Che cos’è il grottesco?
Il genere grottesco è basato sull’assurdo e sul surreale.
Che cos’è il grottesco? In molti usano questo aggettivo in relazione a qualcosa di inquietante, spettrale o che non capisci a pieno ma ti fa paura. Il grottesco, in realtà, è qualcosa basato sull’assurdo e sul surreale che ha sempre affascinato l’uomo perché capace di metterlo di fronte a una versione alterata di se stesso.
È come uno specchio che deforma e amplifica le caratteristiche e i sentimenti dell’essere umano e della società in cui esso vive.
Il grande dittatore è grottesco. Chaplin fa battute molto semplici e puerili, come quando prende in giro la lingua tedesca, ma il quadro più ampio della narrativa comica è molto sofisticato. Ci sono parallelismi nel film, quello ovvio è il barbiere ebreo e Hynkel (entrambi interpretati da Chaplin). Spesso l’odio intenso di Hynkel è contrapposta con la classica commedia slapstick di Chaplin, come quando il barbiere scappa dai nazisti con l’aiuto delle padelle mentre un discorso di Hynkel pieno di rabbia viene trasmetto in città attraverso degli altoparlanti.
Ma è il modo in cui Chaplin ridicolizza Hitler dando a Hynkel manierismi ridicoli
con la danza con il pallone a forma di globo e con le sue assurde gare con Napaloni, ispirato a Mussolini, sono le cose che mi colpiscono di più perché rappresentano alla perfezione la satira applicata da Chaplin.
Il Dottor Stranamore è un film sulla politica, sull’arte della guerra e sulla paranoia.
Per mettere in scena quella che ancora oggi è ritenuta una delle più grandi commedie di sempre, nonché sublime e pungente satira sulle debolezze e sulle contraddizioni dell’ambiente militare, Stanley Kubrick si avvale della collaborazione di straordinari interpreti come Peter Sellers che si cimenta in tre ruoli completamente diversi fra loro, dando ancora una volta prova della sua proverbiale verve comica e della sua insuperabile poliedricità.
Fin dai primi minuti è chiaro che la satira e l’umorismo di Stanley Kubrickon
sono rivolti tanto alla pur inquietante fragilità delle procedure e dei sistemi di sicurezza relativi alla gestione e all’utilizzo delle testate nucleari, quanto piuttosto agli uomini che le governano, dipinti nel migliore dei casi come persone infantili inadatte all’amministrazione di situazioni di tale gravità, e nel peggiore come esseri folli e paranoici, che compensano le loro frustrazioni in un bellicismo cieco e ottuso.
Infine non posso non citare il capolavoro di Disney Dumbo. Nel film d’animazione, e nel buon remake di Tim Burton (regista che in tutta la sua carriera ha sempre rappresentato la società in tutte le sue sfaccettature mettendo al centro dell’attenzione gli emarginati), vengono trattati temi come la discriminazione.