Raggi allo sbaraglio
Come il precedente articolo “Rielezione Raggi, the end”, anche in queste ore dobbiamo riscontrare la totale incapacità politica della Sindaca di gestire la Capitale.
Dopo l’attacco condotto contro la Polizia di Roma Capitale da parte del programma Report, che abbiamo raccontato in Rielezione Raggi, the end condito da illazioni e vecchie notizie, Virginia Raggi entra in stato politico confusionale. Non riesce a gestire la bordata mediatica, subisce inspiegabilmente il peso di notizie vecchie, trite e ritrite, che nemmeno riguardano fatti accaduti durante la sua amministrazione. Ma tant’è, presa dal panico comincia una serie di atti che la portano al suicidio politico e di cui daremo ampia documentazione.
Invece di difendere le sue donne ed i suoi uomini con una conferenza stampa che avrebbe potuto benissimo chiudere subito la partita con la stampa avversa, smontando pezzo per pezzo il loro assunto, inspiegabilmente tace. Convoca il Comandante Napoli e lo lascia con la schiena scoperta preda di un vile attacco, come da lui stesso spiegato in una lettera indirizzata alla Sindaca. Lettera non di dimissioni, ma di remissione dell’incarico:
“La settimana appena trascorsa – spiega il Comandante Stefano Napoli – contraddistinta da un vile attacco alla mia dignità personale e istituzionale ha segnato il momento più buio del mio trentennale percorso lavorativo nel Corpo cui mi onoro di appartenere…Ho dovuto costatare la mortificante assenza del benché minimo cenno di vicinanza alla mia persona e al mio ruolo… Il suo silenzio – della Raggi – forse il segnale più evidente dell’isolamento cui ho sopra accennato, crea scoramento e sconforto all’intero Corpo”. Quindi conclude: “Rimango fermamente convinto della bontà, correttezza e legittimità del mio operato e solo per autentico spirito di servizio ritengo necessario per quanto doloroso fare un passo indietro”.
Così si chiude la parentesi, sei mesi, al Comando del Corpo del dott. Stefano Napoli
Il danno è fatto! Tra i pochi ancora ad avere una buona opinione della Raggi erano i vigili. Entrambi traendo vantaggio dal proprio operato: la Sindaca mediaticamente per fare pubblicità alla propria amministrazione con operazioni eccellenti mai svolte da altra parte politica; il Corpo per acquisito ulteriore prestigio. Invece, la parentesi di buoni rapporti finisce nel peggiore dei modi. Dopo che Stefano Napoli rimette il mandato, e senza che la Raggi abbia fatto un minimo tentativo per ricucire lo strappo con i caschi bianchi, esce la notizia di un imminente incarico al Generale Gerometta, già in forza al Corpo di Polizia Locale romano e abbastanza stimato dagli agenti: una scelta quanto meno oppotuna.
Nel frattempo la non brillante stampa romana decide che ormai il piatto è ricco, e quindi si fionda in cerca dello scandalo
Sappiamo tutti che se si cerca lo scandalo qualche personaggio in cerca di notorietà lo si trova. Di solito sono piccoli sindacati di scarsissima rilevanza. Ma questa volta la stampa trova Mauro Cordova, Presidente dell’Arvu e vigile in pensione. Per chi non la conoscesse l’Arvu non è un sindacato della polizia locale di Roma, ma un’associazione i cui iscritti si avvantaggiano di sconti, convenzioni, corsi, attività ricreative ecc..
Insomma, quello che fa qualsiasi associazione. Il fatto che ci siano degli iscritti a tale associazione non significa che la dirigenza di quella associazione sia titolata a parlare per conto degli aderenti come se fosse un sindacato, meno che mai è in grado di poter organizzare scioperi di qualche tipo. Ma tant’è, se si cerca lo scandalo si trova anche il vigile pensionato che decide di lanciare in solitaria una sorta di sciopero bianco, o quanto meno le parole del pensionato vengono fatte passare per una sorta di ammutinamento. Non c’è modo per i sindacati, quelli veri, di diffondere una nota stampa per spiegare che si sta parlando di aria fritta, passa solo la tesi dell’ammutinamento di cui parlano giornali e TV. Piatto ricco mi ci ficco.
Nel frattempo la scelta del Generale Gerometta, sempre più stimato dai Caschi Bianchi, quanto meno perché sa parlare, non getta fango e non spara sciocchezze, sembra arrivare a traguardo
Sbagliato! Gerometta non firma ed esce fuori un nuovo nome: il dirigente della Polizia di Stato Ugo Angeloni, sconosciuto ai più, un outsider. La stampa, ormai in preda ad una crisi di cacofonia giornalistica, entra nel regno delle fandonie e comincia ad insinuare che il Generale sia stato fatto fuori dalle minacce di sciopero bianco o da imprevedibili rivolte (quelle presunte del Presidente Pensionato di cui sopra). In realtà i Caschi Bianchi stanno a guardare questo indecoroso circo in scena sopra le loro teste, abbastanza sconfortati e ben sapendo di non aver fatto nulla di male se non prendere i soliti insulti dai soliti giornalisti e dai soliti cittadini. Ma questa volta scatenato da quella che ritenevano, a torto, la loro Sindaca.
L’epilogo è il quadro penoso di un’amministrazione romana allo sbando, di una stampa cittadina di non alto livelo e di una cittadinanza morbosa e indegna di una città europea. La Sindaca avrebbe scomodato un Generale di Corpo d’Armata per coprire il buco di qualche mese: addirittura si dice solo fino al 1° gennaio.
Il Signor Generale tace su questo, ma dice qualcosa che vale il prezioso tempo che gli hanno fatto perdere:
“Le mie valutazioni non hanno alcun legame con il rischio di scioperi da parte del corpo dei Vigili. La notizia è priva di ogni fondamento, innanzitutto perché il rischio di scioperi non esiste, viste le dichiarazioni di oggi dei sindacati. Notizie come questa hanno un solo fine: quello di screditare e di destabilizzare il corpo della polizia locale. Il mio passo indietro è stato dettato da un grande amore e rispetto per il corpo della polizia locale”.
Questo è il finale di una storiaccia sulla pelle di 6 mila famiglie che nulla hanno fatto di male per meritare queste improvvisazioni da Circo Barnum. La campagna elettorale è appena iniziata e già ci viene da sorridere al momento in cui toccherà all’ATAC, all’AMA nella consapevolezza che a primavera si andrà a votare e finalmente si chiuderà con questa pessima pagina di incompetenza politica.