Cronaca

Parlare di Disabilità is not politically correct

Parole sbagliate, domande mal poste e idee stigmatizzate rendono il tema difficilmente accessibile dalle persone non coinvolte. Come parlare di disabilità?

C’è un modo facile e semplice per poter parlare di disabilità?

Il primo spunto che vi propongo è incominciare a non guardare più la disabilità come una disgrazia ma come una condizione. È la condizione che può essere resa complicata e disarmante se non ci attrezziamo per accettarla e conviverci. Per accettare una condizione diversa a quella che ci aspetteremmo ci vuole solo pazienza, amore e anche buonumore.

Una difficoltà che noto nella gente quando si avvicina ad una persona disabile fisica o psichica è il fatto che tende a non scherzare ma a compatire ed infantilizzare pensando di essere rispettose.

Come tutte le persone al mondo, anche le persone disabili passano la maggior parte della vita a cercare di essere felici, a leggere libri che amano, a guardare serie televisive che li divertono ecc… L’incontro con una persona normotipica per loro non rappresenta l’incontro con un marziano ma accostarsi alla realtà nella quale sono immerse le sue serie preferite, i suoi film e i suoi libri.

Il rispetto che si deve ad una persona disabile,come un qualunque altro essere umano, non deve comportare uno sforzo incredibile ma deve essere la normalità. Per cui se vi capita di incontrare una persona disabile parlate pure di cinema, serie tv e calcio.

La passione è universale

E’ vero però che la battaglia contro il politically correct che fanno comici o presunti tali lamentando di non poter più fare battute su niente è sconfortante. La satira che vorrebbero fare altro non è che un’imitazione delle battute sugli ebrei e i polacchi prima della guerra mondiale.Cioè un parlar male di una minoranza strizzando l’occhio alla maggioranza. La satira greca e romana era ferocemente rivolta alla maggioranza cercando di far riflettere sulle discriminazioni evidenti che perpetravano verso le minoranze.

Valerio Lundini, in una puntata de Una pezza di Lundini, prende in giro i programmi trash pomeridiani emozionandosi in modo esagerato perché gli attori di uno spettacolo teatrale avevano la Sindrome di Down. Questo è un ottimo modo di fare satira sulla disabilità: prendere in giro gli abili per come si comportano quando incontrano i disabili. Una satira feroce contro l’abilismo imperante nella società.

Anche Hannah Gadsby nel suo spettacolo Douglas affronta il tema dell’autismo facendo sorridere e riflettere allo stesso tempo. L’immenso Ricky Gervais anni fece satira sugli autistici e sulle loro mamme. Chi non ha visto il suo spettacolo Humanity deve correre subito ai ripari.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Ascolta Parlare di disabilità? Ma come? Tra Satira e politically correct

Emanuela Fatilli

Emanuela Fatilli nata a Busto Arsizio dove tutt'ora vive, nel 1973 é sposata e madre di due figli Giovanni e Giacomo. Lavora presso l'ospedale di Magenta dal 1996 in qualità di Tecnico di Radiologia. Ha pubblicato il suo primo libro, " La casa infestata che non c'era l'albergo aperto", nell'ottobre del 2018 per la casa editrice milanese "Excogita ". Da settembre 2019 collabora con la WebRadio SenzaBarcode come speaker e autore per il programma Disabilità e Benessere.

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