Storia, specialità e varianti del poker
Una battaglia psicologica. Così veniva visto il poker secondo la Federazione Internazionale di uno dei più conosciuti giochi di carte che ancora oggi vengono praticati in tutto il mondo.
Le origini del poker sembrano da attribuirsi ai marinai di New Orleans di inizio ‘800. Il nome iniziale era “poque” (ingannare), passato poi a “poker” con la diffusione in America. Bastavano 20 carte per giocare una partita: ogni partecipante ne riceveva 5 e le puntate si piazzavano sulla mano migliore. Non c’era nemmeno bisogno di utilizzare le fiches per determinare l’ammontare di ogni puntata, ma al limite si impiegavano oggetti comuni.
La partita più lunga della storia del poker si disputò nel 1881, durò 8 anni, 5 mesi e 3 giorni e vide un’interruzione per l’evacuazione del Bird Cage di Tombstone. Al giorno d’oggi le sfide a questo gioco sono organizzate anche a livello professionale, con tanto di tornei ufficiali come le World Series of Poker. Già 50 anni fa la tv mandava in onda i primi tornei di poker. Neanche a dirlo, la maggior parte dei professionisti del settore è composta da giocatori americani. Persino alcuni attori di Hollywood sono dei patiti del gioco. In Italia, invece, si è parlato per anni dei problemi di Pupo con la ludopatia. Il noto cantante, così come Adriano Celentano, aveva riscontrato delle serie difficoltà a furia di giocare al tavolo verde.
Mentre l’attore fu salvato dalla compagna, Pupo ha dovuto chiedere un prestito all’amico Gianni Morandi, poi saldato in pubblico durante un concerto di quest’ultimo
Negli Stati Uniti il poker viene praticato molto di più da quando è approdato online. Ogni casinò live disponibile sul web permette al giorno d’oggi di giocare a distanza con i giochi di carte più classici e i professionisti ne approfittano per tenersi in allenamento. Per contro, chi vuole giocare per diletto o per imparare ha qualche titubanza legata al timore di imbattersi in avversari troppo forti ed esperti. Giocare da casa rende il tavolo verde più accessibile, ma alla fin fine il gioco non varia. Le regole rimangono sempre le stesse e, come intuibile, su internet sono presenti le varie versioni del poker sviluppatesi nel tempo.
Nel poker tradizionale bisogna ottenere il punteggio con le carte che si possiedono alla fine di una mano, oppure se si effettua l’ultima puntata non vista. I giocatori possono aprire le puntate o puntare per primi nel corso di una mano, nel qual caso gli altri possono “vedere”, puntando l’equivalente della prima puntata. Passando, invece, si rinuncia alle proprie carte, ma è legittimo anche rilanciare.
Nel Texas Hold’em e nell’Omaha, le varianti più conosciute, sono contemplati invece dei giri di puntate chiamati “pre-flop”, “flop”, “turn” e “river”
Il giro di puntate pre-flop prende il via dopo che i giocatori hanno ricevuto le hole cards, mentre le puntate sul flop si verificano dopo che sono state scoperte le prime tre carte comuni. Il turn trova spazio dopo la quarta carta comune e il river dopo la quinta. Nel Texas Hold’em vengono assegnate due carte a testa e i punteggi sono differenti, come i semi. Niente, comunque, esclude che in futuro possano essere inventate ancora altre versioni del gioco.
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