Arte e Cultura

Di Ribes, La luna è quadrata

Protagonista del 8 luglio a Nella stanza dell’altro, la Musica è Ribes, con il suo nuovo brano intitolato La luna è quadrata

Ospite di WebRadio SenzaBarcode, chi è però Ribes? Parrebbe essere un impiegato, che dopo anni di instancabile dedizione alle regole del sistema e dell’ufficio ha deciso di ribellarsi attraverso la musica. La sua persona avvolta, parecchio, nel mistero e dunque vogliamo anche noi mantenere viva quest’intrigante aurea. Ecco, pertanto, a seguire direttamente le risposte all’intervista. 

Ciao, come ti definiresti in quanto persona ed in quanto artista? 

Sono una persona ed un artista che ritiene la semplicità un valore imprescindibile, per la propria vita, per la propria musica. 

Hai voglia di raccontarci come viene alla luce Ribes quale tuo nome d’arte, od invece non lo è?

Ribes è il mio nome d’arte ed è stato scelto tra tantissimi altri. Un parto travagliato, diciamo. Volevo appunto un nome che fosse facile da ricordare e che avesse una serie di caratteristiche, che tuttavia occorrerebbe parecchio tempo per spiegare. Ne cercavo comunque uno semplice e naturale per un mondo, invece, complicato ed artificiale.  

Il tuo nuovo brano si intitola La luna è quadrata: perché e come nasce questo titolo?

 Il brano La luna è quadrata è stato scritto agli inizi del 2019, ed è una metafora. Narra infatti la storia di un sovrano che, grazie al suo ruolo, riesce ad imporre la personale verità per quanto folle e in contrasto con l’evidenza. Una luna quadrata quindi è l’esempio di come chi controlla i mezzi d’informazione – e di riflesso anche il potere – riesca a dettare la propria visione delle cose.

Ci racconti di La luna è quadrata con un aggettivo, od anche più di uno se vuoi?

La luna è quadrata è una canzonevisionaria, malinconica, criptica.

Con quale intenzione ed aspettativa ha origine La luna è quadrata ed inoltre, qual è il messaggio che vuoi trasmettere con questo brano?

Approfondendo e ribadendo ciò di cui anticipato prima, il testo dice di come oggigiorno sia prioritario e più importante avere la possibilità di trasmettere un messaggio, che non il contenuto dello stesso. Ed è in questo contesto che La luna è quadrata vuole far riflettere sul relativismo, lasciando non di meno all’ascoltatore ogni soggettiva risposta.

C’è qualche persona, e/o artista, al quale ti ispiri e per quale motivo? 

 In quanto ascoltatore amo tanti artisti, ma quando compongo non mi ispiro a nessuno: esprimo me stesso.

Come definiresti la Musica ed anche la tua ovviamente? 

La musica ed in particolar modo la mia è, per me, comunicazione (che deve essere a doppio senso, dall’artista al pubblico e viceversa). Non faccio cioè musica per me stesso, bensì per comunicare me stesso.

L’ironia, sottilmente cruda, pare essere una caratteristica della tua musica: compensa un tuo essere all’opposto nel quotidiano?  

No, sono esattamente in tal maniera altresì nel quotidiano!

E a proposito di osservare, scrutare, analizzare: cosa rappresenta l’Italia per te e cosa maggiormente apprezzi (mentre cosa trovi, al contrario, migliorabile) di questa nostra Nazione? 

L’Italia la vedo come un’eterna fonte di grandi potenzialità inespresse e spero che un domani il nostro Paese abbia la possibilità di mostrare appieno le sue qualità. La cosa che più apprezzo è la laboriosità silenziosa di molte persone, mentre quello che reputo migliorabile, se non assolutamente deprecabile, è esattamente il contrario – vale a dire la smania di mettersi in mostra e di essere sempre al centro dell’attenzione, che caratterizza un numero vastissimo di individui in altrettanti campi ed in primis in quello musicale. Specialmente quando non si ha nulla da condividere.

Ancora, a riguardo di luna, ambiente e natura: cosa pensi della tematica e tutela ambientale tanto discussa oggi?

Per me la tutela dell’ambiente è fondamentale. E penso che mai come in questi giorni (di pandemia) sia indifferibile cambiare approccio in maniera netta, andando nella direzione di uno sviluppo sostenibile, eco-friendly come direbbe qualcuno… ma forse è già troppo tardi.         

Pensi che un Artista debba esprime i suoi personali sentimenti incentrati al proprio mondo interiore, o piuttosto focalizzarsi sull’impegno sociale?

Penso che non ci sia una regola generale che vada bene sempre, dipende dal musicista. Io passo da brani prettamente d’intrattenimento ad altri decisamente più profondi.

Quando hai compreso che la musica poteva diventare ed è diventata il tuo lavoro?

Nel momento in cui ho capito che ero disposto a sacrificare tanto per lei, probabilmente tutto ed in cambio di qualcosa di estremamente aleatorio. Fare musica è una delle poche pazzie che avrei voluto fare nella vita, come poi ho fatto davvero.

Hai voglia di raccontarmi a partire dall’origine e dalla scoperta di questa tua passione per la Musica, il tuo percorso

 Sono sempre stato un gran fruitore di musica, un ascoltatore instancabile e curioso e questo credo sia basilare per poter, dopo, a propria volta proporre la propria musica. Io sono l’esatto opposto di un figlio d’arte, sono cresciuto in un ambiente famigliare e di amicizie ove non vi erano musicisti, e sono dell’idea che paradossalmente sia stato questo a spingermi ad andare avanti su tale strada, creandomi un percorso di crescita autonomo. Un mio mondo. 

Quali gli imminenti e prossimi progetti futuri, artistici e personali?

 Alla fine, nel mio futuro personale ed artistico, vedo costantemente le solite tre semplicissime e contemporaneamente difficilissime cose: comporre musica di qualità, farla conoscere a più persone possibile, presentarla dal vivo.

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Giulia Quaranta Provenzano

GQP è nata l’11 luglio del 1989, ad Imperia. Terminato il Liceo Scientifico G.P. Vieusseux di Porto Maurizio IM, la giovane si iscrive all’UNIGE e nel 2011 consegue la Laurea triennale in Filosofia mentre nel 2014 quella magistrale in Metodologie Filosofiche. Appassionata e costantemente dedita già dall’età di 6 anni alla fotografia, Giulia nel 2018 inizia ad essere protagonista di mostre Collettive e Personali ed ottiene altresì il Diploma quale Critica di arti visive e letteraria. Prolifica poetessa, ha scritto inoltre alcuni brevi romanzi, racconti e saggi editi con il CEI, Aletti Editore, Pegasus Edition ed Articoli Liberi. È nel 2019 che l’entusiasta e vulcanica artista per vocazione e missione – consulente assicurativa invece per professione, intraprende un corso attoriale intensivo con il noto Giuseppe Morrone, punto zero grazie al quale finalmente accarezzata una più profonda e totale, inedita, consapevolezza in maieutico stupore. Per curiosità e domande, scrivere a giuliaqp@senzabarcode.it

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