Antonino Pio
Tito Aurelio Fulvo Boionio Arrio Antonino, in seguito noto come Antonino Pio, nasce in quel di Lanuvio, negli odierni Castelli Romani, il 19 settembre 86.
La famiglia è originaria della Gallia ed è molto facoltosa, giacché possiede varie fabbriche di materiali da costruzione e proprietà sparse in tutta Italia. Si ignorano i particolari dell’infanzia e della giovinezza di Antonino Pio, che svolge comunque regolarmente il cursus honorum.
La sua adozione da parte del suddetto è un po’ ingarbugliata: Adriano, infatti, depresso e malato, nel 136 rischia la morte per un’emorragia e, in un primo momento, sceglie come successore Lucio Ceiano Commodo, padre del futuro co-imperatore di Marco Aurelio, Lucio Vero. Il successore designato, tuttavia, muore poco dopo ed è allora che Antonino viene scelto come nuovo erede; d’accordo con Adriano, Antonino adotta a sua volta proprio il diciassettenne Marco Aurelio, figlio del fratello di sua moglie e quindi suo nipote.
Quando Adriano muore, nel 138, Antonino è protagonista di uno scontro con il Senato
vorrebbe infatti far divinizzare Adriano, ma i senatori, memori di alcune condanne a morte decise dall’ex-Imperatore, si oppongono. Antonino, che pure avrebbe l’autorità per imporre il proprio volere, cerca invece il dialogo ed alla fine arriva ad un compromesso: Adriano viene divinizzato, ma il governo dell’Italia, che Adriano aveva affidato ad un consiglio da lui presieduto, torna di fatto al Senato.
Per questo suo atteggiamento conciliativo e per la sua grande attenzione all’aspetto religioso e tradizionale, riceve il soprannome di Pius, divenendo così Antonino Pio. Oltre alla sfera religiosa, l’Imperatore mostra grande attenzione a tutti gli aspetti gestionali dell’Impero: in ambito economico, riesce ad arricchire le casse dello Stato senza per questo rinunciare alle elargizioni dei sussidi in favore delle fasce disagiate della popolazione. Continua inoltre la politica edilizia iniziata da Traiano e proseguita anche da Adriano.
In campo giuridico la sua politica è ambigua, per quanto figlia dei tempi: si adopera infatti per migliorare la condizione degli schiavi, ma al tempo stesso istituzionalizza la differenza fra classi privilegiate e classi più umili, stabilendo pene diverse per gli appartenenti a tali classi per lo stesso reato. In compenso, però, si adopera per garantire l’equità del sistema giurisdizionale romano.
In politica estera, Antonino è un amante della pace, ma ove necessario è ben felice di affermare la propria autorità: tanto per fare alcuni esempi, impedisce al re dei Parti, con una semplice lettera, di invadere l’Armenia, rifiutando al tempo stesso seccamente la restituzione del trono regale partico trafugato da Traiano durante le sue campagne orientali. È poi, ci viene detto, un grande diplomatico, tanto da venire spesso consultato dai sovrani suoi pari per dirimere controversie.
Compie poi alcune spedizioni militari per quanto non su larga scala
in Britannia sposta il confine delle terre romane più a nord del Vallo di Adriano, iniziando la costruzione del cosiddetto Vallo di Antonino, che però viene abbandonato pochi anni dopo; lungo il confine germanico compie una nuova avanzata, imponendo al bellicoso popolo dei Quadi un sovrano filo-romano.
Nel 160, all’età di 74 anni, Antonino Pio, che da alcuni anni ha difficoltà a stare in piedi eretto, designa ufficialmente come eredi il nipote Marco Aurelio e Lucio Vero, che aveva peraltro associato a sé già da molti anni, preparandoli a tale incombenza. Per la prima volta, dunque, probabilmente per ragioni squisitamente pratiche, vengono scelti due Imperatori, anche se, come vedremo, la diarchia non durerà molto tempo.
Nei primi giorni del marzo del 161, Antonino Pio a quanto ci viene detto mangia avidamente formaggio a cena. Nella notte, però, si sente male, vomita ed insorge la febbre. Poiché il giorno successivo si aggrava, capisce che la fine è giunta e convoca attorno a sé i propri fedelissimi, passando tutti i propri poteri al riluttante Marco Aurelio. La sera, dà la parola d’ordine alle guardie, si corica a letto e, il 7 marzo del 161, muore nel sonno all’età di 75 anni.
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