Cronaca

Ammonimento del Questore

L’articolo 7 della Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione  ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo inserisce l’Ammonimento del Questore come strumento utile per la lotta al cyberbullismo.

La procedura è amministrativa e può essere chiesta al Questore solo prima che sia stata sporta querela o denuncia all’Autorità Giudiziaria. Questo significa che nell’ottica di prevenzione, prima di sottoporre entrambi i minori ad un procedimento penale, si cerca di arrestare le condotte illecite e gli affetti da queste prodotte attraverso un ammonimento “verbale”.

L’Ammonimento del Questore può essere chiesto direttamente dal minorenne cybervittima ma anche dall’adulto che ne ha la responsabilità. Questo deriva dal fatto che l’articolo 120 del Codice Penale stabilisce che il minore che ha compiuto i quattordici anni possa sporgere autonomamente querela pur lasciando tuttavia ampio spazio al potere decisionale alla persona responsabile del minore.

L’adulto, in particolare, può esercitare i diritti del minore ed intervenire in sua vece per chiedere l’attivazione del procedimento di ammonimento anche se quest’ultimo si rifiuta di agire per paura, vergogna o impossibilità oppure  in quei casi in cui l’esercente la potestà genitoriale scopre la vessazione tenuta nascosta per non preoccupare la famiglia.

La procedura per chiedere l’ammonimento del Questore è semplice

si trasmettono al Questore messaggi, chat, video e tutto quello che riguarda l’azione illecita spiegando bene per iscritto i fatti accaduti collocandoli al tempo preciso in cui sono avvenuti unitamente all’espressa richiesta di ammonire il cyberbullo.

Una volta ricevuta questa domanda, l’ufficio preposto del Questore si attiva immediatamente ad assumere tutte le informazioni necessarie per verificare che quanto esposto sia vero e rientri nella fattispecie di cyber bullismo anche mediante l’ascolto di persone che posso dare informazioni utili in merito ai fatti. Una volta completata l’attività di indagine, si procede a convocare in Questura il cyberbullo.

Ovviamente, se si tratta di un cyberbullo minorenne, l’invito a presentarsi sarà rivolto anche all’adulto che ne ha la responsabilità che dovrà accompagnarlo e presenziare all’incontro. Durante il colloquio, l’organo di polizia ammonisce il cyberbullo invitandolo a tenere una condotta conforme alla Legge e spiegando anche la tipologia di azione penale che ha commesso. La convocazione finisce con la compilazione di un verbale che viene consegnato all’ammonito la cui copia resta conservata agli atti d’ufficio.

Questo, avviene perché l’ammonimento del Questore produce i suoi effetti fino a che il minore cyberbullo non raggiunge la maggiore età. Se nel frattempo continua a vessare la cybervittima incurante dell’ammonimento e magari rifiuta anche di seguire un percorso psicologico – empatico o educativo che gli permetta di correggere il suo comportamento, il verbale di ammonimento sarà tenuto in considerazione dal Giudice all’interno di un successivo procedimento penale che avrà origine dalla denuncia- querela.

Bisogna tenere bene a mente che, data la natura preventiva, volta a far si che le azioni fatte verso la vittima finiscano, la procedura di ammonimento non viene attivata se è già stata presentata querela

Ma è possibile contestare un ammonimento? Alla persona ammonita è data la possibilità di proporre il “ricorso gerarchico” previsto per gli atti amministrativi al Prefetto ( che è il superiore gerarchico del Questore) entro trenta giorni da quando gli è stato notificato oppure optare per il ricorso Tribunale Amministrativo Regionale. In merito alla richiesta di ammonimento è interessante considerare che anche l’istituto scolastico che si rapporta con le Forze dell’Ordine può dare avvio alla richiesta di ammonimento.

Nonostante le varie perplessità sollevate dai giuristi, lo strumento dell’ammonimento può rivelarsi un’azione utile alla prevenzione e al concretizzarsi delle azioni di supporto e recupero per entrambi i soggetti coinvolti nella dinamica distorta ma specialmente permette alle Forze dell’Ordine di intervenire tempestivamente anche in rete per limitare gli effetti della divulgazione globale delle vessazioni.

Foto di Hier und jetzt endet leider meine Reise auf Pixabay aber da Pixabay

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Fiorella Mandaglio

Fiorella Mandaglio, nata a Erba è una giurista appassionata del mondo digitale su cui si specializza. Da anni collabora con diversi Istituti Scolastici e promuove progetti per la formazione ed il contrasto al Bullismo, Cyberbullismo e Violenza di Genere. Autrice di “Storie di Lupi Moderni” inserito nella categoria Formazione dal Servizio Scuola Studi ed Università – Progetto “Leggere nei Bibliopoint” dell’istituzione Biblioteche di Roma Capitale “Bibliografia Young Adult” pensata ad uso di insegnati bibliotecari e ragazzi.

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