Arte e Cultura

JFK, dalla guerra al tragico assassinio

John Fitzgerald Kennedy nasce a Brookline, vicino Boston, il 29 maggio 1917, secondo di ben nove fratelli. Sarà per tutti JFK.

Frequenta con profitto le scuole e si laurea con lode ad Harvard, anche se soffre fin da giovane di problemi di salute, soprattutto alla schiena, che si aggraveranno con gli anni. Dopo la laurea vorrebbe frequentare la scuola di legge di Yale, ma briga per farsi arruolare nella Marina. JFK partecipa al secondo conflitto mondiale nel teatro bellico del Pacifico, venendo poi decorato al merito per il coraggio dimostrato.

Una volta tornato a casa, Kennedy decide di buttarsi in politica fra le fila del Partito Democratico: nel 1947 viene eletto alla Camera dei Rappresentanti e nel 1952 al Senato, mentre nel 1953 si sposa con Jacqueline Buovier, con la quale avrà un matrimonio caratterizzato da avventure extraconiugali. Nel 1960, nonostante alcuni lo ritengano troppo giovane ed inesperto, JFK annuncia la propria intenzione di correre per la Presidenza degli Stati Uniti, che consegue sconfiggendo il rivale Repubblicano Richard Nixon.

In politica interna, Kennedy si rende fautore del più vasto programma di riforme dai tempi del New Deal, intervenendo con successo su molteplici campi della vita americana, dalla scuola al lavoro, dall’ambiente all’edilizia, passando per la lotta al crimine organizzato ed alle disuguaglianze, nonché per l’impulso dato al programma spaziale.

JFK e la politica estera

dopo l’umiliazione subita con la fallita invasione della Baia dei Porci, a Cuba, i rapporti con l’Unione Sovieticva (che nel frattempo fa erigere il Muro di Berlino) si inaspriscono: nel 1962 il mondo si scopre ad un passo dalla guerra atomica, quando gli americani scoprono l’esistenza di testate nucleari sovietiche posizionate proprio sull’isola governata dal regime castrista, cui Kennedy reagisce ordinando una quarantena navale che causa tensioni mai registrate prima. Fortunatamente, grazie all’attività di mediazione, viene scongiurato il conflitto e sia Kennedy che Kruscev si impegnano successivamente per una de-escalation e per uno stop alla proliferazione delle armi nucleari.

JFK guarda con grande attenzione al Vietnam, dove non intende cedere il passo al comunismo, ma dove al tempo stesso è molto riluttante ad addentrarsi eccessivamente, a differenza del successore Lyndon Johnson. Infine, in politica interna, anche in risposta a coloro che lo accusavano (non del tutto a torto per la verità) di essersi impegnato assai poco rispetto alle roboanti promesse fatte in campagna elettorale, Kennedy presenta un disegno di legge sui diritti civili che si ripropone di eliminare una volta per tutte la segregazione razziale e concedere tutti i diritti fondamentali, compreso naturalmente il voto, agli afroamericani.

Kennedy insomma si avvia davvero, con ogni probabilità, a rivoluzionare il Paese più a fondo di ogni Presidente americano da molti anni a quella parte

Purtroppo il 22 novembre 1963, mentre il corteo presidenziale attraversa la città di Dallas, un ex marine, Lee Harvey Oswald, fa fuoco sulla limousine dove viaggiano Kennedy, la moglie Jacqueline, il Governatore del Texas John Connally e consorte, ferendo gravemente il Governatore e colpendo in piena testa il Presidente. A nulla serve la disperata corsa in ospedale, giacché John Fitzgerald Kennedy muore all’età di appena 46 anni.

Naturalmente la sua morte ha anche santificato in parte il suo personaggio, facendo passare in secondo piano errori madornali come l’invasione della Baia dei Porci, da lui stesso autorizzata nonostante qualche dubbio ed in generale ci ha impedito di valutare il suo operato sul lungo periodo. Ciò nonostante, resta uno dei personaggi centrali del Secondo Dopoguerra e della storia americana e non solo.

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Andrea Barricelli

Andrea Barricelli è nato nel 1990 a Roma, dove vive e lavora come avvocato. Appassionato di storia e letteratura, gestisce dal 2020 un podcast dedicato alla prima sulla Webradio SenzaBarcode. Per quanto riguarda la seconda, invece, ha pubblicato un'irriverente parodia dell'Iliade, denominata “Troiade”, con Rupe Mutevole Edizioni, nonché “Dominio e Ribellione” e “Equilibrio e Cambiamento”, editi da CTL Editore nella collana editoriale SenzaBarcode.

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