CRE, disabilità è militari con Patrizio Amore
Centro di riabilitazione equestre per i militari vittime di eventi traumatici. Trent’anni di CRE per le disabilità. Intervista al presidente Patrizio Amore.
Ci sono tante iniziative in Italia che viaggiano sulle gambe, l’estremo amore, l’accessibilità e la professionalità di ONLUS e organizzazioni no profit. Il centro riabilitazione equestre – CRE esiste da oltre 30 anni, unico nel suo genere, vanta un’equipe multidisciplinare formato da psichiatri, psicologi, esperti in psicomotricità funzionale ed educatori professionali tutti in possesso di specifici titoli per la riabilitazione equestre. Parla di onore e responsabilità Patrizio Amore intervenuto ai nostri microfoni, raccontando anche dei tanti benefici ottenuti dalle persone che praticano riabilitazione equestre.
Grazie a questa equipe il CRE è in grado di offrire un percorso personalizzato e monitorato costantemente. Il presidente è Patrizio Amore, nostro ospite a Disputandum, che presenta il nuovo protocollo siglato con l’Esercito Italiano. Il 30 settembre all’ippodromo militare del reggimento dei Lancieri di Montebello a Tor di Quinto si è celebrata la prima sessione di riabilitazione equestre dedicata ai militari vittime di eventi potenzialmente traumatici. Erano presenti il sottosegretario di stato alla difesa onorevole Giulio Calvisi, il tenente colonnello Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al valore militare e il sottocapo di stato maggiore dell’esercito italiano, generale Capo d’armata Giovanni Fungo. In rappresentanza del centro di riabilitazione equestre, oltre al presidente e al vicepresidente, l’avvocato Carmelita Corea e l’equipe multidisciplinare. Hanno tagliato il nastro del primo appuntamento dedicato ai militari.
Il CRE vanta oltre trent’anni di storia di soddisfazione e successi
“ha cominciato a curare i ragazzi con disabilità psichiche, fisiche e comportamentali” racconta il presidente.”E li cura grazie all’intervento del cavallo, assoluto protagonista, che coinvolge completamente l’utente dandogli la sua forza e facendogli così sperimentare i propri limiti”… Ovviamente l’equipe sa indirizzare trasformandola in energia per affrontare le proprie insicurezze, limiti o senso d’inadeguatezza.
Sono oltre 3000 i ragazzi che hanno trovato grande beneficio con l’ippoterapia presso il CRE all’ippodromo militare degli Larcieri di Montebello aTor di Quinto dove tutt’ora opera. Dallo spettro autistico alla sindrome di Down la terapia equestre ha dimostrato di essere valida e portare beneficio a moltissime tipologie d’invalidità. Collegandomi alla trasmissione Disabilità e Benessere di Emanuela Fatilli sulla nostra WebRadio chiedo al presidente Patrizio Amore che tipo di beneficio riescono concretamente a ottenere questi ragazzi
“I ragazzi autistici migliorano moltissimo, dopo mesi di terapia, non si vedono dei risultati dopo pochi giorni o poche settimane. Però gradualmente si notano ottimi risultati comportamentali…”. Ci racconta l’esperienza di una bambina che non parlava assolutamente, ma dopo due anni di terapia equestre al CRE, ha ricominciato a parlare prima proprio con il cavallo. A fine pagina trovate il player con l’intervista integrale al presidente Patrizio Amore, dove, con emozione sincera, racconta di altri episodi e di come i ragazzi con delle fragilità trovano forza e sostegno accanto al cavallo.
Chi si occupa di sostenere questa virtuosa associazione ONLUS?
La terapia equestre è costosa, ovviamente come facile immaginare anche solo il mantenimento del cavallo ha un costo non indifferente. Per questo alcune famiglie non potrebbero permettersi l’ippoterapia se non rivolgendosi al centro di riabilitazione equestre. Il CRE, in quanto ONLUS, è in grado di venire incontro alle maggiori esigenze avvalendosi dell’Equipe di volontari e operatori specializzati A.N.I.R.E. (Associazione Nazionale Italiana di Riabilitazione Equestre e di Equitazione Ricreativa per le persone disabili).
Ma chi sostiene il centro? Nessuno, se non il Rotary Club Roma Nord Ovest e la Contessa Cantuti presidente Pro Infanzia. Prima sostenitrice della ONLUS
Nonostante gli svariati appelli e le richieste fatte alla Regione nessuno si è mosso per sostenere quella che è una terapia utile e spesso consigliata anche dal personale medico.
“Devo dire che questa è una cosa incredibile… Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia e Abruzzo finanziano l’ippoterapia, naturalmente con le dovute forme, metodi e controlli. Noi, nel Lazio, non abbiamo nessun finanziamento non abbiamo nulla di nulla”.
È triste che la cosa non mi sorprenda, ma no, non mi sorprenda che nel Lazio manchi questa attenzione. Come promesso al presidente del centro riabilitazione equestre Patrizio Amore sarà mia premura portare all’attenzione dei candidati sindaco che parteciperanno, da venerdì 16 ottobre alle 17, alla mia trasmissione Roma 2021 #VistaFori, l’esperienza del CRE. Non si sa mai, parlando con gli esponenti dei vari partiti troviamo chi comprende l’importanza di sostenere, tramite sistema sanitario regionale, questa pregevole associazione.