Leggere per riflettere e…stare bene
Come la musica, la letteratura è una parte fondamentale per lo sviluppo della coscienza critica e dell’amore per la bellezza. Leggere fa bene dunque.
Ma quali sono le letture più indicate per una persona fragile? Eviterei sicuramente storie tragiche e drammatiche. Mi concentrerò invece su storie vere o assolutamente immaginarie poiché entrambe hanno la forza comunicativa dell’inesplicabile e, per tanto, del diverso.
Per ragazzi con disturbi autistici o di attenzione consiglierei dei fumetti di supereroi ma anche dei semplici fumetti di topolino. I supereroi spesso non sono capiti dagli altri coetanei e vengono anche presi in giro ed esclusi (Spiderman). Lo specchiarsi in un personaggio per ragazzi con autismo è importantissimo, non solo per migliorare la propria capacità comunicativa (riportando frasi intere del personaggio) ma anche per accrescere la propria autostima. I supereroi sono indicati anche per ragazzi con limitate capacità di movimento perché “leggere” porta ad immaginare mondi diversi e ad aspirare a nuovi traguardi.
Una storia vera che ho letto recentemente e chi mi ha fortemente toccato è “L’Avversario” di Carrère
Il fuoriclasse scrittore e sceneggiatore francese, racconta la storia vera di Jean Claude Ramond, padre di famiglia e marito stimato da tutti che si rivela essere poi un assassino. Poter scoprire come la mente umana, quella più pacifica è capace di cambiare e modificare la realtà percepita mi ha portato a riflettere su ciò che noi consideriamo normale (e non lo è) e diverso. Non pensate che sia un libro che inneggia alla violenza, tutt’altro.
Per questo lo consiglio a chi si sente intimidito e sopraffatto dagli altri, perché, per Carrère, l’avversario contro cui Jean Claude si trova a combattere è il pregiudizio.
Un libro che mescola noir, realtà e soprannaturale è “The Outsider” di Stephen King, autore che consiglio vivamente perchè ha la capacità di descrivere la mente umana come pochi altri. Nel libro e nella serie ci si imbatte in Holly una detective molto particolare. Ad un certo punto lei racconta di come da piccola i suoi genitori, notando le sue straordinarie ma stranissime attitudini, la portarono da psichiatri, comportamentisti e sociobiologi della mente per capire cosa avesse, per riprenderla, studiarla, farle fare dei test e delle prove videoregistrate per “guarirla”.
King si domanda come hanno potuto i suoi genitori permettere che le facessero tutto questo?
Holly risponde : “Avevano paura. Pensavano che i medici potessero guarirmi”. Guarire dall’essere te stessa?
Questa è la domanda che mi pongo e vi propongo in questa riflessione.
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Foto di Виктория Бородинова da Pixabay
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