Cronaca

25 novembre, intervista a Serenetta Monti

Confermato sciopero nazionale intercategoriale proclamato per la giornata internazionale contro le violenze e le discriminazioni alle donne. Manifestazione a Roma in Piazza del Campidoglio. Intervista a Serenetta Monti, Vice Segretario romano USI.

Dipendenti comunali, delle aziende pubbliche e partecipate romane, delle cooperative sociali e dei servizi socio sanitari educativi, in piazza del Campidoglio per rivendicare la prosecuzione delle iniziative di difesa collettiva, per migliori condizioni di lavoro, salariali, dignità sui posti di lavoro, per la salute e la sanità, istruzione/formazione, trasporti, pubblici e non sottoposti alle “regole del mercato degli appalti”, alle esternalizzazioni con gestioni penalizzanti, privatistiche.

Confermato sciopero nazionale intercategoriale proclamato per la giornata internazionale di lotta del 25 novembre, dalla Confederazione sindacale Usi Unione Sindacale Italiana fondata nel 1912, per tutte le categorie pubbliche e private. In sciopero anche Usb negli Enti Locali, nella Sanità e nella Scuola statale, con adesioni di altre sigle del sindacalismo di base e confederali, con scioperi locali sul territorio nazionale il 25 novembre.

Il 25 novembre si sciopera e si manifesta, in sicurezza e nel rispetto delle misure di precauzione su salute e sicurezza

garantendo i servizi essenziali alla cittadinanza, in occasione della giornata internazionale contro le violenze e le discriminazioni alle donne, sul lavoro (si dimentica troppo spesso questo aspetto…), in famiglia e nella società, che si coniuga con maggiore forza alla quotidiana lotta per veder applicate le norme per tutti-e su salute e sicurezza sui posti di lavoro e sui territori, per diritti civili, sociali per tutti e tutte senza disparità di trattamento, per ottenere il 100% di copertura salariale secondo gli standards europei (1300 euro netti mensili, secondo gli studi di istituti europei in materia), diritti e dignità, per riconquistare la priorità dei servizi pubblici, a gestione diretta (e con l’assorbimento del personale ora esternalizzato in tanti appalti, che ci lavora anche da molti anni), finanziati e con investimenti programmati e pianificati da Governo ed Enti Locali, specie su sanità, istruzione/formazione-scuola, trasporti e ricerca.

L’Usi, storica confederazione sindacale fondata nel 1912 (tra gi altri da un certo Giuseppe Di Vittorio) e riattivata a livello nazionale, nel dare la copertura di sciopero nazionale intercategoriale per le categorie private e pubbliche, lancia un segnale chiaro e preciso:

vanno garantiti, a prescindere dalle “campagne emergenziali” sulla pandemia-sindemia mondiale e italica, il 100% di salario, diritti e dignita’ a tutti-e, con particolare rilievo alle lavoratrici e alle donne che oltre al lavoro, hanno un “carico” di ulteriori attività di assistenza e di cura nella famiglia, nella società, anche a fronte di insufficienti investimenti e interventi programmati, che permettano poi a tutta la cittadinanza, di fruire di servizi fondamentali ed essenziali (dagli asili nido alle scuole, ai servizi sociali e sanitari, dalla formazione ai trasporti, consultori e servizi territoriali di sostegno, da potenziare anche nelle grandi città), ora troppo soggetti alle “regole del mercato”, finalizzate ai profitti e utili per pochi, a danno e con impoverimento crescente per tanti e tante. Una situazione che oramai investe tutte le categorie, ma che sta provocando effetti devastanti alle classi lavoratrici e ai settori popolari meno abbienti.

Anche in questa occasione, a Roma le rappresentanze sindacali e le associate e associati a Usi, danno appuntamento ai lavoratori e lavoratrici, anche aderenti ad altri sindacati ma che condividono la piattaforma

25 novembre 2020 dalle 9.30 manifestazione a piazza del Campidoglio (in sicurezza e distanziati, lo spazio ci sta…), con social corner e testimonianze dal vivo, per proseguire un percorso di mobilitazione, di lotta che colleghi il contrasto alle discriminazioni, alle violenze (non solo fisiche ma anche quelle psicologiche), ai troppi “femminicidi”, contro le donne e le lavoratrici, con le quotidiane rivendicazioni sui diritti in termini di salario, dignità e condizioni di libertà civili e sociali, che riguardano tutti i lavoratori e le lavoratrici, condizioni materiali che uniscono, superando le differenze di categoria, di mansione, di età anagrafica. Supereremo anche la pandemia, per un futuro migliore-pour un autre futur.

Un modo anche per ricordare le tante morti sul lavoro e…da lavoro salariato, i femminicidi e le violenze alle donne, piaghe dell’attuale modello sociale, con mobilitazioni nella giornata a livello internazionale.

Intervista a Serenetta Monti, Vice Segretario romano di Usi Unione Sindacale Italiana del 12 novembre 2020.

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