Bullismo e Cyberbullismo sono uguali?
Bullismo e Cyberbullismo sono fenomeni che presentano profonde analogie ed importanti differenze.
La dinamica che si istaura nel gruppo prevede degli attori precisi che sono l’individuo “bullo” che normalmente viene descritto come il ragazzino Franti, protagonista del libro Cuore di De Amicis – malvagio, tormentatore, insensibile – e la vittima prescelta che viene individuata dal suo aguzzino attraverso quelle caratteristiche fisiche, sociali, culturali, etiche, psicologiche che il bullo percepisce come facile bersaglio.
Nel contesto dinamico dell’azione non ci si può dimenticare del gruppo poiché il bullo agisce per il gruppo o con il gruppo a seconda che l’azione sia fatta per umiliare, isolare, deridere la vittima attraverso le risate ed i commenti della platea – che spesso resta indifferente alla dinamica di soggezione vessatoria della vittima – o con l’aiuto di alcuni gregari per mettere in atto le “missioni punitive” che si realizzano attraverso l’illecito penale delle percosse e delle lesioni.
Il comportamento attivato dal bullo nei confronti della vittima non è sempre le stesso
o meglio, il bullismo comprende diversi attacchi che vanno da piccole umiliazioni come il lancio di palline di carta, agli sputi, sgambetti, fino ad azioni che lentamente progrediscono verso un’escalation di aggressività e maltrattamenti che raggiungono anche illeciti quali l’estorsione ed il ricatto. Una vittima di bullismo subisce una moltitudine di attacchi in modo costante e ripetuto anche nella medesima giornata tanto che l’equilibrio psicofisico resta gravemente danneggiato e fatica a ritrovare stabilità. Spesso l’individuo vessato dal bullo si trasferisce verso altro luogo sperando di lasciarsi alle spalle quello spazio fisico circoscritto – come ad esempio l’istituto scolastico – con la speranza che il nuovo ambiente lo accolga con dinamiche sociali di aggregazione.
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Passiamo al fenomeno del Cyberbullismo.
Per prima cosa notiamo che il termine deriva dall’aggiunta del prefisso cyber messo davanti a bullismo che ci trasporta immediatamente nel cyberspazio, mondo virtuale dove viviamo attraverso il nostro avatar che vi interagisce con l’ausilio dello strumento tecnologico. La grande differenza tra bullismo e cyber bullismo risiede proprio nell’uso della tecnologia – di norma il cellulare – che viene usata come mezzo per caricare in rete le azioni vessatorie fatte nello spazio fisico o come strumento per effettuare gli attacchi malvagi attraverso post, chat, immagini su social, app e videogiochi.
Gli attori della dinamica cyberbulla sono gli stessi del bullismo
con la differenza che il cyberbullo spesso agisce in ombra anche in anonimo ed il gruppo chat come risposta interagisce davanti ad uno schermo con simboli, immagini e brevi commenti più taglienti e velenosi dovuti all’assenza di contatto visivo con la vittima. Lo spazio fisico in cui veniva circoscritta l’azione bulla non esiste più in quanto la rapidità di condivisione permette milioni di visualizzazioni che rendono la cybervittima oggetto di scherno ed insulti anche da parte di perfetti sconosciuti. In merito esistono precise metodologie con cui attraverso l’inganno si portano i fruitori della rete a visionare e condividere azioni cyberbulle per aumentare il danno provocato alla cybervittima, in passato ne fu un esempio il video Happy Slappy che girava in rete come scherzo divertente.
La riflessione conclusiva volge lo sguardo verso gli effetti prodotti sulla vittima: sia che si tratti di bullismo, sia che si tratti di cyber bullismo, il soggetto preso di mira dovrà fare i conti con le ripercussioni che queste azioni avranno sia nel quotidiano che nella vita online in quanto la società digitale si sviluppa sempre più verso uno stile di vita che comprende sia l’identità fisica che quella digitale per tutte le dinamiche di vita.
Foto di un-perfekt da Pixabay
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