Gli imperatori romani: Giulio Cesare
Parlare degli imperatori romani citando Giulio Cesare può sembrare bizzarro. Molti, infatti, indicano il suo successore Ottaviano quale primo, vero princeps.
Tuttavia, è indubbio che proprio Cesare abbia sferrato il colpo di grazia decisivo alla Repubblica come Roma l’aveva conosciuta.
Gaio Giulio Cesare nasce a Roma, nella Suburra, quartiere popolare, il 13 luglio del 101 o il 12 luglio del 100 AC, a seconda delle fonti. Pur essendo di nobile nascita (la gens Iulia vanta addirittura discendenze da Enea e quindi dalla dea Venere), Cesare vive un’infanzia di povertà. Perso il padre ad appena sedici anni, sposa Cornelia, figlia di Cinna, un importante alleato dello zio Gaio Mario negli anni della feroce guerra civile fra populares, capeggiati da Mario ed optimates, capeggiati da Silla. Quando Silla vince la guerra, instaurando una dittatura, Cesare rischia di essere ucciso, ma viene salvato da alcuni amici.
Temendo per la sua sorte, ad ogni modo, fugge da Roma ed intraprende la carriera militare. Nel 78 AC, saputo della morte di Silla, torna a Roma ed avrebbe la possibilità di partecipare ad una ribellione anti-otpimates capeggiata da Marco Emilio Lepido, ma evita di fornire il suo appoggio, salvandosi ancora una volta; intraprende allora la carriera forense, dove si dimostra un ottimo oratore e si presenta come nuova figura di rilievo dei populares.
Nel 74 AC parte per Rodi, ma durante il viaggio viene rapito dai pirati, che chiedono un corposo riscatto
Cesare invoglia gli amici a pagarlo, poi arma una flotta, uccide i suoi carcerieri e recupera la somma.
Tornato a Roma, viene eletto tribuno militare e si batte per il ripristino dei poteri dei tribuni della plebe, soppressi durante la dittatura sillana, iniziando a stringere nel frattempo rapporti con Marco Licio Crasso e Gneo Pompeo Magno. Negli anni successivi Cesare compie le tappe fondamentali del cursus honorum, la carriera politica dell’antica Roma e, grazie alla propria attività politica e legislativa, diviene una volta per tutte il campione dei populares.
Nel 63 AC, grazie anche alle celebri, feroci orazioni di Cicerone, viene scoperta la congiura di Catilina, che mira ad assumere il potere a Roma. Molto probabilmente Cesare ne è perfettamente a conoscenza ed alcuni sostengono sia la vera eminenza grigia dietro al tentativo di rovesciare la Repubblica, ma ancora una volta Catilina viene dichiarato nemico pubblico ed ucciso, Cesare si salva.
Tre anni dopo, grazie ai rapporti ormai consolidati con Crasso e Pompeo
Cesare dà vita al primo triumvirato, un vero e proprio accordo fra tre privati per spartirsi il potere a Roma. Grazie al sostegno dei due compagni di merende, nel 59 aC Cesare viene eletto finalmente console. La vera, irripetibile occasione di Cesare per sviluppare il proprio potere e prestigio si ha nel 58 AC, quando Cesare viene nominato proconsole della Gallia Cisalpina e della Gallia Narbonense. È il trampolino definitivo per il giovane condottiero, che trascorre un decennio in Gallia, sottomettendola.
Alla fine del conflitto, tuttavia, il Senato, ordina a Cesare di congedare il proprio eserci. Lui, per tutta risposta, varca il Rubicone, confine dello stato romano e marcia sulla città. Negli anni successivi sconfigge a più riprese i pompeiani, lega a sé l’Egitto grazie a Cleopatra e diviene sostanzialmente il padrone del mondo romano, assumendo la dittatura a vita.
Tuttavia, il 15 marzo del 44 AC, viene assassinato in una congiura dai senatori. Nel suo testamento, indica quale suo erede Gaio Ottavio, in seguito noto come Gaio Giulio Cesare Ottaviano.
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