Arte e Cultura

Chi salverà Hollywood?

Ci sono Disney, Warner Bros ed Universal ma esiste anche A24: niente franchise, supereroi e universi cinematograifici … Ma Hollywood?

Solo ottimo storytelling. Tutto il lavoro fatto dalla A24 è sufficiente per farsi notare da chiunque si ritenga un appassionato di cinema. La casa di produzione è nata con l’idea che esista un’audience interessata in storie raccontate da un particolare punto di vista. Mentre Hollywood continuava a produrre seguiti, prequel, remake e reboot, A24 ha fatto qualcosa di assolutamente fuori dagli schemi: supportare progetti nuovi ed unici.

Dal 2013, l’azienda ha prodotto o distribuito ottimi film che hanno vinto numerosi premi (tra cui Premi Oscar e Golden Globe). Ormai il pubblico, basandosi solo sul logo A24 presente sui materiali promozionali, sa che, nel peggiore dei casi, il film che starà andando a vedere sarà decente.

Ma cosa esattamente rende la A24 così unica e popolare? Per prima cosa, se osserviamo il tutto su un’ampia scala, viviamo in un’era satura di contenuti, in cui le case di produzione propongono ottimi film ma anche centinaia di pellicole, di non altissima qualità, che non permettono a molti buoni prodotti di farsi notare.

Tutto diventa solo una corsa a chi può fare gli incassi più alti nel minor tempo possibile

Qualsiasi cosa diversa o unica raramente raggiunge il grande pubblico, se non ha delle star famose. Se osserviamo i film della A24 possiamo immediatamente notare quanto siano unici e come siano riusciti ad ottenere un proprio spazio sul mercato, anche con elementi meno convenzionali.

Tutto quello che la A24 produce o distribuisce è unico. I loro prodotti spaziano da horror ambientati nel 1600 a commedie ambientate in meravigliosi hotel. Troviamo drammi agghiaccianti che trattano tematiche come il rapimento e l’abuso affiancati da commedie che raccontano la storia dietro ad uno dei film più brutti mai scritti nella storia.

Inoltre molti film della A24 accolgono voci nuove e poco conosciute. Molte pellicole usano una buona combinazione: attori noti (come James Franco, Brie Larson e Colin Farrel) che lavorano con attori meno conosciuti. Ad esempio Un sogno chiamato Florida include la star mondiale Willem Dafoe al fianco di Bria Vinaite, attrice scelta in base al suo profilo Instagram.

Nel loro catalogo, inoltre, sono presenti moltissime opere prime di registi come Greta Gerwig, Ari Aster e Robert Eggers. E questa particolare combinazione da ad ogni loro film un tocco unico nel suo genere, qualcosa che ci permette di apprezzare il talento di un autore anche in assenza di grande portfolio.

Quello che sta facendo questa casa di produzione è un’esaltazione della creatività con storie diverse, colonne sonore non convenzionali, frasi iconiche ed una fotografia spettacolare.

Giovanni Salomi

Giovanni Salomi è nato a Busto Arsizio il 12 febbraio 2001. Studente di cinema presso il DAMS di Bologna. Fin da piccolo appassionato di cinema, ha sempre studiato con interesse tutto ciò che sta davanti e dietro le quinte. Dal 2016 al 2020, scrive presso il portale “L’Informazione” con la rubrica “Il film del fine settimana”, nella sezione “Conoscere e sapere”, in cui presenta le pellicole del momento. Per tre anni, co-presenta un programma radiofonico, “B-Movie”, insieme a Giovanni Castiglioni, dove approfondisce e discute le ultime novità nel mondo del cinema. Per svariati anni ha collaborato con i cinema della zona di Busto Arsizio (ha lavorato presso il Teatro Sociale ed il Cinema Lux).

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