Arte e Cultura

I siti archeologici più belli di Roma

Roma indubbiamente custodisce gran parte del patrimonio artistico e culturale dell’umanità.

I siti archeologici di epoca romana custoditi nella Città Eterna sono senza dubbio i più famosi di tutto il mondo. Non a caso, la città è stata la culla dell’impero romano che in età imperiale era grande 4.4 milioni di chilometri, e ricopriva gran parte dell’Europa, oltre che alcune zone dell’Asia. Ecco alcuni dei siti archeologici più iconici della città, ammirati ogni anno da migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo: 

Il Foro Romano, culla della cultura italiana

Si sa che il Foro di Roma era, ai tempi dei Romani, il fulcro della politica del mondo allora conosciuto. Ma non solo: era anche il luogo di ritrovo della popolazione, che si riuniva per partecipare agli affari politici e religiosi della città. Osservando le rovine rimaste a tutt’oggi, sembra ancora di vedere la plebe intenta a sfidare gli avversari al gioco chiamato alea, che aveva appassionato lo stesso Augusto e può considerarsi un antenato del nostro backgammon.

I Romani iniziarono a costruire il celebre Foro a partire dal VII secolo a.C., in un’area che prima era paludosa. Durante il II secolo, nella grande piazza apparvero le basiliche civili, dove si tenevano i processi giudiziari.

Gli imperatori non mancarono di abbellire il Foro con imponenti monumenti, come il Tempio di Vespasiano e l’Arco di Settimio Severo, per mostrare a tutti il prestigio dell’impero Romano. 

In età tardoantica, nei primi anni del VI secolo d.C., l’imperatore Massenzio fece edificare un grande tempio in memoria del figlio Romolo, e nel 608 d.C. l’imperatore bizantino Foca fece edificare una colonna per celebrare sé stesso ed il proprio potere. Dopo questo ultimo periodo di splendore, il Foro fu abbandonato e divenne un’area dedicata al pascolo, chiamata Campo Vaccino. 

Il Foro di Cesare e quello di Augusto, simboli del potere imperiale

In età pre-imperiale, il potere di Roma divenne così grande che il Foro non bastava più, quindi si decise di costruirne dei nuovi per offrire più spazio dedicato alla vita politica, religiosa e sociale della metropoli. Prima venne costruito il Foro di Cesare, inaugurato nel 46 a.C., poi quello del primo imperatore, Augusto, inaugurato nel 2 a.C. Entrambi avevano, oltre alle funzioni classiche di un foro romano, anche quella di mostrare ai cittadini il potere della personalità politica che lo aveva fatto costruire. 

Gli scavi ci hanno restituito quasi metà dell’originale Foro di Cesare. Il poeta Stazio ci informa che al centro della piazza c’era una grande statua di Cesare stesso. Ad oggi sono rimasti anche i resti del Tempio di Venere Genitrice e della Basilica Argentaria. 

Nel Foro di Augusto, campeggiano i resti del Tempio di Marte Ultore, voluto da Ottaviano per celebrare la vittoria contro gli uccisori di Cesare, Bruto e Cassio, durante la battaglia di Filippi nel 42 a.C. Dalle Res Gestae di Augusto, una sorta di autobiografia, sappiamo che al centro della piazza c’era una grande statua dell’imperatore stesso sul carro trionfale, con l scritta patri patriae, cioè “al padre della patria”. 

Le Terme di Caracalla, un vero e proprio centro benessere dell’epoca romana

Anche i Romani, oltre ai violenti giochi gladiatorii, amavano prendersi cura di sé! Lo testimoniano le Terme di Caracalla, chiamate anche Thermae Antoninianae, uno tra gli edifici romani meglio conservati dell’epoca imperiale. Volute dall’imperatore Caracalla, queste terme monumentali furono inaugurate nel 216 d.C.

Oltre ai classici tepidarium, calidarium e frigidarium, c’erano ben due palestre dove il popolo poteva mantenersi in forma e divertirsi praticando sport. Sono state ritrovate anche alcune stanze che probabilmente erano riscaldate, fungendo quindi da laconicum, una specie di sauna per il relax. La natatio, una grande piscina, era decorata da quattro imponenti colonne, di cui l’unica rimasta si trova oggi
Negli ambienti sotterranei, il personale poteva lavorare senza disturbare il relax degli ospiti delle terme.

Al loro interno è stato ritrovato il più grande mitreo di Roma. Il mitreo era un luogo dedicato al culto del dio Mitra, spesso caratterizzato da una struttura simile ad una caverna.

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