Presidente Gerald Rudolph Ford Jr.
Gerald Rudolph Ford Jr. nasce con il nome di Leslie Lynch King Jr. il 24 luglio 1913 ad Omaha, in Nebraska.
Appena sedici giorni dopo la sua nascita, i genitori si separano a causa del comportamento molto violento del padre e la madre lo porta con sé, per poi divorziare dal marito pochi mesi dopo; la donna si trasferisce in Michigan e troverà due anni e mezzo dopo un marito perbene nella figura di Gerald Rudolph Ford, venditore dal quale avrà tre figli.
L’uomo non adotterà mai formalmente il futuro Presidente, ma questi lo riterrà sempre il suo vero padre, tanto che anni dopo cambierà legalmente il suo nome in Gerald Rudolph Ford Jr.
Ford frequenta le scuole con profitto, ma si dimostra particolarmente abile nelle competizioni sportive. Nel 1935 consegue la laurea in economia e nel 1937 si iscrive alla scuola di legge dell’Università del Michigan; nel frattempo, fa una breve carriera come allenatore di football della squadra universitaria di Yale, dove nel 1938 riesce anche ad entrare, sempre nella scuola di legge. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale Ford si arruola nella Marina, con la quale partecipa a diverse missioni di combattimento nel Pacifico, guadagnandosi diversi riconoscimenti e venendo congedato con onore nel 1946. Nel 1948 sposa Elizabeth Bloomer, che gli darà quattro figli.
Ford si avvicina al mondo della politica già al ritorno dalla guerra
in pochissimo tempo, fa carriera tanto da farsi eleggere già nel 1949 nella Camera dei Rappresentanti, nella quale resterà per ben 24 anni. Gli vengono riconosciute importanti doti di mediatore e di negoziatore, oltre ad una spiccata onestà, ma i suoi detrattori sostengono che la sua abilità di mediatore nasconda la sua incapacità di prendere una posizione chiara. Con la vittoria di Johnson alle Presidenziali del 1964 Ford diviene il leader della minoranza Repubblicana alla Camera, ruolo in cui riesce a guadagnare diversi sostenitori grazie alla sua correttezza ed al suo buon carattere.
Nel 1973, quando il Vicepresidente di Nixon Spiro Agnew è costretto a dimettersi a causa di pesanti accuse di evasione fiscale, i Repubblicani impongono a Nixon la scelta di Ford come nuovo Vice; Ford diventa dunque il secondo del Presidente senza aver partecipato ad un’elezione presidenziale, ma di lì a poco va oltre: come sappiamo, infatti, Nixon si dimette a causa dello scandalo Watergate e, in base alla legge americana, Ford il 9 agosto 1974 diventa Presidente degli Stati Uniti, primo ed unico a non aver dunque mai preso parte ad un’elezione presidenziale.
Come suo Vice sceglie Nelson Rockefeller, preferendolo ad un certo George Bush Sr
in molti sostengono che la grazia non sia altro che il corrispettivo concesso all’ex Presidente per le dimissioni che hanno permesso a Ford di succedergli ed accusano il neo Presidente di corruzione. In compenso, un atto maggiormente ben accolto è quello con cui Ford, in cambio di due anni di servizio civile, proclama l’amnistia per i renitenti alla leva del Vietnam.
Uno dei settori maggiormente in difficoltà sotto la Presidenza Ford è quello economico: l’inflazione infatti galoppa ed il Presidente cerca di arginarla controllando la spesa pubblica e dichiarando di voler introdurre una tassa una tantum sulle corporazioni finanziarie e sui benestanti; tuttavia, quando gli effetti della crisi economica iniziano ad intaccare seriamente il mondo del lavoro, il Presidente cambia idea e fa approvare una riduzione una tantum del carico fiscale. Ford non riesce ad impedire che il Paese vada in recessione, ma non rinuncia a far approvare un importante provvedimento a favore dell’istruzione dei disabili, oltre ad esprimersi a favore dei movimenti per i diritti civili, fra cui l’aborto.
In politica estera Ford persegue la de-escalation con l’Unione Sovietica e la Cina, adoperandosi per le relazioni internazionali e presiedendo l’incontro inaugurale del G7
proprio sotto la sua Presidenza, in compenso, si ha uno dei punti più bassi delle relazioni fra Stati Uniti ed Israele, dato che dopo la guerra dello Yom Kippur Ford giudica inaccettabile l’atteggiamento israeliano e per un periodo sospende ogni aiuto, militare e non solo, nei confronti dell’alleato medio-orientale per eccellenza. In Vietnam, dove la guerra continua nonostante il ritiro statunitense, Ford vorrebbe far approvare un piano di aiuti economici per il Sud, ma il Congresso boccia le sue proposte, sostanzialmente abbandonando il Paese all’ormai inevitabile conquista da parte del Nord.
Alle elezioni del 1976, benché inizialmente Ford sia restio a candidarsi, il Presidente viene sfidato alle primarie del Partito Repubblicano dal precedente Governatore della California, con un noto passato da attore, Ronald Reagan. Lo sconfigge di poco, ma non riesce infine a prevalere sullo sfidante Democratico Jimmy Carter, che lo batte per un margine risicato, ma sufficiente. Dopo la fine della sua esperienza alla Casa Bianca Ford continua a fare politica, pur non ricoprendo più incarichi di rilievo, pubblica le sue memorie e si dedica alla cultura, aprendo anche una biblioteca che porta il suo nome ed un museo. Muore il 26 dicembre 2006 all’età di 93 anni.
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