Di Lisa Panetta, Petali di un fiore
Petali di un fiore, questo il titolo dell’autobiografico inedito della giovane Lisa Panetta. “… sarebbe come spezzare le ali, prima di iniziare a volare“.
Protagonista del 2 settembre a Nella stanza dell’altro, la Musica è la cantautrice Lisa Panetta con il suo primo inedito intitolato Petali di un fiore. Nata il 20 marzo 2000, la residente a Cadorago si reputa una ragazza solare, che ama scherzare e riempire le giornate di risate. Le piace stare a contatto con le persone e relazionarsi con la gente tanto che, a sua detta, un giorno senza uscire di casa è una giornata persa. Ciò nonostante, ammette subito di avere anche momenti no, in cui si immerge nei pensieri più intimi in compagnia soltanto dell’adorata musica classica.
Noi di WebRadio SenzaBarcode l’abbiamo intervistata convinti che si debba sempre dare almeno una possibilità (di non omologata espressione) a tutti coloro che profondamente lo desiderano, a coloro che si dimostrano in continua evoluzione sebbene tempestati dalla paura del rifiuto e che nonostante ciò vivono della scintilla dell’Emergente. Ed è così che ora vi vogliamo presentare l’urgenza del sé più profondo ed autentico, che incessantemente anela ad essere meglio compreso, e che nel caso di Lisa si sente incompleto nella solitudine di un mancato abbraccio, a trasparire proprio dalla canzone Petali di un fiore della giovane Panetta.
È poi la cantante ad ammettere come sia per lei fondamentale trasmettere emozioni non solo attraverso la voce, nel modo in cui canta ma soprattutto con le parole del testo
E a proposito del suo brano d’esordio, al quale ne seguiranno presto di nuovi, è la stessa Lisa a dichiarare che Petali di un fiore nasce per raccontare d’un amore intervallato da piacevolezza e pur buie difficoltà. Tale il motivo per cui ha deciso di equiparare il bel sentimento amoroso alla fragilità di un’altrettanto bella, eppure fragile corolla se in balia al primo vento se ne sparpagliano i petali.
L’intenzione è quella di invitare coloro che stanno attraversando dei problemi nella propria relazione a non desistere ai primi litigi od ostacoli che si incontrano sul cammino dopo aver già costruito molto con il sorriso (e magari per un considerevole periodo di tempo, od ancora reduci da una protratta reclusione del cuore), bensì a continuare a lottare se davvero si crede ne valga la pena giacché, canta la cadoraghese, Non posso permettermi di lasciarti andare, sarebbe come spezzare le ali, prima di iniziare a volare.
Testo, questo, figlio di una ormai terminata storia d’amore che tuttavia, al ritornarvi con la memoria, ad oggi non meno tormenta Lisa. Ciò non tanto per un congelato affetto verso l’ex, all’opposto per tutto quanto di sofferto ha contornato il loro trascorso. Lei infatti, attualmente, è felicemente fidanzata.
Ecco allora che quando le domando cosa pensa sia l’amore, non ha dubbi nel rispondere che crede sia quel dove, quel qualcosa, al cui punto si arriva a dire che non esiste solo la prima persona, piuttosto che si è invece in due. Da qui, per Lisa Panetta, nasce tutto. Da due cuori, da due menti, da due corpi che si uniscono e creano un “unicum”, un legame unico.
Curiosa, le chiedo persino cosa cerca in un rapporto di coppia e cosa, di solito, la attrae
In realtà, spiega, di non cercare niente di particolare. Il lui che si trova di fronte deve riuscire a comunicare con lei con gli occhi e a farle semplicemente battere il petto. Questo spiega, non a caso, la frase in Petali di un fiore che recita Grazie a te che mi hai seguita accettando i miei difetti, ti dimostrerò che con l’amore non ti servono parole. Certo altresì il carattere e come un ragazzo riesca a farla stare bene è, per Lisa, importante e non trascurabile.
Davide De Angelis e Ludovico Einaudi gli artisti ai quali si ispira facendo musica con le cuffiette alle orecchie nelle ore notturne, nonché suoi pianisti preferiti. Musica che è per la Panetta una cura a confortarla nei periodi di dolore e a infonderle adrenalina quando ha bisogno di una carica d’energia, oppure a rilassarla quando è la sola cosa a poterla aiutare ogni volta che non riesce a comunicare in una diversa maniera. Ed aggiunge di essere una di quelle persone che si è salvata appunto grazie alla Musica, la miglior compagna possibile dell’esistenza. Lisa ci ha rivelato difatti di essere incorsa e di aver dovuto superare violenze fisiche e psicologiche e di non aver comunque mai smesso di riporre fiducia in se stessa, scrivendo quale mezzo di sfogo.
Infine la cantautrice ci rivela di aver scoperto la passione per quest’arte all’età di 5 anni
giocando con un microfono e una tastiera giocattolo mentre è stato all’età di 8 anni che ha deciso che non avrebbe fatto null’altro, iniziando quindi a prendere lezioni di canto per dieni anni cioè fino a che non ha incontrato un cantante che si è proposto di aiutarla con i suoi brani inediti. Per quel che riguarda il suo secondo amore, il pianoforte, ha cominciato ad andare da un insegnante alle scuole medie proseguendo dopo come autodidatta tanto da affermare “Posso dire apertamente di non saper leggere uno spartito, ma di saper suonare qualsiasi cosa mi venga proposta ad orecchio”.
Progetti futuri? Avere una casetta con la persona che ama e magari dei piccolini …E ovviamente fare strada nel campo della musica, come cantautrice e pianista, diffondendo nel mondo messaggi ben precisi e delineati con i suoi testi.
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