Cronaca

Cosa ci insegna Alex Zanardi?

L’incidente accorso ad Alex Zanardi il 19 giugno ha commosso e scosso tantissimi Italiani e stranieri, amanti dello sport e non, tifosi di formula 1 e para-atleti.

Alex Zanardi è arrivato al cuore di tutti. Proprio tutti. Sportivi, lettori, curiosi, studiosi, filosofi e scienziati. Tutti riconoscono ad Alex Zanardi la capacità di comunicare l’amore per la vita. Prima dell’incidente del 2001 sulla pista in Germania dove ha perso entrambi gli arti inferiori, Alex era un pilota di Formula 1 e di Champ Car. Già allora era il beniamino di tanti tifosi ma soprattutto dei giornalisti e media perchè Alex non ha mai avuto paura di dire quello che pensava, smascherando spesso un mondo patinato e ricco come quello delle auto da corsa. Estremamente competitivo dopo solo due anni dall’incidente che gli era costato quasi la vita, torna in pista. L’amore per la velocità e le auto scorre ancora tra le vene. Riparte nella stessa categoria facendosi modificare la vettura in base alle sue nuove esigenze.

Nel frattempo coltiva un’altra passione. L’Handbike che grazie a lui è diventata uno sport molto praticato anche dalle persone normodotate. Partecipa alle Paralimpiadi di Londra e quattro anni dopo a Rio dove vince l’oro.

Alex rappresenta per molte persone un punto di riferimento. Ci insegna che la disabilità non preclude una vita bella e piena. La vita spesso ci riserva delle sorprese, non sempre belle, ma sta a noi come viverle.

Non ho le gambe ma ho tutto il resto. Non si è vuoti a perdere.

Alex ci ha fatto capire come siamo tutti sulla stessa barca e in questo momento storico appare quasi profetico.

Ma la cosa che più amo di Alex è aver liberato lo sport Paralimpico da una concezione pietistica restituendogli dignità. Il disabile non è un poverino o uno sfigato. Zanardi ha contribuito enormemente ad abbattere questo pregiudizio e a smascherare quelli che hanno un’idea bigotta e finta. Con le sue imprese, le sue foto mirabolanti di un uomo strafelice su una handbike che esulta al taglio di un traguardo, ha costretto tutti ad interrogarci sulla nostra vita. Sulle possibilità che abbiamo e non sfruttiamo. Su quanto e come possiamo realizzare i nostri obiettivi.

Ascolta Disabilità e Benessere giovedì sera alle 21,00 su WebRadio SenzaBarcode oppure scarica il podcast e ascoltalo su #spreaker o #spotify manu@senzabarcode.it.

Emanuela Fatilli

Emanuela Fatilli nata a Busto Arsizio dove tutt'ora vive, nel 1973 é sposata e madre di due figli Giovanni e Giacomo. Lavora presso l'ospedale di Magenta dal 1996 in qualità di Tecnico di Radiologia. Ha pubblicato il suo primo libro, " La casa infestata che non c'era l'albergo aperto", nell'ottobre del 2018 per la casa editrice milanese "Excogita ". Da settembre 2019 collabora con la WebRadio SenzaBarcode come speaker e autore per il programma Disabilità e Benessere.

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