Cronaca

Quale futuro per il comparto ospitalità?

In Italia l’impatto della diffusione del Covid-19 sul turismo si è iniziato a far sentire già dalla primissima fase: si era infatti registrato immediatamente il blocco degli arrivi dei turisti cinesi.

Le misure di restrizione a seguire hanno messo in seria difficoltà non solo i flussi internazionali ma anche i flussi interni di turismo bloccando la mobilità stessa dei cittadini. La filiera ed il comparto dell’ospitalità che avevano avuto delle performance estremamente brillanti negli anni precedenti alla pandemia crescendo di anno in anno si sono bloccate, trovandosi a dover affrontare la peggior crisi mai registrata.

Nel 2019 però, la ripresa ha riguardato specialmente proprio il flusso di turismo di prossimità che lentamente è riuscita a mantenere in vita il settore che ha garantito prontamente fiducia e sicurezza, adeguandosi velocemente a tutti i vari Dpcm promulgati. Il piano per la ripartenza ha avuto come primo impulso la crescita della digitalizzazione: si è infatti provato a ridurre il contatto con gli operatori e le strutture hanno adottato ad esempio chiavi digitali per il check-in ed il check-out insieme ad applicazioni per l’apertura di nuovi sistemi alberghieri o che promuovano nuovi servizi collegati all’ospitalità.

Si è cercato di venire incontro al turista con il bonus vacanze per incentivare l’occupazione nelle strutture

Un esempio è l’uscita di una misura dalla Regione Lazio che sarà attiva dal primo luglio di quest’anno, chiamata Più notti, più sogni da 10 milioni di euro, studiata e finanziata dalla Giunta regionale per favorire l’arrivo e la permanenza dei turisti e rendere più competitivo il territorio della Regione Lazio, cercando non solo di valorizzare le città come Roma, Rieti, Viterbo, Frosinone o Latina ma anche i piccoli borghi.

Questo meccanismo atto a stimolare e incentivare la permanenza dei turisti nelle strutture ricettive si basa su due formule: il 3+1, che prevede una notte aggiuntiva finanziata dalla Regione, dopo almeno tre notti consecutive nella stessa struttura prenotate e utilizzate; il 5+2, che prevede due notti aggiuntive sempre nella stessa struttura finanziate dalla Regione, dopo almeno cinque notti consecutive prenotate e utilizzate.

Attualmente nessuna misura è a vantaggio quindi degli imprenditori del settore ricettivo, nonostante abbiano in ogni modo cercato di adeguarsi velocemente alle disposizioni del Governo. Il comparto per eccellenza più turistico di tutti ha bisogno di nuovi aiuti mirati alle imprese che si stanno adeguando a modelli estremamente innovativi e sostenibili e ci auspichiamo che il loro appello non rimanga inascoltato.

Foto di Dim Hou da Pixabay

Giulia Vinci

Giulia Vinci nasce a Roma nel 1990, dove attualmente vive e lavora come ricercatrice e responsabile eventi scientifici e di divulgazione culturale del GREAL (Geography Research and Application Laboratory) presso L’Università Europea di Roma. Collabora con numerose attività italiane e straniere, partecipando in sinergia a progetti internazionali di valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale. Ama viaggiare, la storia e…le nuove sfide!

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