Marcia in difesa di Diritti Umani e Libertà
XIII Marcia Internazionale per la Libertà delle minoranze e dei popoli oppressi. Sabato 24 ottobre ore 15. Campagnano di Roma – Santuario Madonna del Sorbo.
Società Libera, il Comune di Campagnano, Nessuno Tocchi Caino, Radicali Italiani e le Comunità in esilio degli Uyghuri, Tibetani, Venezuelani, Iraniani, Vietnamiti promuovono la Marcia Internazionale per la Libertà per richiamare governi e opinione pubblica sulla privazione delle libertà fondamentali di centinaia di milioni di persone.
La difesa dei Diritti Umani e della Libertà non può non essere universale, considerando che se ne avverte il bisogno in un quarto dei Paesi.
Dalla Cina che reprime sistematicamente le minoranze Uyghura, Tibetana, Mongola e promuove in Africa una politica neocoloniale con uso sconsiderato del territorio; al regime a partito unico di Laos e Cambogia. La libertà religiosa negata in Vietnam. La repressione della minoranza Harratin nel sud di Algeria, Marocco e Mauritania. La negazione dei diritti fondamentali di Indios, Kurdi, Sudanesi, Senegalesi, Mapuche. La massiccia persecuzione delle minoranze cristiane. Ipreoccupante futuro dell’autonomia di Hong Kong per la rigida chiusura di Pechino.
È necessario che le istituzioni internazionali diano significativi ed efficaci segnali che affermino il rispetto dei Diritti Umani non solo con dichiarazioni di principio
Bsogna dare priorità alla difesa dei Diritti Fondamentali di Popoli e Minoranze e non subordinare le scelte di politica internazionale solo a criteri economici e di convenienza politica. Infatti nella sostanziale indifferenza e nel silenzio dell’Occidente si concludono accordi con governi che hanno ben poca considerazione per principi non barattabili, come il Memorandum di Intesa con la Cina sulla cosiddetta “Via della Seta”.
Purtroppo la situazione dei Diritti Naturali nel mondo sconta anche il silenzio di un’informazione che segue logiche di corte, non di verità e conoscenza, di un liberalismo solo chiacchierato interessato alle libertà esclusivamente legate alla politica domestica e di un terzomondismo di maniera e modaiolo, il cui interesse non si spinge fino al Bangladesh, al Venezuela di Nicolàs Maduro, ai cristiani vietnamiti e laotiani o al massacro degli Uyghuri in Cina.
Quest’anno, causa Covid, testimoniamo il nostro impegno ritrovandoci direttamente al Santuario della Madonna del Sorbo, sulla Via Francigena, cammino simbolo della Libertà dei Popoli. Proviamo a scuotere opinione pubblica, istituzioni e informazione, facciamo sì che l’appuntamento annuale possa essere uno stimolante segnale per le Genti d’Europa.
Insieme sulla Via Francigena per rompere il silenzio sulla difesa dei Diritti Umani.
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