal 1982 in poi, il PIL statunitense cresce in maniera sostanziale.

Un altro punto fondamentale della Presidenza Reagan è il contrasto con l’Unione Sovietica: Reagan dichiara che la marcia della libertà e della democrazia lascerà il marxismo-leninismo nel cumulo di ceneri della storia; più avanti, definirà l’Unione Sovietica Impero del Male e, nel 1983, ne prevede la fine entro pochi anni, definendo il comunismo una triste e bizzarra pagina della storia umana; in seguito all’abbattimento di un volo di linea coreano partito dall’Alaska da parte di un caccia sovietico, Reagan vieta ai voli sovietici l’ingresso negli USA. Molto criticata, sempre in politica estera, è l’invasione di Grenada, operata per rovesciare un colpo di stato di ispirazione comunista.

Nel secondo mandato Reagan aumenta i fondi per la lotta alla droga ed all’HIV

Nel 1986, inoltre, riforma la politica dell’immigrazione: rende illegale l’assunzione di immigrati irregolari, ma al tempo stesso proclama l’amnistia per tre milioni di persone entrate irregolarmente negli USA prima del gennaio 1982. Criticato per il blando atteggiamento contro l’apartheid, Reagan si dimostra invece durissimo contro la Libia, che bombarda nel 1986 in seguito ad un attentato ad una discoteca di Berlino Ovest. Ancora nel 1986, un pesante scandalo investe l’amministrazione: alcuni alti dirigenti politici e militari vengono infatti scoperti a vendere armi all’Iran, nonostante un esplicito divieto del Congresso, per finanziare alcune operazioni paramilitari contro il governo del Nicaragua, tacciato di simpatie comuniste.

Le relazioni con l’Iran sono peraltro un altro tema molto caldo: nel 1988, infatti, in risposta a ripetuti attacchi ad imbarcazioni mercantili nel Golfo Persico da parte delle forze iraniane, gli Stati Uniti inviano navi militari a supporto e bombardano ripetutamente postazioni militari iraniane. La tensione raggiunge l’apice il 3 luglio, quando un missile lanciato per errore da una nave americana abbatte un volo di linea iraniano, uccidendo 290 persone.

Dove Ronald Reagan si dimostra più morbido nel suo secondo mandato presidenziale è nel rapporto con il grande nemico sovietico: nel 1985, infatti, viene eletto Presidente dell’URSS Michail Gorbacev, convinto sostenitore della necessità di riformare integralmente l’Unione Sovietica con un enorme programma di riforme. Reagan dimostra di apprezzare la volontà riformatrice di Gorbacev, opera quindi una distensione dei rapporti con l’Unione Sovietica e sviluppa anche un’amicizia personale con Gorbacev. Frutto di questa rinnovata concordia è la firma del Trattato INF, che sancisce l’eliminazione dei missili nucleari presenti sul territorio europeo da parte di entrambe le superpotenze.

Il 12 giugno 1987, inoltre, in un celebre discorso tenuto a Berlino Ovest, Reagan esorta pubblicamente Gorbaciov ad abbattere finalmente il Muro

Quando, nel 1988, Reagan si reca in visita ufficiale a Mosca, gli viene chiesto se ritenga ancora l’Unione Sovietica l’Impero del Male e lui risponde di no, perché quella definizione riguardava un’altra era. Poco più di un anno dopo, il Muro di Berlino verrà abbattuto e l’Unione Sovietica imploderà.

Dopo la Presidenza Ronald Reagan non si ritira dalla vita politica per alcuni anni, ma è costretto a farlo quando, nell’agosto del 1994, all’età di 83 anni, gli viene diagnosticata la malattia di Alzheimer; si mantiene comunque attivo finché può, giocando a golf e passeggiando, ma le sue capacità mentali decadono rapidamente, al punto che pare riconosca a malapena solo la moglie Nancy, compagna di una vita. Le sue uscite si diradano ancora di più dopo una caduta nel 2001 che gli causa una frattura all’anca. Muore infine di polmonite nella sua casa di Bel Air il 5 giugno 2004, all’età di 93 anni.

Andrea Barricelli

Andrea Barricelli è nato nel 1990 a Roma, dove vive e lavora come avvocato. Appassionato di storia e letteratura, gestisce dal 2020 un podcast dedicato alla prima sulla Webradio SenzaBarcode. Per quanto riguarda la seconda, invece, ha pubblicato un'irriverente parodia dell'Iliade, denominata “Troiade”, con Rupe Mutevole Edizioni, nonché “Dominio e Ribellione” e “Equilibrio e Cambiamento”, editi da CTL Editore nella collana editoriale SenzaBarcode.

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