Cronaca

R2020, una Rete di Reti per Ribelli

Sara Cunial, Davide Barillari e Ivan Catalano danno vita a R2020. Una progetto transpartitico per la resistenza.

Sono tutti e tre fuori dal MoVimento 5 Stelle. Il deputato Sara Cunial cacciata il 17 aprile 2019 per aver espresso la sua -durissima- opinione sull’operato del suo ex gruppo a proposito della Xylella, definendolo “uno scempio in nome e per conto delle agromafie“. Ivan Catalano è andato via di sua sponte. Eletto alla Camera e ora nel Misto con la collega Cunial, nel 2014, ha definito la linea del M5S antidemocratica e populista. Davide Barillari, alla Pisana, ha mantenuto una linea forse troppo ortodossa e non si è adattato a una più morbida verso la maggioranza, a trazione PD, della Regione Lazio. Con il sito ProgettoSaluteLazio, ha fatto traboccare il vaso. Insieme hanno fondato R2020.

Ribellione, Resistenza e Rinascita, questo il motto di R2020, una rete di reti senza un capo. Una serie di progetti, decisi dal basso perché non c’è un vertice, con gestione e coordinamento concentrico.

A Disputandum, per WebRadio SenzaBarcode, è intervenuto Davide Barillari. Sono passati pochi giorni da quando la Giunta regionale ha bocciato la sua proposta sul Plasma Iperimmune e la costituzione di una Banca Regionale del Plasma. Il Movimento guidato, da Roberta Lombardi alla Regione, si è astenuto dal voto.

“Hanno preso questo virus come pretesto per toglierci molti diritti”

Per Barillari non c’è e non c’è stata una visione transpartitica nella gestione della pandemia e nell’attuazione delle strategie per il contenimento del contagio. Per quanto riguarda la bocciatura sul Plasma Iperimmune dice “Non c’è una visione transpartitica per il bene comune. La salute è un bene comune. Se c’è una soluzione che salva le vite, io la faccio! Invece hanno fatto i giochini politici, hanno bocciato quella che era una soluzione per i cittadini. Questa cosa dimostra quanto la politica sia fatta anche da criminali che non parlano della salute, ma dei propri interessi di bottega”.

Anche questa è stata, per gli ex grillini, una spinta verso R2020, “In questo momento in cui tutti ci vogliono dividere, pensate al distanziamento sociale o a quanto ognuno pensa al proprio partito, movimento od orticello. Noi vogliamo semplicemente lanciare l’idea di unire le forze. In un momento in cui abbiamo chiaramente questo bisogno, ma il bisogno è di lottare insieme per i nostri diritti. Non più battaglie separate. Vogliamo unire tutte quelle che sono le buone pratiche. I territori, le battaglie che partono dal basso anche sull’informazione libera e indipendente. Vogliamo che tutti insieme uniamo le forze in un contenitore nuovo, una rete di reti e non un nuovo partito…”

L’intervista completa nel player qui sotto.

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Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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