Cronaca

CGIE, Italiani all’estero, 10% del pil

Serve la 21esima Regione italiana, possiamo rappresentare il 10% del pil. CGIE, Italiani all’estero confidano in Mattarella per superare impasse

“Gli italiani all’estero guardano con attenzione a quanto accade in Italia, confidando nella saggezza del Presidente della Repubblica Mattarella come riferimento per traghettare il Paese fuori da questo momento di impasse”. Lo ha dichiarato oggi Michele Schiavone, Segretario Generale della CGIE, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, aprendo i lavori del primo degli incontri – oggi dedicato all’internazionalizzazione – in preparazione della IV Assemblea plenaria della Conferenza  Permanente Stato – Regioni – Provincie Autonome – CGIE, che si terrà appena le condizioni sanitarie lo permetteranno.

Secondo Michele Schiavone: “Le rimesse delle comunità italiane all’estero – oltre sei milioni di persone se contiamo solo quelle regolarmente registrate all’AIRE – rappresentano ancora un potenziale importante per l’economia italiana: stando a uno studio che CGIE è in procinto di avviare  con il Cnel, l’apporto economico arriverebbe a rappresentare fino al 10% del Pil italiano”.

“L’attuale condizione di incertezza sanitaria ed economica – ha continuato Schiavone – deve spingere le nostre istituzioni, con sempre maggior determinazione, a dare voce, rappresentanza e peso a questo numeroso popolo che sono gli italiani all’estero.

È necessario legiferare e codificare la presenza amministrativa e sociale: la rete consolare da sola non può coprire tutte le istanze di questa ampia comunità. In quest’ottica ha senso istituire in modo organico la 21ª Regione d’Italia. Come nel 2000, con l’istituzione della circoscrizione Estero, si diede rappresentanza politica effettiva agli italiani all’estero, ora è necessario costituire per questa comunità una rappresentanza amministrativa.

Tema molto sostenuto dal CGIE nell’incontro odierno è anche quello di quanto pesi l’emigrazione qualificata sulle casse del nostro Paese: gli ultimissimi dati Istat ci dicono che un italiano emigrato su quattro ha almeno la laurea e il numero degli emigrati laureati è aumentato del 23% in un quinquennio, indice delle prospettive complicate offerte dall’Italia.

A partecipare all’incontro anche la viceministra al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Marina Sereni per la quale

“Il sistema delle autonomie territoriali ed il CGIE sono interlocutori di primo piano della Farnesina sia per l’internazionalizzazione del sistema Paese che per la promozione della nostra lingua e cultura all’estero. L’Italia della cultura e del turismo sono tra i settori più colpiti dalla pandemia. Per il primo abbiamo messo in campo un pacchetto di misure di sostegno con un investimento di circa 30 milioni di euro che non solo ci ha consentito di aiutare concretamente il comparto culturale, ma che ci permette anche di gettare le basi di una nuova narrazione dell’Italia all’estero.

Quanto al turismo, Il MAECI sta investendo molto sulla valorizzazione delle potenzialità offerte dal ‘Turismo delle Radici’. Si tratta di un programma che promuove circuiti turistici nazionali, regionali e locali, espressamente rivolti agli italo-discendenti e agli italiani residenti all’estero, un bacino d’utenza stimato tra i 60 e gli 80 milioni di persone. Per quanto riguarda la promozione della nostra lingua, si tratta di una risorsa inestimabile per i connazionali e per i tanti italo-discendenti, che attraverso la lingua mantengono vivo il legame con le loro origini.  Per tutto questo, è dunque fondamentale quanto preziosa la collaborazione che può giungere dalla comunità italiana all’estero”.

Foto di bmoreprep da Pixabay

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