Cremazioni e cimiteri: dove sono i fondi?
Torniamo a parlare di cimiteri e cremazioni. I campisanti della capitale sono in sofferenza, e non da oggi. Dove sono finiti i fondi per l’adeguamento?
Per Disputandum è intervenuta Valeria Campana, portavoce del Comitato Cimiteri Flaminio Prima Porta Verano e Laurentino. WebRadio SenzaBarcode si era già occupata, anche insieme alla FENIOS del tema dei campisanti romani, nonchè della mancata normativa e della truffa delle finte cremazioni. Oggi con la Campana parliamo del nuovo caos legato alle cremazioni. Non c’è più posto per ospitare le salme destinate al forno crematorio, così il cimitero Flaminio ha spostato le salme al Verano, ma già a dicembre 2020 era al collasso.
“Secondo Stefano Zaghis amministratore unico di AMA, nel 2020 a causa dell’emergenza Covid, si è registrato un 10 per cento in più del tasso di mortalità, e per questo motivo sono in attesa di cremazione nei cimiteri romani circa 2000 salme. Un’affermazione azzardata e contraddittoria, rispetto ai dati forniti dagli uffici anagrafici, che nel novembre 2020 definivano la mortalità complessiva nella capitale dell’anno appena concluso, in linea con il quinquennio precedente e che l’incidenza della pandemia da Covid 19 è, nella media annuale, di un decesso giornaliero in più”. È quanto si legge oggi 21 gennaio in una nota del Partito Democratico Capitolino che riporta una dichiarazione delle consigliere Valeria Baglio e Ilaria Piccolo.
Il Comitato Cimiteri
Le richieste di cremazione dei defunti, a Roma, sono quintuplicate in poco più di dieci anni. Da tempo si sa che i campisanti della capitale necessitano di molti lavori di adeguamento. “Sono anni che andiamo avanti in una situazione dove parlare di cimiteri sembra che sia come parlare di un argomento inutile” spiega Valeria Campana. “Noi – il Comitato Cimiteri Flaminio Prima Porta Verano e Laurentino ndr – quattro anni fa abbiamo portato, al sindaco Raggi, una lettera aperta oltre a un dossier. Nel frattempo ne abbiamo realizzata un’altra che abbiamo avuto la possibilità di consegnare alla nuova direzione di AMA cimiteri che si è insediata da un paio di mesi…”. Manco a dirlo nessuna risposta e nessun seguito alle promesse.
Valeria Campana però sottolinea anche altri aspetti molto critici che riguardano i denari. “Quello che trovo grave è che il sindaco Raggi, con i cimiteri, abbia fatto cassa. Le tariffe dei servizi funebri cimiteriali ora non restano più nelle casse della municipalizzata… ma tutto viene concesso al Comune…” A fine articolo trovate l’intervista completa. In una nota stampa, sempre a firma Baglio e Piccolo, del 12 gennaio 2021 si legge “Abbiamo da mesi presentato una interrogazione urgente per conoscere nei dettagli i motivi di questa enorme difficoltà organizzativa, e soprattutto per sapere che fine hanno fatto i fondi accantonati da tempo in bilancio, destinati all’adeguamento e alla manutenzione dei cimiteri romani”.
Neanche Valeria Campana sa spiegarsi dove siano finiti i fondi per i molti lavori di adeguamento “Io non ho notizia di stanziamento di questi fondi. Sapevo, da una bozza di bilancio, che c’erano 2 milioni di euro”. La notizia venne data alla stampa dall’assessore Fiorini che, a marzo 2020, annunciava che AMA sarebbe intervenuta a giorni anche a proposito del Flaminio
La nota delle consigliere del PD capitolino Valeria Baglio e Ilaria Piccolo del 21 gennaio continua
“E’ quindi inaccettabile mettere il numero chiuso per le creamzioni nel limite massimo di 200 salme alla settimana. La verità sul blocco delle cremazioni e sulle mancate manutenzioni nei cimiteri capitolini sono quindi da ricercare altrove. Lo dimostra il nulla di fatto odierno nella commissione ambiente dove praticamente è stato sancito che la delibera Montanari 2017 per la giunta Raggi è ormai solo carta straccia. Nello stupore generale degli operatori e delle OO.SS. presenti alla riunione, è stato chiaro che non c’è nessuna soluzione all’orizzonte. Nonostante che da anni e a più riprese, il gruppo capitolino del PD, ha chiesto e sollecitato la giunta a trasferire i fondi destinati alla manutenzione dei cimiteri e all’adeguamento degli impianti di cremazione, nulla è stato fatto e nessun intervento è in programma di esser fatto.
Oltre mille salme giacciono in attesa nel cimitero Flaminio e in altri locali del Verano e altre, in prospettiva, continueranno ad essere stipate in altri magazzini liberati dai mezzi di lavoro. Per giunta neanche sull’ampliamento del cimitero Laurentino l’amministrazione e AMA sono stati in grado di dare risposte certe sull’immediato e sugli investimenti necessari. La pandemia in tutta questa penosa vicenda non c’entra nulla. Il restringimento delle disponibilità per le cremazioni era conosciuta da circa 10 anni, un tempo nel quale erano stati predisposti investimenti per adeguamenti e manutenzioni mai effettuati nel quinquennio Raggi.
La dimostrazione più evidente è ancora una volta la memoria di giunta dell’ex assessore Montanari del 2017 che inchioda Virginia Raggi e i suoi collaboratori consapevoli del caos che si sarebbe generato
La memoria indicava la necessità di interventi urgenti di fronte alla crescente domanda del servizio cremazioni. Purtroppo, l’mmobilismo che caratterizza la compagine alla guida del Campidoglio, l’ignavia e la sottovalutazione degli interventi da eseguire hanno portato al collasso dei camposanti romani, costringendo le famiglie e i parenti dei deceduti ad assistere ad indegni trasporti e collocazioni delle salme in sistemazioni precarie. Ancor peggio il fenomeno delle transumanze delle salme per eseguire le cremazioni in altre città con l’ulteriore aggravio delle spese dei cittadini. Il caos generato nei cimiteri dalla giunta Raggi è solo una tessera di un più ampio puzzle di emergenze che vanno dalle buche, ai trasporti, ai rifiuti, al verde pubblico e al caos dei servizi anagrafici.”